I Cancelli del Cielo, ecco perché la space economy è importante

Le prime righe fanno pensare a un libro di fantascienza, a tratti anche di fantapolitica, ma il tomo scritto da Alessandro Aresu e Raffaele Mauro dal titolo: I Cancelli del Cielo, economia e politica della grande scorsa allo spazio 1950-2050 (Luiss University Press, 168 pagine, 16 euro) è un trattato di scienza, di storia delle missioni spaziali, di economia, di geopolitica che fotografa lo scenario attuale della cosiddetta space economy, scenario frutto della storia dell’uomo e dello spazio iniziata appunto negli anni ’50 e con prospettive di visione su ciò che può accadere nei prossimi anni e decenni. I due autori offrono al lettore un concentrato di informazioni che si intrinsecano tra strategie politiche, sviluppi tenico-scientifici, nuove opportunità di business, ricadute sociali, ambientali, economiche e anche di intrattenimento, come per esempio il turismo spaziale, dell’innovazione spaziale, ma anche militari e legate alla cybersicurezza. Non manca naturalmente né il ruolo di quelli che gli autori chiamano i ‘baroni dello spazio’ come Elon Musk con SpaceX, Jeff Bezos con Bue Origin e Richard Branson con Virgin Galactic, né quello delle startup che in tutto il mondo stanno portando un sostanziale contributo all’evoluzione e all’innovazione necessaria per continuare a fare dello spazio una risorsa. Startup anche italiane come, cita il libro, D-Orbit, Leaf Space, T4i, Aiko, Sidereus Space Dynamics che si innestano in un tessuto di innovazione in cui l’Italia ha ancora molto da dire grazie alle sue eccellenze e alle sue capacità che devono essere supportate da investimenti come quelli forniti dai fondi di venture capital specializzati come l’italiano Primo Space (di cui Raffaele Mauro è general partner), il francese Cosmicapital, il lussemburghese Orbital Ventures  e il britannico Seraphim Capital, e quelli erogati dai grandi investitori pubblici e dalle agenzie spaziali. Il libro è un viaggio in tutti gli aspetti che riguardano il rapporto tra l’uomo e lo spazio e pone enfasi sul cambiamento di paradigma avvenuto in questi anni che ha visto crescere sempre più il ruolo di imprese private, così come pone enfasi sulla competizione tra Usa e Cina e si conclude con sette acute riflessioni sul significato che la corsa allo spazio ha oggi e in prospettiva. Qui di seguito un estratto del libro “Ci troviamo nel pieno di una grande corsa allo spazio, che si declina in due aspetti principali: anzitutto l’accelerazione tecnologica ed economica che porta avanti questo settore, una maggiore integrazione tra i servizi spaziali e l’economia, che accresce in modo esponenziale l’estensione della cosiddetta space economy e la caratterizza come infrastruttura abilitante per molteplici settori: dall’economia di Internet ai trasporti, dall’agricoltura alla lotta al cambiamento climatico. Un’area di attività il cui accesso sempre più ampio, a basso costo e democratizzato, consentendo una potenziale estensione ulteriore degli ambiti applicativi. L’altro aspetto della corsa riprende la space race iniziata negli anni ’50, che ha coinvolto l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Una competizione che si è conclusa con la Guerra fredda ma che ora si ripropone, in termini diversi, con il conflitto tecnologico tra Stati Uniti e Cina. Ciò che saremo negli anni ’50 del nostro secolo sarà determinato dalle azioni compiute nel decennio in corso. Anche rispetto allo spazio. Partiamo dal passato prossimo: il 2021 è stato un anno importante per l’esplorazione spaziale. Si sono verificati nel corso dell’anno circa 146 lanci, 135 conclusisi con successo e 11 fallimentari. Sono stati lanciati circa 1.800 satelliti, una cifra molto elevata tenendo conto del fatto che nello spazio ce ne sono attualmente circa 7800 e che nel corso degli ultimi 65 anni ne sono stati lanciati poco più di 12mila. Ben tre missioni separate hanno raggiunto il pianeta Marte: una cinese, una degli Stati Uniti e una degli Emirati Arabi Uniti, le prime due anche provviste di sistemi in grado di atterrare sul suolo del pianeta. Il rover Persevernace, quello statunitense, ha trasportato anche un piccolo elicottero robotico, Ingenuity, che dall’aprile al dicembre del 2021 ha effettuato 18 voli. La Cina ha invece dispiegato sia un veicolo di atterraggio, un lander, chiamato Tianwen-1, sia un rover, ovvero un veicolo progettato per il trasporto su corpo celeste, chiamato Zhurong. Il programma spaziale della potenza asiatica ha anche portato il lander Chang’e-4 e il rover Yutu-2 sulla Luna, raggiungendo il record di mille giorni di operatività sul lato nascosto del nostro satellite naturale. La stazione spaziale cinese Tiangong ha iniziato ad essere attiva con il suo modulo centrale e con i primi due equipaggi di astronauti, (i cinesi li chiamano taikonauti) che hanno avuto modo di lavorare in essa. La NASA ha inoltre finanziato ben tre progetti di stazioni spaziali private, oltre a un quarto supportato in precedenza, portando potenzialmente ad amplificare in modo significativo la presenza permanente umana nello spazio. Nell’ottobre 2021 è stato girato il primo film sulla Stazione Spaziale Internazionale e il mese successivo è stato lanciato DART (Double Asteroid Redirection Test), la prima sonda test di un sistema di difesa planetaria che si scontrerà con un asteroide al fine di deviarne la rotta di collisione con la Terra. Il turismo spaziale ha subito un’importante accelerazione con i primi voli commerciali costituiti da equipaggi interamente civili, quelli di Virgin Galactic e Blue Origin, di natura suborbitale, e quelli di SpaceX, in ambito orbitale. L’11 luglio 2021 è stato raggiunto il record di persone simultaneamente nello spazio o quasi perché alcuni erano leggermente al di sotto della linea di  Kármán, posta a 100 km di altezza: sette nella Stazione Spaziale Internazionale, tre nella cinese Tiangong, sei nel volo di Virgin Galactic. Anche se solo per pochi minuti, il record sembra essere stato battuto l’11 dicembre 2021, con 19 persone tra ISS, Tiangong e il volo NS-19 di Blue Origin. Infine, il 25 dicembre 2021, è stato lanciato James Webb, il più potente telescopio spaziale mai realizzato. …… A partire da tali rapidi progressi, nelle pagine che seguono cercheremo di raccontare la doppia dimensione della competizione spaziale, quella relativa all’aspetto geopolitico e quella relativa a quello economico: la loro interazione consente di spalancare i cancelli del cielo, rendendo possibile l’esplorazione umana oltre l’atmosfera e oltre il nostro pianeta”.

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