Farming Future, il Polo Nazionale sull’agrifoodtech

Farming Future è il nome del nuovo Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico voluto da CDP Venture Capital e interamente dedicato al finanziamento e al potenziamento imprenditoriale dei risultati delle attività di ricerca scientifica e industriale nell’ambito dell’agrifoodtech. Il Polo intende incentivare e sostenere l’approdo sul mercato delle invenzioni provenienti dai laboratori di eccellenza delle Università e dei Centri di ricerca italiani in un settore strategico per l’economia del nostro Paese che è primo in Europa nella produzione di prodotti agroalimentari di qualità, mercato che contribuisce al 12% del PIL nazionale, secondo quanto riportato da una nota, e rappresenta il quarto Paese al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche in agricoltura e scienze biologiche. Il focus di investimento di Farming Future si concentra su progetti e startup con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agro-alimentare, dall’ambito della produzione: biotecnologie verdi, bioenergia e biomateriali, robotica, nuovi metodi di agricoltura, a quello della distribuzione: food safety and traceability, supply chain e logistica, tecnologie di processing e packaging, veicoli a guida autonoma per consegne alimentari. Il Polo ha una dotazione target complessiva di circa 20 milioni di euro, di cui 10 milioni già stanziati dal fondo di Technology Transfer di CDP Venture Capital per investire nei prossimi tre anni in più di 20 tecnologie in fase di prototipazione (investimenti POC) e in oltre 18 startup in fase di avvio (investimenti in fase seed). Gli investimenti POC saranno dedicati prevalentemente ai ricercatori facenti parte dai promotori scientifici del Polo mentre gli investimenti in fase seed saranno aperti all’intero sistema della ricerca italiano. I promotori scientifici di Farming Future sono l’Università Federico II di Napoli che apporta al Polo le proprie competenze e le sinergie con il Centro Nazionale Agritech e altre Università attive nel settore, tra cui l’Università di Padova, l’Università di Bologna, l’Università di Torino, l’Università di Milano, l’Università di Siena, l’Università della Tuscia e l’Università di Bari. Sono, inoltre, previsti accordi con corporate partner al momento in fase di finalizzazione.

Capitali e programma di incubazione

Non solo capitali, ma anche supporto ai ricercatori nel potenziamento imprenditoriale dei loro trovati scientifici. L’attività del Polo Farming Future mette a disposizione dei progetti selezionati un programma di incubazione tecnica curato da To Seed Partners con l’intento di offrire un concreto supporto tecnico e di business ai team di ricerca delle Università promotori scientifici, per aumentare la probabilità di successo del trasferimento delle loro competenze e tecnologie sul mercato. Anche per le startup selezionate a livello nazionale per gli investimenti seed, purché nate nell’ambito della ricerca scientifica, sarà consentito l’accesso ad un programma di business creation, sviluppato in collaborazione con partner internazionali e finalizzato ad accelerare la generazione di metriche di mercato. To Seed Partners, realtà con un track record dei fondatori negli investimenti early stage e nelle attività startup è co-investitore e partner imprenditoriale di Farming Future e si occuperà di supportare le attività di scouting e due diligence del Polo, nonché di contribuire all’offerta di servizi a valore per le iniziative portafoglio. “L’innovazione digitale e la tecnologia sono elementi cruciali per lo sviluppo di tutta la filiera agroalimentare, eccellenza del nostro Paese che esprime primati importanti sia rispetto alle attività del mondo agricolo che dell’industria della trasformazione dei prodotti alimentari – commenta Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital -, L’apporto che la ricerca scientifica può fornire in questo settore può portare un enorme valore aggiunto all’economia del made in Italy con ampie prospettive di ricaduta anche ti tipo occupazionale e sociale. Con il Polo di Trasferimento Tecnologico Farming Future vogliamo investire proprio nel potenziamento di queste attività di ricerca che possono offrire soluzioni sostenibili ed efficaci alle sfide dell’intero settore agroalimentare”. “L’iniziativa Farming Future di CDP Venture Capital rappresenta una importante opportunità di collaborazione e di sinergia con il Centro Nazionale Agritech e le tante attività di ricerca e divulgazione svolte dall’Ateneo federiciano sui vari temi legati allo sviluppo delle tecnologie abilitanti e l’innovazione nel settore agrifood. Il rapporto con CDP, già consolidato dalla co-partecipazione nella fondazione Agritech, si arricchisce ulteriormente, con l’obiettivo di dare una spinta concreta e notevole allo sviluppo di un comparto di fondamentale importanza per il nostro Paese”, dice Matteo Lorito, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Farming Future costituisce una grande opportunità per l’agrifoodtech di questo Paese. L’eccellenza agroalimentare italiana affonda le sue radici nella tecnica e tecnologie oltre che nella tradizione ed esperienza di chi vi lavora. Farming Future di fatto aumenterà la portata dell’innovazione, favorendo il trasferimento tecnologico dai Centri Ricerca e Università al mercato, non solo con la creazione di startup, ma anche di brevetti e privative per le medie aziende che nel settore agrifood forniscono servizi, tecnologia e mezzi tecnici, per accrescere la competitività nazionale a livello mondiale”, sottolinea Luigi Galimberti, presidente di To Seed Partners. CDP Venture Capital, attraverso l’azione del Fondo di Technology Transfer, investe in tutta la filiera del Trasferimento Tecnologico con la creazione di Poli Nazionali distribuiti sul territorio che federano le principali Università e i Centri di ricerca di eccellenza per individuare e finanziare le migliori tecnologie deeptech, accompagnandole verso il mercato. Parallelamente il fondo investe in fondi settoriali per potenziare la crescita delle migliori aziende sul mercato. Un approccio di sistema che fa leva sulle opportunità più promettenti della ricerca italiana per far nascere nuove generazioni di imprenditori e di investitori. Come già avvenuto per la robotica con RoboIT, per la sostenibilità ambientale con Tech4Planet, per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici in ambito biofarmaceutico con Extend e per la nascita di nuove imprese dedicate al settore dell’aerospazio con Galaxia, i Poli nascono dalla collaborazione tra attori pubblici e privati per trasformare i risultati della ricerca in innovazione. (Foto di ThisisEngineering RAEng su Unsplash )

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter