Fabio Signoretti ha 42 anni, vive a Fano in provincia di Pesaro Urbino nelle Marche e dice di se stesso di essere cresciuto a pane e impresa :”Oggi mi occupo principalmente di innovazione, strategia digitale e web marketing e quando il pomeriggio di sabato 7 marzo sono iniziati a circolare le indiscrezioni di un imminente decreto per la chiusura totale delle scuole in tutta Italia, in pochi minuti è nata l’idea di sviluppare un progetto a livello nazionale per dare una mano concreta in merito al problema enorme che da li a poco sarebbe emerso, cioè la gestione della didattica a distanza. Così è nata l’idea di Aiutiamo la Scuola”. “Dopo qualche giorno dalla chiusura delle scuole alcuni amici professori e maestri che masticano poco di tecnologia mi hanno chiesto aiuto: ‘io non ci capisco niente, ma te che sei bravo con i computer…’ . Così quel sabato, una domanda ha iniziato a girarmi in testa: perché aiutare solo pochi amici quando con la rete di contatti e il network di collaborazioni in tutto il territorio nazionale possiamo provare ad aiutare centinaia e centinaia di persone?” Così Fabio insieme a Matteo Menchetti, Mirko Ciesco, Chiara Indelicato, Marco Terzo, Simone Carletti, Fabio Antichi, Lorenzo Brandimarte, Francesca Baldini, Silvia Foglia e Fiammetta Gamboni ha registrato il dominio Aiutiamo la Scuola e il martedì mattina intorno alle 10 il sito internet era online. “In pochissime ore avevamo già quasi 100 colleghi da tutta Italia che si erano registrati nel nostro sito per dare il loro contributo. In pochi giorni il team si è allargato, ora siamo in 11 ma stiamo cercando ancora delle figure a supporto”. Attualmente Aiutiamo la Scuola conta oltre 250 esperti, provenienti da 62 provincie che si sono registrati e hanno dato la disponibilità del loro tempo e competenze per rispondere alle richieste che stanno arrivando. Nei primi è stato attivato il tam-tam sui social e tramite i gruppi whatsapp di genitori, professori, scuole e studenti. “Fino a oggi abbiamo già ricevuto e smistato poco meno di 150 richieste, ma crescono ogni giorno. Principalmente sono professori di scuole medie e superiori (33%), maestri di scuola elementare (20%) genitori (25%) e studenti (10%), un altro 10% circa sono richieste varie provenienti da scuole private, accademie e altre realtà private che ci chiedono aiuto. Le richieste arrivano da tutta Italia, da 40 provincie al momento, e sono speso molto semplici ma molto molto diverse tra loro, non c’è un pattern ricorrente, ed è per questo che è importante avere persone sul campo per fornire assistenza individuale”. Alcuni esempi delle domande che il team di Aiutiamo la Scuola riceve sono: “non riesco a far funzionare la mia web cam USB 2.0”; “come faccio a comprimere un video su iPhone. Non riesco a inviarlo con whatsapp ed è il canale che devo utilizzare”; “nella nostra scuola usiamo la Gsuite, in particolare Hangouts Meet. È possibile organizzare una gerarchia all’interno della videoconferenza per evitare che gli alunni spengano fra loro i microfoni?”; “non riesco ad entrare in classroom attivata per mio figlio. Mi sono registrata su google suite, ma devo avere sbagliato qualcosa”; “ho creato un account a mio figlio per WeSchool ma non riesco ad entrare nel gruppo della classe. Inoltre avendo due gemelli che frequentano la prima media devo avere la possibilità di farli lavorare un maniera distinta”. Il progetto è naturalmente interamente gratuito e no-profit e il funzionamento è semplice: insegnanti, studenti o genitori che hanno bisogno di aiuto o consigli, si registrano gratuitamente sul sito www.aiutiamolascuola.it indicando i dettagli della richiesta e vengono poi contattati da uno degli esperti digitali che hanno offerto la propria disponibilità ad aiutare in maniera volontaria. Oltre al sito web è possibile chiedere aiuto e trovare un esperto digitale anche su Facebook tramite Il gruppo di Aiutiamo la Scuola.
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