Innovup: urgente la nomina dei vertici di CDP VC, a rischio fondi PNRR

Innovup, una delle associazioni che riuniscono startup e attori dell’ecosistema dell’innovazione italiano fa sapere con una nota la sua intenzione di esprimere forte preoccupazione al Governo italiano per i ritardi nel rinnovo del CDA di CDP Venture Capital. Già a fine aprile Innovup aveva pubblicamente espresso l’importanza di procedere celermente alle nuove nomine e di farlo in continuità con quanto il braccio venture capital di CDP ha compiuto fino a oggi, ora lo scenario si fa ancora incerto perché un protrarsi del ritardo delle nomine potrebbe avere conseguenze dirette anche sulla disponibilità dei fondi. “Per un settore che conta ormai 17mila tra startup e PMI innovative, con un fatturato complessivo di 9,5 miliardi di euro solo nel 2022, e in grado di movimentare oltre 2 miliardi di investimenti di capitale di rischio, gli strumenti messi a disposizione da CDP Venture Capital sono fondamentali per veicolare le risorse necessarie alla crescita di tutta la filiera dell’innovazione nazionale e continuare la rincorsa nella competitività tecnologica avviata con la costituzione di questa organizzazione strategica” afferma nella nota Cristina Angelillo, presidente di Innovup. 

A rischio i fondi del PNRR

“Come Associazione di rappresentanza di questo settore esprimiamo forte preoccupazione per i ritardi del Governo nella nomina del nuovo consiglio di amministrazione di CDP Venture Capital e dell’amministratore delegato: una figura chiave in grado di accelerare gli investimenti – in particolar modo i 550 milioni di euro stanziati dal PNRR che hanno delle tempistiche di utilizzo ben chiare e stringenti – e attuare piani strategici essenziali allo sviluppo di un comparto in cui la velocità di esecuzione è fondamentale – aggiunge Angelillo -. Auspichiamo dunque che il Governo prenda celermente in mano il dossier, rinnovando l’attuale AD  oppure individuando subito una figura alternativa che unisca le necessarie e specifiche competenze tecniche nel venture capital con quelle nella complessa gestione operativa di un team di oltre cento persone distribuite in numerosi fondi vigilati, che possa cioè garantire continuità d’azione con quanto fatto finora e che abbia a cuore e comprenda a fondo le dinamiche di sviluppo e consolidamento dell’ecosistema delle imprese innovative italiane tanto quanto le dinamiche competitive internazionali nel confronto con Paesi che, nell’ultimo triennio, grazie a CDP Venture Capital hanno iniziato a guardare con attenzione a quanto avveniva in Italia”. “Come già ribadito ormai oltre un mese fa, in occasione delle prime proposte di nomina per il vertice di CDP Venture Capital, all’Italia servono politiche che stimolino i finanziamenti in capitali di rischio, con investimenti su ricerca e sviluppo, brevetti e startup innovative, mentre gli investitori necessitano di politiche che favoriscano l’attrattività di nuovi capitali, come incentivi fiscali mirati agli investimenti, che possano sostenere la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative. Questo settore non è mera finanza, non è erogazione di contributi pubblici, non è guidare una grande impresa con competenze manageriali generiche, ed è tanto dannoso inserirvi una guida sbagliata quanto lo è temporeggiare e lasciare una filiera in attesa. Comprendiamo quanto il Governo sia stato preso da numerose attività urgenti, ma appare dunque chiara e non più rinviabile la necessità della nomina – senza la quale l’operatività dei fondi controllati dalla SGR non può che rallentare – che possa accompagnare il Paese verso l’obiettivo comune di sviluppo del comparto innovativo nel mercato dei capitali, al fine di poter fornire alle imprese, nascenti o nelle prime fasi della loro vita, con modelli di business scalabili e ambizioni internazionali, strumenti finanziari adeguati alle loro esigenze di crescita. L’economia dell’innovazione è un settore fondamentale e strategico nella creazione di posti di lavoro che favoriscono il trattenimento ed il rientro dei talenti, e come tale auspichiamo che venga trattato, con l’attenzione pari a quella riservata alle altre partecipate di Stato o alle nomine delle più importanti Istituzioni pubbliche del Paese” conclude la presidente di Innovup.

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