AI Act, oggi il voto UE e gli annunci italiani

Il Parlamento europeo ha pubblicato il testo finale dell’ Artificial Intelligence Act, sulla base di un accordo raggiunto lo scorso dicembre 2023 dai Paesi dell’UE, che stabilisce obblighi per l’IA in base al suo rischio potenziale e al livello di impatto, e successivamente approvato all’unanimità  dal Coreper lo scorso febbraio, dopo l’avvicendamento ostruzionista di alcuni Paesi. In mattinata, a mezzogiorno, gli eurodeputati del Consiglio, con 523 voti a favore, 46 contrari e 49 astenuti hanno approvato in plenaria la legge sull’intelligenza artificiale. La sua approvazione finale dell’Europarlamento è prevista per il 24 aprile 2024. Nella conferenza stampa di questa mattina, l’onorevole Brando Benifei, correlatore sul voto in plenaria dell’AI Act, ha sottolineato come  i lunghi negoziati che si sono ottenuti soprattutto a dicembre sono stati fondamentali per tutelare le importanti priorità del parlamento europeo e infatti “nel testo definitivo tutta la parte dei divieti è stata rafforzata nel senso che voleva il parlamento, inclusa la parte scritta da noi, quella sulla sicurezza e i modelli più potenti”. Benifei ha aggiunto che tutto il lavoro svolto “include anche gli obiettivi ambientali”. Ma ciò che preoccupa non è tanto il testo in sé, quanto, come ha spiegato Benifei, “l’attuazione, e l’accompagnamento del rispetto volontario da parte delle aziende e delle istituzioni”. L’Italia sembra non essere da meno. Girando la lente, ieri in occasione dell’evento L’Intelligenza Artificiale per l’Italia, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta entrando nel discorso sull’agenda italiana e sui rischi e le sfide che l’IA comporta nel paradigma uomo-lavoro, laddove ciò che preoccupa non è più la sostituzione del lavoro fisico da parte della tecnologia, ma il rischio dell’intelletto umano, ovvero ciò che ci contraddistingue da sempre dalle macchine. Meloni ha quindi sottolineato come “il potenziale positivo” dell’IA potrà esserci “solo se il suo sviluppo si muoverà in un perimetro di regole etiche che mettano al centro la persona, i suoi diritti e i suoi bisogni”. E per questo il Governo si è avvalso di un Comitato (Comitato di Coordinamento per l’aggiornamento della strategia nazionale con padre Benanti) che in questi messi ha lavorato “per definire un documento di supporto alla definizione della Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, che è il documento dal quale noi partiamo per fare il lavoro che stiamo portando avanti”. Il lavoro di cui parla Meloni è un provvedimento di legge “che ha come obiettivo quello di stabilire alcuni principi, determinare le regole complementari a quelle del regolamento europeo che è in via di approvazione e individuare le misure più efficaci per stimolare il nostro tessuto produttivo. E, inoltre, stiamo lavorando per individuare l’organismo più idoneo a svolgere le funzioni di Autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale” , come richiede appunto l’AI Act.

I finanziamenti gestiti da CDP VC

Tra la recezione dell’AI Act, il lavoro del Comitato italiano, il provvedimento di legge del Governo, ad aggiungersi alla Strategia intesa da Meloni troviamo CDP Venture Capital che “grazie al loro impegno sarà possibile investire un miliardo di euro sull’intelligenza artificiale, sia creando un nuovo fondo di investimento proprio specializzato sulla intelligenza artificiale, sia utilizzando fondi di investimenti che sono già attivi ma che coinvolgono questa tecnologia. È un meccanismo che chiaramente parte per fare moltiplicatore e che serve ad attirare ulteriori investimenti”. Il miliardo citato da Meloni, per rilanciare investimenti italiani in IA e competere con gli altri Paesi, sembrerebbe derivare dal fondo promosso a dicembre da Butti del valore di 600 milioni di euro e gestito da CDP Venture Capital in favore delle startup nazionali di IA – poi aumentati a 800 milioni di euro. Per arrivare alla indicata quota di un miliardo, verranno pescati anche fondi dal “tesoretto” da 150 milioni di euro stanziato dal governo nell’ultimo decreto legge dedicato al PNRR, varato il 26 febbraio in Consiglio dei ministri, con il quale Palazzo Chigi ha autorizzato il suo Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) “a sottoscrivere, in pari misura, quote o azioni di uno o più fondi per il venture capital” istituiti da CDP venture capital del valore di 90 milioni di euro per l’anno 2024 nelle tecnologie emergenti dell’intelligenza artificiale. Se è vero che l’Italia sembra essere al passo con l’AI Act, con una “via italiana all’intelligenza artificiale, una via italiana al governo dell’intelligenza artificiale” (Giorgia Meloni), bisognerà trovare questo miliardo il prima possibile. E a oggi, come anche ribadito da Benifei, a differenza di altri Paesi, come Germania e Francia, l’Italia continua a non avere (ancora) una startup già identificata come leader nel settore dell’IA. (Foto di Shane Rounce su Unsplash )

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