Fintech, Mdotm chiude un round d’investimento da 6,2 milioni di euro

Mdotm, la scaleup fintech che applica l’intelligenza artificiale alla gestione degli investimenti, annuncia la chiusura di un secondo round da 6,2 milioni di euro.

Con i nuovi fondi, la società intende raddoppiare il team tra Londra e Milano e accelerare l’espansione internazionale aprendo un nuovo ufficio negli Stati Uniti. All’operazione hanno partecipato investitori istituzionali e professionisti della finanza, tra cui Banca Profilo; Federico Ghizzoni, presidente di Rothschild Italia ed ex Ceo di Unicredit; Lorenzo Pagani, managing director di Pimco; Heroes Ventures, Francesco Fumagalli, co-fondatore di Koinos Capital; e Alberto Zaffignani, managing director e head of global markets Italy di Natixis, che entra anche nel cda della scaleup.

La società è stata fondata a Londra nel 2015 da Tommaso Migliore e Federico Mazzorin con l’obiettivo di portare il metodo scientifico nel processo d’investimento. Mdotm – che nel 2018 aveva raccolto un primo round da 2 milioni di euro – oggi conta oltre 30 fisici, ingegneri, data scientist ed esperti di finanza.

Fondatori di Mdotm, Federico Mazzorin e Tommaso Migliore

I fondatori di Mdotm, Federico Mazzorin e Tommaso Migliore

“L’obiettivo strategico di Mdotm è quello di essere leader a livello mondiale. Dal punto di vista tecnologico abbiamo delle menti davvero brillanti. Puntiamo a essere una realtà internazionale e sviluppare la migliore tecnologia AI per le decisioni d’investimento – dice a Startupbusiness il Ceo e co-fondatore Tommaso Migliore – . Attualmente il team è composto da 30 persone tra Londra e Milano. Secondo i nostri piani, saremo circa una sessantina di persone a fine anno e apriremo anche una sede a New York. Faremo grandi investimenti in ricerca e lo sviluppo: vogliamo rafforzare Mdotm Lab, il nostro centro di ricerca, nel quale abbiamo in partnership tre atenei con circa 40 tra studenti e professori che si impegnano in temi di ricerca e sviluppo. Cinque anni e mezzo fa abbiamo deciso di unire i nostri background (Tommaso è laureato in Finanza, Federico in Fisica, ndr) con l’idea di rivoluzionare il modo in cui vengono prese le decisioni di investimento. Siamo partiti dal prodotto: abbiamo sviluppato un modello, mentre stavamo ancora studiando, e lo abbiamo testato per due anni. In seguito ci siamo trasferiti a Londra e abbiamo fondato la società. La nostra idea è portare il metodo scientifico in questo ambiente aperto e pieno di elementi esogeni non controllabili. Non crediamo che l’intelligenza artificiale sia una bacchetta magica in grado di risolvere tutti i problemi, ma lo strumento più potente che abbiamo per gestire la crescente complessità e reagire prontamente ai cambiamenti dei mercati finanziari”.

Mdotm ha oltre 750 milioni di euro in asset under advisory e le sue strategie di investimento con intelligenza artificiale sono usate da banche, asset e wealth manager, fondi pensione, assicurazioni e family office. Grazie al suo approccio innovativo nel campo dell’AI la scaleup è stata l’unica fintech selezionata per il programma di accelerazione Google for Entrepreneurs e tra i vincitori dell’Open Innovation Contest di Ntt Data . Nel 2021, Alice, sigla che sta per Adaptive learning in complex environments, la tecnologia proprietaria di Mdotm, è stata nominata da Aifin come Asset management innovation of the year.

Mdotm è il primo AI-driven advisor a firmare i principi per l’investimento responsabile promossi dalle Nazioni Unite, entrando nella rete di investitori istituzionali impegnati a includere criteri Esg nel processo di investimento.

Federico Mazzorin, chief scientist e co-founder dice: “I nostri modelli ragionano in modo molto simile a un essere umano, per questo abbiamo dato un nome alla nostra tecnologia. Alice è un acronimo che descrive quello che facciamo: Apprendimento adattivo in ambiente complesso (Adaptive learning in complex environments). E quale ambiente c’è più complesso della finanza? Bisogna partire dal presupposto che il mercato è una struttura che si evolve, e se non hai delle tecnologie in grado di cogliere questi cambiamenti diventa molto difficile costruire qualcosa di significativo. Quando si parla di innovazione, spesso si è portati a pensare che la rivoluzione tecnologica appartenga agli anni 2000, quando l’avvento di internet ha cambiato il nostro modo di vivere. In realtà è qualcosa di estremamente recente, basti pensare che più del 90% dei dati e delle informazioni che circolano nel mondo sono state prodotte negli ultimi due anni. Utilizziamo tre tipologie di dati. I primi sono i dati di mercato strutturati, utili a capire la micro e la macro struttura del mercato. Ci sono poi i dati fondamentali della società che servono per mettere il rischio e il rendimento in prospettiva. Gli ultimi sono i dati descrittivi che danno informazioni di contesto e permettono di inquadrare la società. Queste diverse tipologie hanno in comune il fatto di essere unbiased: non sono frutto di analisi, l’obiettivo è infatti trovare il segnale nascosto nel rumore”.

Federico Ghizzoni, presidente di Rothschild Italia, ex Ceo di Unicredit ha commentato in una nota: “Sono felice di confermare il mio sostegno e investire ancora in Mdotm. Puntando sull’intelligenza artificiale, la società si è mossa presto e ha intercettato una domanda che è in forte crescita da parte di banche e asset manager. Oggi Mdotm è un leader nel mercato e un interlocutore indispensabile per le istituzioni finanziarie che vogliono sviluppare soluzioni d’investimento innovative”. (Photo by Alina Grubnyak on Unsplash )

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