Quantum computing: nuova frontiera anche per gli investitori?

Siamo proiettati nel futuro e con noi i computer che, lasciando da parte i comuni circuiti elettronici per archiviare informazioni, si rifugiano nelle oscure profondità della fisica quantistica. Qui, al posto dei soliti bit, entrano in scena i qubit, i bit quantistici, che sono capaci di esistere simultaneamente come 0 e 1. Sembra incredibile, ma è così, un po’ come quei politici che promettono di dimezzare le tasse aumentando allo stesso tempo le spese sociali. Ma non finisce qui. Non solo questi qubit possono esistere in più stati contemporaneamente, ma possono anche ‘intrecciarsi’ l’uno con l’altro, in un fenomeno noto come ‘intreccio quantistico’. E grazie a questo, un computer quantistico può eseguire molteplici calcoli simultaneamente a una velocità che farà impallidire le nostre attuali super-macchine. Tuttavia, come spesso accade con le innovazioni rivoluzionarie, i computer quantistici sono fragili. Sono sensibili a variazioni di temperatura, rumore, movimento e campi elettromagnetici che possono mettere in pericolo il loro delicato equilibrio. Di fronte a questo scenario, si profila l’idea del Quantum-as-a-Service. Gli schizzinosi computer quantistici, che richiedono condizioni perfette per operare, saranno probabilmente ospitati in laboratori di ricerca governativi o data center di cloud computing. In questa visione, i giganti del cloud computing come IBM, Microsoft e Google sono destinati a giocare un ruolo chiave, costruendo le proprie soluzioni o formando partnership nel campo. Già se ne intravedono i segnali. IBM, nel novembre 2022, ha presentato un computer quantistico con 433 qubit, triplicando la potenza del suo modello precedente e fissando come obiettivo un macchinario da 4.000 qubit entro il 2025. Google, pur partendo con macchine sperimentali con meno di 100 qubit, mira a costruire un computer quantistico con un milione di qubit entro il 2029, capace di eseguire calcoli affidabili senza errori.

Startup

In parallelo, una moltitudine di startup si sono lanciate in questa nuova frontiera. Società come SandboxAQ, Quantum Machines, SEEQC, Oxford Quantum Circuits e aziende quotate come IonQ, Rigetti Compuring, D-Wave e Quantum Computing Inc. continuano a ricevere un flusso costante di finanziamenti da parte dei capitali di rischio, malgrado la maggior parte di esse registrino significative perdite. Il mondo finanziario sembra voler scommettere sulla promessa del calcolo quantistico e anche i singoli investitori dovrebbero seguirne con attenzione l’evoluzione. È da qui, forse, che nei prossimi anni potrebbero emergere le nuove regine dei listini, come di recente è stata Tesla, per il settore automotive e come sembra essere destinata ad essere Nvidia (assieme a Microsoft), per tutto quel che riguarda il campo dell’intelligenza artificiale. (Foto di Daniels Joffe su Unsplash )

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