Mathesia è una startup italiana innovativa che ha sviluppato l’omonima piattaforma di crowdsourcing dedicata alla matematica applicata e destinata alle aziende che vogliono fare innovazione nel campo della data science, della modellistica matematica, della simulazione o dell’ottimizzazione. La piattaforma infatti, attraverso la proposizione di challenge, permette di risolvere attingendo alla community dei ‘cervelli’ progetti complessi legati al miglioramento di prodotto o di processo. La startup annuncia la chiusura di un round di investimento per 700mila euro da parte di un gruppo di importanti imprenditori e manager italiani, fondi che serviranno ad ampliare la propria offerta sui mercati internazionali. “Recenti incontri in Silicon Valley e l’interesse riscosso in luoghi sacri della ricerca come l’Università di Stanford sono un’ottima premessa per lo sbarco negli USA” dice Luca Prati, CEO di Mathesia dopo un percorso di accelerazione a San Francisco in collaborazione con Mind the Bridge. La piattaforma viene attualmente utilizzata da grandi aziende come Siemens, De’ Longhi, Nolan e Assicurazioni Generali, alla ricerca di soluzioni in ambito big data, intelligenza artificiale e ingegneria. Mathesia ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui il primo premio di .itCup Registro 2016, la competizione tra startup del CNR rivolta ai migliori progetti di impresa nel settore ICT ed è stata riconosciuta come miglior proposta nell’ambito delle soluzioni per Big Data Analytics nel concorso Digital360 Awards 2016. “Quando iniziammo a lavorare su questa idea, qualche anno fa, c’era ancora il mito del matematico appassionato a problemi troppo spesso astratti; ma oggi è chiaro a tutti l’impatto che queste figure possono avere nei progetti di qualsiasi azienda, con la loro capacità di analizzare dati ed estrarre valore, fare previsioni, ottimizzare processi o prodotti. Con Mathesia offriamo a tutte le aziende il talento dei migliori brainies (cervelloni, così sono chiamati sulla piattaforma) di tutto il mondo. E grazie a Mathesia possiamo ridurre la distanza tra industria e accademia, generando valore per entrambi” dice con un pizzico di orgoglio Ottavio Crivaro, fondatore di Mathesia e da sempre appassionato di matematica e trasferimento tecnologico. Mathesia è incubata presso il PoliHub il cui CEO, Stefano Mainetti, commenta con soddisfazione: “Ancora una volta si riconferma la capacità delle nostre startup di fare sinergia e attrarre importanti investimenti”.
La genesi di Mathesia e il modello di Moxoff
Nata dalla sinergia tra Moxoff, spinoff del Politecnico di Milano (ponte di collegamento tra il Mox – laboratorio di ricerca del dipartimento di matematica, focalizzato in modellistica, calcolo scientifico e data science e il mondo dell’industria e dei servizi) e Yottacle, startup incubata in Polihub. “Il modello di business di Moxoff – spiega Ottavio Crivaro a Startupbusiness – è basato su due stream: 1) consulenza specialistica; ovvero problem solving e progettazione e realizzazione di tool software basati sull’utilizzo di avanzati metodi matematici; parliamo di modellistica, simulazione, ottimizzazione, data mining, machine learning, AI e 2) sviluppo prodotti verticali; ovvero ideazione e poi implementazione di soluzioni per alcuni target e mercati specifici, soluzioni che nascono da nostre intuizioni e che spesso portiamo avanti in collaborazione coi potenziali end-user per esser sicuri di andare incontro alle loro esigenze”. “Per ciò che concerne i prodotti verticali – aggiunge il co-fondatore – la nostra strategia prevede che sia Moxoff a investire per passare all’idea al mercato. Una volta portato il prodotto sul mercato e verificato l’interesse (il prodotto inizia a fatturare) creiamo una startup a cui conferiamo il prodotto stesso e a cui deleghiamo ogni attività ulteriore di sviluppo ma soprattutto di vendita. E a questo punto cerchiamo anche investitori o partner industriali che siano interessati al prodotto o ai risultati potenziali della startup, per valutare il loro ingresso nella startup stessa. Fino a oggi Moxoff ha generato due startup. La prima è appunto Mathesia, la seconda è Math&Sport, startup dedicata al mondo dello sport e che ha l’obiettivo di veicolare sul mercato due piattaforme: “Virtual Coach”, per l’ottimizzazione delle strategie di gara (tattica, match analysis); “MOViDA”, per lo studio e l’ottimizzazione del gesto tecnico. Si tratta di due piattaforme già sul mercato e già utilizzate da diversi staff tecnici ed atleti di livello internazionale. Diversi sono i prodotti che abbiamo già nella nostra pipeline (un software per l’ottimizzazione della stampa 3D, un tool per l’ottimizzazione delle campagne marketing per esempio), nel 2018 puntiamo a quindi a lanciare una terza startup che probabilmente sarà “aXurge”: sarà dedicata al mondo del medicale”. I fondatori di Moxoff progetto sono appunto Ottavio Crivaro e Alfio Quarteroni, Piercesare Secchi, Luca Formaggia. “L’idea dello spinoff è venuta a me e Alfio circa 10 anni fa – aggiunge Crivaro – quando ancora in pochi immaginavano il ruolo che avrebbe avuto la matematica nello sviluppo di tecnologie e servizi. Lo spinoff è stato da subito un po’ ‘anomalo’, perché alla guida e al controllo è stato chiamato il sottoscritto che non viene dalla ricerca ma dal business. E perché Alfio e gli altri miei soci garantiscono il collegamento con chi tutti i giorni fa ricerca e supervisionano la qualità delle nostre soluzioni, ma lasciano tutta l’operatività e le strategie di business a me e ai miei colleghi che lavorano in Moxoff. Oggi in Moxoff siamo circa in 25 e ho tre prime linee che si occupano di sviluppo, operation e qualità. Abbiamo un partner preferenziale con cui sviluppiamo i nostri prodotti (Mathesia, Virtual Coach, MOViDA, aXurge) che è Yottacle startup incubata in Polihub e specializzata in UX Design e realizzazione di applicazioni mobile e web”.
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