L’intelligenza artificiale in salsa francese: Macron lancia la sfida

In questi giorni il mondo tecnologico ha gli occhi puntati su Parigi, dove si sta svolgendo VivaTech, l’evento che raccoglie alcuni fra i più grandi nomi dell’innovazione, francese, e non solo. E proprio qui, sul palcoscenico dell’avanguardia europea, il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato la sua sfida: la Francia deve diventare una potenza nell’intelligenza artificiale. Una sfida nobile, non priva di coraggio, data la predominanza incontrastata dei giganti della Silicon Valley e l’emergente potere tecnologico della Cina. Ma Macron non sembra intimorito. Con un finanziamento di 500 milioni di euro, intende trasformare la Francia in uno dei protagonisti del settore, ponendo l’accento su progetti specificamente rivolti ai francofoni, in un tentativo di contrastare l’egemonia anglofona nei sistemi di IA. Per quanto possa sembrare un’impresa titanica, non dimentichiamo che Macron è noto per la sua tenacia e il suo spirito intraprendente. Non si tratta solo di finanziamenti, ma di una visione più ampia, che comprende la creazione di centri di eccellenza per la formazione in nel campo dell’intelligenza artificiale. Macron non si limita a guardare al presente, ma mira a preparare il terreno fertile per i futuri innovatori. Sotto il profilo legislativo, l’appello di Macron all’Unione Europea per un regolamento sull’IA (una cui prima bozza è stata approvata di recente) evidenzia un atteggiamento lungimirante, benché condito con un avvertimento: la regolamentazione pura, non accompagnata da ingenti investimenti, rischia di essere controproducente. In mezzo a tutto questo, c’è un’attenzione particolare ai modelli linguistici in francese. Potrebbe sembrare un dettaglio, ma riflette la consapevolezza dell’importanza della diversità linguistica nell’IA, una sfida ancora poco considerata, ma fondamentale.

La startup Mistral

A salire sul palco con Macron, Arthur Mensch, il CEO di Mistral AI, una startup francese che sta facendo molto parlare di sé. Tra i sostenitori di rilievo, figurano l’ex CEO di Google Eric Schmidt e la società di venture capital Lightspeed Ventures. Mistral non ha ancora un mese di vita, non è ben chiaro cosa faccia, ed è ancora in fase di assunzione del personale. Malgrado ciò, ha già ricevuto una valutazione di 260 milioni di dollari e un finanziamento iniziale di 113 milioni di dollari. Questo finanziamento, una delle somme più elevate mai raggiunte da un’impresa AI in fase iniziale, supera persino quello di OpenAI. Un simbolo potente, un segnale che la Francia è pronta a giocare la sua partita. Macron, con il suo discorso, ha ridisegnato la mappa dell’IA, ponendo la Francia tra i protagonisti di questa avventura. Ora tocca agli innovatori francesi, ed europei, se lo vorranno, rispondere alla chiamata. (Foto di Florian Wehde su Unsplash )

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