UniCredit Start Lab, 20Fund e Bi-Rex: un sistema che premia la sostenibilità e l’imprenditoria femminile

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“Ci sono molte startup fondate da donne in Italia, non è un problema trovarne! – dice Serra Elizabeth Falk, founder di 20Fund. “Come nel resto del mondo, anche in US, quello che manca non è l’iniziativa o le capacità, le donne hanno un grandissimo potenziale inespresso. Quello che manca è il supporto ai loro progetti”. Serra Elizabeth Falk è fondatrice di 20Fund insieme a Lisa Tortolani e Pietro Bonanni, un fondo nato per creare impatto in due ambiti sottostimati dagli investimenti (le donne e il cambiamento climatico) e che da tempo collabora con UniCredit Start Lab per identificare e supportare startup a guida femminile, connotate da forte vocazione alla sostenibilità. “Abbiamo fondato 20Fund in risposta alla pandemia del 2020 che ha avuto impatto su tutti nel mondo, ma soprattutto sulle donne – racconta l’investitrice. “Fortunatamente, dopo la tempesta arriva anche l’arcobaleno, con il nostro fondo vorremmo essere questo, oggi non c’è sufficiente supporto alla partecipazione delle donne all’economia e all’imprenditorialità. La nostra missione è aiutarle a migliorare la propria vita, prosperare, esprimere tutto il loro potenziale per se stesse e le loro comunità. I nostri investimenti in Italia sono già 5, e altri 4 progetti sono in fase di due diligence, ne abbiamo diversi in pipeline”. Tra i primi investimenti c’è Bi-rex, spin-off universitario e società benefit, fondato da Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, due chimiche che hanno intravisto un grande potenziale negli scarti dell’industria agro-alimentare per la produzione di cellulosa. Bi-Rex incontra 20Fund nel 2022, grazie al supporto dedicato di UniCredit Start Lab, la piattaforma di business di UniCredit che, tra le diverse iniziative a supporto della crescita, aiuta le startup selezionate ad entrare in contatto con Corporate e investitori del panorama nazionale e internazionale. “In Bi-rex ci ha colpito prima di tutto incontrare due brillanti scienziate. – aggiunge Pietro Bonanni, co-founder di 20Fund. “Poi ci siamo innamorati della loro motivazione nel voler fare la ‘carta senza gli alberi’, è davvero qualcosa con grande impatto e capace di cambiare il mercato, quello che serve in questo momento. Bi-rex è stato il kick-off dei nostri investimenti, ne siamo ancora entusiasti e crediamo sarà una delle stelle del nostro portfolio”. “La strada non è stata facile in questi anni – affermano Greta Colombo Dugoni e Monica FerroUniCredit Start Lab ci ha introdotte a 20Fund in un momento di smarrimento della nostra società e il supporto di questi due attori ci ha dato una grandissima mano a credere di nuovo in noi stesse come imprenditrici e nella forza del nostro progetto”.

Il contesto: le female founder in Italia aumentano?

