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Agricola Moderna è stata tra le prime aziende in Italia a portare sul mercato prodotti coltivati in agricoltura verticale, un modello di coltivazione innovativo che rappresenta il futuro della produzione agricola, grazie alla sua capacità di sviluppare le coltivazioni in verticale, consumando meno suolo, meno acqua e zero pesticidi. Le vertical farm si contraddistinguono anche per essere praticamente delle vere e proprie filiere, in quanto si occupano generalmente della coltivazione, raccolta e distribuzione al mercato dei propri prodotti. Un modello di agricoltura sostenibile sotto moltissimi aspetti, ad alto contenuto tecnologico persino, che sta crescendo di oltre il 15% annuo e raggiungerà quota 10,3 miliardi di dollari entro il 2030, a fronte dei 3,2 miliardi del 2022. Agricola Moderna ha appena ricevuto un finanziamento di 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo, assistito dalla Garanzia Green di SACE. La disponibilità di nuovi capitali permetterà l’implementazione tecnologica dell’impianto di vertical farming in costruzione ad Agnadello (CR), operativo a partire da settembre del 2024.
Un nuovo stabilimento ad alto tasso di innovazione
Lo stabilimento di Agnadello accoglierà l’intera filiera produttiva su un’area di circa 9mila m2 di cui 2mila destinati alla coltivazione per una superficie totale di coltivazione, su più livelli, di 11mila m2. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno, in media 2,5 al giorno, di ortaggi a foglia tra insalate teen leaf e aromatiche pronte al consumo. In Italia, l’ortofrutta è un settore rilevante dell’agroalimentare, sia per consumo interno che export: secondo gli ultimi dati Ismea essa rappresenta un quarto della produzione agricola nazionale con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura, per 300 mila aziende coinvolte. Nel 2022 l’Italia ha prodotto circa 25 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli, mentre le esportazioni nel 2022 hanno superato i 10 miliardi di euro. Questo nuovo stabilimento, oltre alle dimensioni importanti, sarà un esempio di innovazione del settore agritech, dove ricerca e sviluppo saranno strumenti imprescindibili per offrire un prodotto di qualità ai consumatori e per ottimizzare i processi produttivi nel rispetto dell’ambiente. L’impianto inoltre sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili e automatizzato, tutto sarà realizzato all’interno dello stabilimento: dalla semina al confezionamento dei prodotti, per proporre alimenti freschissimi e incontaminati. “Il consumatore sarà il primo a toccare il prodotto – dichiara Benjamin Franchetti co-founder di Agricola Moderna – Il nuovo stabilimento avrà migliaia di sensori e sarà gestito attraverso sistemi di AI a cui abbiamo lavorato in questi anni. Il nostro obiettivo è quello di approcciare il mondo agricolo in modo sistematico: perfezionare i processi ed eliminare gli sprechi e la chimica dannosa all’ambiente e all’uomo. Nel sistema agro-alimentare tradizionale, circa 1/3 delle risorse alimentari sono sprecate nelle diverse fasi della filiera, produzione, trasformazione, distribuzione e consumo, con conseguenze negative sull’ambiente. In Agricola Moderna ci impegniamo quotidianamente affinché gli sprechi siano ridotti al minimo lungo tutta la filiera produttiva. Risparmieremo circa il 95% di acqua e di terreno e renderemo il processo sempre più circolare: l’acqua evaporata dalle piante, ad esempio, non verrà sprecata ma analizzata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema”. [infografica id=”125790″ class=”attachment-full infoImg infoImg-contain-width infoImg-contain-width-transform hide” alt=”agricola moderna team” ]
I piani di Agricola Moderna
Nata a Milano, nella stanzetta di un incubatore di startup nel 2018 dall’idea di Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti, Agricola Moderna è una delle imprese pioniere nel mercato italiano dell’agricoltura verticale. Nel 2019 parte la sperimentazione con l’impianto pilota che sorge a Melzo, dal 2020 inizia la distribuzione dei propri prodotti in tutto il territorio lombardo, attraverso GDO (Carrefour) ed e-commerce specializzato (Cortilia). Oggi ha un team di 18 persone fra ingegneri, agronomi e manager e 6 operatori. Il salto di crescita che può fare ora “Il finanziamento di Intesa Sanpaolo con il supporto della Garanzia Green di SACE è il tassello finale che ci permetterà di completare il nostro progetto di vertical farming ad Agnadello. Siamo orgogliosi dell’incredibile interesse che sta ruotando intorno ad Agricola Moderna, ciò ci permette oggi di avere partner e azionisti strategici per lo sviluppo del nostro business con cui condividiamo principi e obiettivi.” dichiara Pierluigi Giuliani co-founder di Agricola Moderna “La fattoria di Agnadello è un nuovo punto di partenza per distribuire i nostri prodotti in tutta Italia. In futuro vogliamo aprirci anche ai mercati internazionali con nuovi impianti oltre che in Italia anche in Europa” – conclude Giuliani. “Sostenere le imprese che investono in sostenibilità e innovazione rappresenta il cuore della nostra missione, in linea con gli obiettivi del nostro Piano Industriale INSIEME 2025”, dichiara Daniela Cataudella, Managing Director Business Corporate di SACE. “Per questo noi di SACE siamo orgogliosi di essere al fianco di una realtà come Agricola Moderna orientata allo sviluppo di nuove tecnologie per affrontare con successo le sfide della trasformazione digitale e crescere in modo sostenibile”. Fa eco Bruno Pacini, Responsabile Industry Food & Beverage and Distribution della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, che sottolinea: “Siamo particolarmente soddisfatti di affiancare un’eccellenza come Agricola Moderna. Il progetto di Agnadello è un esempio concreto e innovativo di come le aziende dell’agroalimentare sappiano evolvere abbracciando modelli circolari e utilizzando tecnologie all’avanguardia, in coerenza con gli obiettivi del PNRR correlati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è da sempre in prima linea per promuovere l’efficienza energetica e affianca le realtà imprenditoriali che sappiano coniugare crescita e sviluppo sostenibile, accompagnandole anche nei percorsi di internazionalizzazione”.
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