Da Glasgow a Sharm El Sheikh in elettrico

Da Glasgow a Sharm El Sheikh, da COP26 a COP27. Il viaggio intrapreso da Clara Stone e Robert Clarke con una vettura full electric intende sensibilizzare l’importanza degli obiettivi da raggiungere che portano verso il risultato di avere emissioni zero. L’avventura di Clara e Robert è partita dalla città scozzese che ha ospitato l’edizione 2021 della conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e si pone l’obiettivo di arrivare il giorno 8 novembre, quindi 10 giorni dal momento della partenza, nella località egiziana sul Mar Rosso che ospita l’edizione 2022 della suddetta conferenza, la COP27. La vettura Kia Niro scelta da Clara e Robert segue un percorso che dalla Scozia ha attraversato prima l’Inghilterra, poi la Francia, la Svizzera, è arrivata in Italia a Milano prima (dove Startupbusiness ha incontrato i due fondatori di Envirorally) e a Venezia poi, quindi si dirige in Slovenia, Croazia, Ungheria, Bulgaria, Grecia da dove si imbarcherà per Sharm El Sheikh. “Il viaggio è gestito da Envirorally che è la startup che Robert e io abbiamo fondato due anni fa – spiega Clara Stone – ed è supportato dal Global Entrepreneurship Network che nel contesto di COP27 terrà la GEN Week con anche la partecipazione di Startup Planet che è l’iniziativa pensata per dare visibilità e voce alle startup greentech durante la COP. Durante il nostro viaggio nelle varie tappe incontriamo startup, organizzazioni, media, al fine di enfatizzare l’importanza tra esperienza, education, innovazione e comunicazione nell’ambito delle azioni per fare crescere la sensibilizzazione verso l’ambiente”. Startup Planet è l’iniziativa no profit voluta da Global Entrepreneurship Network UK e da Danish Entrepreneurs che è l’organizzazione che ospitala Global Entrepreneurship Week in Danimarca e che quest’anno è supportata anche da GEN Egypt, Bloomsbury Institute, Blue Marble, Relimb e One Earth. “Blue Marble è l’organizzazione che tiene traccia delle emissioni CO2 della nostra missione in modo da permetterci di dimostrare in modo analitico l’efficacia del progetto – aggiunge Stone – e raccogliere dati che possono essere utili per accelerare il processo di riduzione delle emissioni sulle strade. In questi dieci giorni di viaggio stiamo sperimentando anche alcune difficoltà, per esempio vi è ancora troppa differenza tra la capillarità delle infrastrutture di ricarica nel nord e centro Europa e nel sud-est del continente, serve accelerare lo sviluppo di tali infrastrutture perché solo così si può spingere verso la transizione e verso una nuova cultura della mobilità e del rapporto con le automobili”. Lo sviluppo delle infrastrutture è fondamentale e l’orizzonte del 2030 è da considerare come realistico, serve una maggiore sensibilità e presa di posizione a livello politico perché ciò avvenga ed è per questo che servono le conferenze come COP che si propongono di coinvolgere sul tema del climate change la società a ogni livello: dalle startup ai governi appunto. “Il nostro progetto – concludono i due co-fondatori – è considerare questa missione come un primo esperimento da replicare tutti gli anni e da arricchire, già stiamo pensando alla missione del 2023 che organizzeremo appena sapremo dove la prossima COP si terrà anche se le indiscrezioni indicano come probabile sede Dubai, e stiamo progettando anche altri vento come quello che abbiamo battezzato Race to Zero dove vi sarà una sorta di competizione tra veicoli elettrici”.

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