Innovamat, ecco il nuovo modo per studiare la matematica

Innovamat è una multinazionale, ha 300 dipendenti e sta innovando il modo in cui si insegna la matematica nelle scuole. Carlo Andrea Bassani che è il responsabile della società per il mercato italiano dove le operazioni sono partite a gennaio 2022, mentre la società è stata fondata in Spagna nel 2017. “Il nostro metodo – dice a Startupbusiness in country manager per l’Italia – è quello di utilizzare risorse fisiche e digitali a supporto degli insegnanti e definire un percorso di informazione e di didattica che trasforma il modo in cui si apprende la matematica con una chiave socio-costruttivista (teoria epistemologica che afferma che la costruzione della conoscenza avviene all’interno del contesto socioculturale in cui agisce l’individuo, ndr)”. Innovamat nasce a Barcellona per volontà di un gruppo di 5 fondatori che sono: Andreu Dotti Boada, attualmente CEO, Isaac Sayol, ora CPO e Alex Espinet, CTO e la mente dietro la parte tecnologica, mentre per quanto riguarda la parte didattica un team di dottori dell’università autonoma di Barcellona, con a capo Laura Morera e Cecilia Calvo. Oggi la società è operativa in dieci Paesi: Spagna, Italia, Andorra, Messico, Brasile, USA, Cile, Ecuador, Colombia, Peru: “l’espansione in Italia è stata fatta per ragioni di vicinanza culturale – continua Bassani – e anche perché nel nostro Paese vi è una certa apertura al pionierismo verso le scelte didattiche, si pensi al metodo Montessori per esempio, in tutto lavoriamo con 18mila docenti e 350mila studenti, in Italia siamo attivi in 110 scuole con 250 docenti e quattromila studenti, questi sono i numeri che abbiamo maturato nel primo anno e mezzo di attività nel mercato italiano”. La piattaforma di Innovamat è erogata sotto forma di Saas con offerte che variano da Paese a Paese, in alcuni casi si calcola una tariffa basata sul numero degli studenti in altri si calcolano tariffe flat per le singole scuole, in particolare questa seconda modalità è usata ora in Italia anche per sfruttare in modo intelligente i vantaggi derivanti dai finanziamenti per il settore provenienti dal PNRR scuola del futuro e dal piano scuola 4.0. “La combinazione di strumenti e didattica fisica con strumenti e didattica digitale è efficace perché consente di fare piacere di più la matematica agli studenti che sono quelli delle fasce più giovani: in Spagna lavoriamo a partire dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole medie, mentre in Italia al momento solo con le scuole primarie con il progetto di estendere anche alle scuole medie”.

Round da 20 milioni di euro

Oggi in Italia la società impiega otto persone e le sue attività si integrano in quelle del gruppo che nel 2022 ha fatturato 12 milioni di euro, la società inoltre ha chiuso lo scorso anno il suo secondo round di finanziamento del valore di 20 milioni di euro, l’operazione, co-gestita dal fondo statunitense per l’impatto sull’istruzione Reach Capital e dai fondi spagnoli Kibo Ventures e Bonsai Partners, ha anche visto la partecipazione di altri investitori europei come Axon Partners Group, 10x, Barlon Capital e Dozen Investments. “Con i finanziamenti ricevuti abbiamo naturalmente in programma di espandere il business della didattica con la nostra metodologia ma abbiamo anche in programma di finanziare la nascita di un centro di ricerca in didattica della matematica per migliorare nel tempo la proposta formativa e di portare valore avvicinando ciò che succede in classe con gli studenti e il mondo accademico della matematica che sono due universi che non si parlano molto e noi vorremmo che invece si avvicinassero e collaborassero maggiormente”.

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