Acceleratori di startup, ecco cosa sono e dove trovare quelli attivi in Italia

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Cos’è un acceleratore di startup

Un acceleratore di startup serve nel momento in cui la startup, dopo essere stata al caldo nel grembo di un incubatore o avere mosso in autonomia i primi passi, quando la sua attività inizia ad avere una sua struttura, quando il suo prodotto o servizio è a un buon punto di sviluppo e il suo team è a un certo livello di organizzazione, e ha iniziato a guadagnare le prime quote di mercato, ha bisogno di una spinta per accelerare la sua crescita. Il programma di accelerazione offrirà supporto attraverso servizi di istruzione, tutoraggio e di formazione ad hoc, ovvero specifici per la startup beneficiaria. Le startup che godono di questi servizi si troveranno in una fase iniziale ma allo stesso tempo più avanzata rispetto a quella di incubazione.

Come funziona un acceleratore

Dopo il programma di accelerazione la startup dovrebbe essere in grado di riuscire a trovare da sola i finanziamenti. Qualora non vi riuscisse potrebbe provare la strada offerta da un ulteriore acceleratore. Bisogna tener presente però che gli acceleratori in cambio del loro investimento chiedono una quota di partecipazione nella società che tende a essere compresa tra il 7% e il 10% del capitale. Alcuni acceleratori utilizzano la formula denominata work for equity il pagamento sarà previsto solo dopo che la startup si sarà stabilizzata e avrà acquisito valore sul mercato. Gli acceleratori offrono programmi seed e second-stage che prevedono da un lato consulenze finanziarie e manageriali, dall’altro finanziamenti, e sono di due tipi:

  • i programmi seed dalla durata di 2 – 4 mesi vengono utilizzati per le startup appena nate guidandole quindi nelle fasi iniziali del loro progetto. L’acceleratore aiuterà quindi i fondatori nella realizzazione di tutta la documentazione necessaria per presentare il progetto a nuovi investitori o ad altre aziende. Nei programmi seed è previsto pure che l’acceleratore offra, come un incubatore, uno spazio di lavoro e strumentazione necessaria alla startup.
  • I programmi second-stage dalla durata di 2 a 6 mesi, riguardano le startup più mature. In tal periodo la startup deve farsi conoscere all’esterno, fare networking stringendo rapporti con altre aziende per creare opportunità di business che leniscano i costi e aumentino la produttività.

L’accesso agli acceleratori non è per tutti: non tutte le startup infatti possono ottenere un programma di accelerazione. Solo quelle selezionate dagli acceleratori e ritenute da essi interessanti potranno usufruire dei loro programmi e benefici. Gli acceleratori possono avere come partner sia investitori pubblici sia privati. Poi ci sono i business angel, esperti del settore che investono in startup affidate agli acceleratori per maturare. Questo sistema crea una network in cui ogni membro gode di vantaggi. Entrare a far parte di un acceleratore, infatti permette di avere una certa sicurezza alle spalle, una sicurezza durante la crescita, utile per qualsiasi tipo di servizio o supporto, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.

Incubatori e acceleratori, differenze

Incubatore

  • Obiettivo finale: preparare un’azienda per entrare nel mercato.
  • Equity: mantengono una quota minima (o nulla) delle startup. Molti di loro sono gestiti da istituzioni pubbliche (come università o centri di ricerca): per questo non offrono i propri servizi in cambio di equity.
  • Management: danno valore colmando il gap di conoscenze economico-finanziarie (per esempio, come redigere un business plan). Il loro approccio si basa principalmente sul mentoring.

Acceleratore

  • Obiettivo finale: far crescere rapidamente la startup fino a raggiungere un livello sufficiente di sviluppo per concludere il primo round di finanziamento.
  • Equity: investono in cambio di azioni. La dimensione media dell’investimento è di circa decine di migliaia di euro.
  • Management: cercano di stimolare la crescita attraverso programmi acceleratori con seminari, pitching eventi e demo-day. Si differenziano dagli incubatori per la durata dei loro programmi, che è in genere di 3-6 mesi.Gli acceleratori italiani

Acceleratori di startup in Italia

Molto spesso un acceleratore è anche un incubatore e viceversa. Pertanto, per l’elenco proposto di seguito ci si è basati su quelli italiani e quelli internazionali presenti anche in Italia, che svolgono solamente una funzione di acceleratore e non incubatore, o magari che svolgono maggiormente la prima.

Acceleratori startup Roma

Fondazione ItaliaCamp: Roma – Luiss Enlabs: Roma – Pi campus: Roma – Startupbootcamp FoodTech: Roma – Bravo Innovation Hub: Roma, Brindisi – Marzotto Venture Accelerator: Roma – Acceleratore Imprese: Roma – Digital Xcelerator: Roma – Zero Cleantech: Roma by Cdp Venture Capital (qui l’articolo) – WeSportUp: Roma by Cdp Venture Capital (qui l’articolo)

Acceleratori startup Milano

BioUpper: Milano – Boox: Milano – BiovelocITA: Milano – Fashion Technology Accelerator: Milano – Innovits: Milano – Le Village: Milano – A Cube : Milano – Nuvolab: Milano – Plug & Play: Milano, Modena – Wise Guys: Milano, Cosenza – Fintech Accelerator: Milano by Cdp Venture Capital (qui l’articolo) – Bocconi for innovation: Milano (qui l’articolo)

Acceleratori startup Napoli

SeedUp: Napoli – NAStartup : Napoli

Acceleratori startup Torino

Techstars: Torino – Socialfare Impresa Sociale: Torino

Altri acceleratori per startup dello stivale

Motor Valley Accelerator: Modena (qui l’articolo) – Cesena Lab: Cesena – Climate-Kic Startup Accelerator Italy: Bologna – Gellify: Casalecchio di Reno (Bo) – Primo Miglio: Rimini – Upidea: Reggio Emilia – Open Campus Tiscali: Cagliari – Digital Hub: Navacchio, Cascina (Pi) – Industrio Ventures: Rovereto (Tn) – H-Farm: Roncade (Tv) – Futured: Roncade (Tv) by H-Farm e Cdp Venture Capital (qui l’articolo) – CyberXelerator: Consenza by Startup Wise Guys e Cdp Venture Capital (qui l’articolo) – TheQube: Lecce (qui l’articolo) – Nazarè Onde Alte: San Donà di Piave (Ve) (qui l’articolo) (Photo by Jungwoo Hong on Unsplash )

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