Secondo i dati sì. Secondo Unioncamere, che fornisce periodici rapporti sulla parità di genere, a fine settembre 2022 le imprese femminili erano circa 1 milione 342mila, rappresentando il 22,18% dell’imprenditoria italiana, 6mila in meno rispetto all’anno precedente. Ma erano 2mila le startup innovative femminili, 572 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. [infografica id=”128216″ class=”attachment-full infoImg infoImg-contain-width infoImg-contain-width-transform hide” caption=”Francesca Perrone, Head of ESG & Start Lab Italy, UniCredit”] Anche l’osservatorio UniCredit Start Lab conferma questa felice tendenza. Francesca Perrone, Head of ESG & Start Lab Italy di UniCredit ha sottolineato l’attenzione al tema e il supporto, sempre più strutturato, che la piattaforma offre alle società guidate da founder donne: “Con UniCredit Start Lab siamo fortemente impegnati nel sostegno all’imprenditoria femminile tech. Negli ultimi tre anni abbiamo lanciato 13 iniziative interamente dedicate a realtà innovative guidate da donne, coinvolgendo più di 180 imprenditrici, con l’obiettivo di fornire strumenti e contenuti per il loro sviluppo manageriale e la connessione con fondi VC internazionali. La partecipazione delle donne all’economia e all’imprenditorialità è una componente fondamentale dell’innovazione e, attraverso le nostre iniziative, vogliamo favorire lo sviluppo di un ecosistema sempre più aperto, diverso e inclusivo” I numeri, infatti, dimostrano che è aumentata nel corso degli anni la partecipazione di female founder alla call, le start-up guidate da donne hanno rappresentato il 22% del totale delle candidature 2023, in crescita rispetto al 17% del 2022, e il 50% tra quelle selezionate per accedere a Start Lab. Ricordiamo che la call 2024 è ancora aperta fino al 17 aprile, per candidare la propria startup consultare il seguente link. Una buona notizia, se si pensa che l’edizione 2023 del Gender Gap Report ci segnala che siamo ancora al 79esimo posto nel ranking mondiale di 146 Paesi; addirittura al 104esimo posto per la partecipazione all’economia. Un dato che stride col fatto che l’Italia (nonostante le crisi) sia una delle principali potenze economiche e industriali al mondo. Le collaborazioni sistemiche sono fondamentali perché si produca un impatto significativo rispetto al gender gap. Casi come quello di Bi-rex, che ha incontrato 20Fund grazie alla selezione per il programma di UniCredit Start Lab, devono moltiplicarsi e si stanno moltiplicando. Se ne parlerà prossimamente al primo ‘Female Founders Summit’ che le due realtà stanno organizzando per far incontrare tra loro 30 startup fondate da donne e fornire loro un supporto mirato nello sviluppo delle proprie soluzioni e tecnologie. “Il supporto di cui può avere bisogno una startup è di vario genere. 20Fund fornisce alle startup early stage supporto finanziario, naturalmente, ma anche imprenditoriale, che può variare in base alle esigenze: si può aver bisogno di assistenza per le vendite o per entrare nel mercato US, bisogno di business plan strategy o di ulteriore fundraising” – spiega Serra Elizabeth Falk. “Scegliamo una startup prima di tutto per le fondatrici. Sappiamo che la loro idea originale potrebbe non essere quella effettivamente giusta per il mercato e per il futuro, ma le cose possono cambiare molte volte. Perciò cerchiamo donne forti, coraggiose, intelligenti, brillanti, che affrontino le sfide e sappiano adattarsi. Poi guardiamo al prodotto o al servizio, se è qualcosa di valore per la comunità, per il mercato italiano e per il mondo”.

Bi-rex: la carta senza alberi

Nella nuova era dell’economia circolare, ancora agli albori, lo scarto è il nuovo oro, ma serve una nuova chimica, processi e know-how industriale per trasformarlo in nuova risorsa. Bi-rex, partendo da materiale alimentare di scarto proveniente da agrumi, lavanda, caffè, birra, gusci di gamberetto, attraverso un processo sostenibile ottiene cellulosa e chitina. Il suo mercato di riferimento è potenzialmente enorme.

[infografica id=”128361″ class=”attachment-full infoImg infoImg-contain-height hide” ]   “Tutto questo è nato da quello che per noi doveva essere solo un articolo scientifico, poi abbiamo capito che era qualcosa di brevettabile. Partecipando alla competition Switch2Product 2020 abbiamo cominciato a vedere il potenziale imprenditoriale. Da lì è cominciato tutto”, raccontano le due fondatrici di Bi-rex. Nel 2022 vincono Start Cup Lombardia, EniAwards, e vengono selezionate da UniCredit Start Lab nel settore Impact Innovation. Quest’ultimo passaggio è fondamentale, come abbiamo accennato, perché permette loro di incontrare 20Fund, da cui raccolgono un finanziamento SAFE da 250mila euro.

  “UniCredit è arrivato al momento giusto, il suo programma di supporto è avanzato, ma noi eravamo pronte. Ci ha permesso di capire come portare avanti e magari modificare il nostro progetto per arrivare prima sul mercato, come relazionarci con altre aziende e anche con gli investitori” dice Greta Colombo Dugoni. “E’ importante poter scegliere l’investitore, noi abbiamo potuto farlo anche grazie alla guida esperta del team di Start Lab e così abbiamo incontrato 20Fund che condivide la nostra vision sulla sostenibilità e crede in noi come persone, questo ci dà una grande forza. – aggiunge Monica Ferro. Attualmente, la startup sta cominciando ad industrializzare i propri processi, fatto non banale che richiede laboratori di ricerca e sviluppo e stabilimenti produttivi. “I nostri processi sono comunque abbastanza semplici, non abbiamo macchinari creati ad hoc, anche in fase di design dei processi industriali abbiamo cercato di sfruttare l’esistente, utilizzando impianti e macchinari – spesso del settore agricolo – che possono essere riadattati in vista di un rapido scaleup.” continuano le due founder. Donne, giovani, scienziate: il mix intersezionale non ha agevolato Bi-rex. “Il mondo scientifico è molto maschile, così come quello imprenditoriale che oggi frequentiamo. Dobbiamo spesso dimostrare qualcosa in più, come donne, ma questo non ci ferma, anzi, siamo testimoni del fatto che il supporto di partner come UniCredit Start Lab e 20Fund possa giocare un ruolo fondamentale nel fare emergere tante altre imprenditrici di successo”.

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