Evoluzione coworking, vale anche in spiaggia, ecco l’app per prenotare il posto

Lo smart working dalla spiaggia può essere un’idea affascinante e per molti periodi dell’anno convincente, ma non chiamiamola vacanza. Perché quest’ultima è degna di tale nome quando ci permette di staccare dalla routine, a cominciare da quella lavorativa. A seguito della pandemia e del boom del lavoro da remoto, abbiamo visto emergere il south working e non solo, adesso la nuova tendenza sembra essere la diffusione, nelle località di villeggiatura, di un nuovo tipo di struttura ricettiva, a metà tra stabilimento balneare e coworking. Segno dei tempi, e del fatto che il lavoro agile, la flessibilità lavorativa e la mobilità dei dipendenti sono modalità di lavoro sempre più diffuse. Lo sostiene Nibol (www.nibol.co), l’app per lo smart working creata che ama definirsi “l’ufficio distribuito più grande del mondo”. “Nibol è una piattaforma tecnologica che ha l’obiettivo di supportare aziende e professionisti, attraverso la tecnologia, nell’adozione e implementazione del lavoro agile, in tutte le sue forme. In sostanza, diamo alle aziende una piattaforma completa per la gestione dello smartworking – spiega Riccardo Suardi, founder della startup, che continua – Da fine maggio abbiamo notato che cresceva l’esigenza, in aziende e professionisti, di trovare postazioni di lavoro fuori dalle città, in location a metà tra il lavoro e il tempo libero: così siamo andati alla ricerca di nuovi spazi che rispondessero a questa esigenza. Oggi, tramite la nostra app, è possibile prenotare postazioni di lavoro in oltre 25 città: abbiamo uno stabilimento balneare in riva al mare a Messina, un “rural coworking” in Toscana, un hotel a 50 metri dal mare a Rimini e diversi coworking in tutta Italia, da Riccione a Napoli fino alle Marche”. Ma come nasce l’idea di aprire un coworking sulla spiaggia? “Un po’ da un’esigenza personale, vissuta da noi e dai nostri amici, e un po’ dalla voglia di cogliere nuove opportunità – spiega Guido Arcoraci di ISLHub, un lido di Messina a misura di smartworker, che offre postazioni di lavoro a 5 metri dal mare, con tanto di wifi e cassettine di sicurezza, che da giugno fa registrare il tutto esaurito – Si parla di south working, ma con questo caldo e le ferie che si avvicinano riuscire a creare a due passi dal mare uno spazio adatto per lavorare è un’opportunità per tutti: noi, ad esempio, accogliamo tanti professionisti siciliani che, con le nuove modalità di lavoro agile, hanno deciso di anticipare il rientro per le ferie; ma ci sono anche casi di chi ha deciso di organizzare un intero mese a metà tra lavoro e tempo libero, e trova in una struttura come la nostra la possibilità di coniugare le due cose in modo efficiente e produttivo. E abbiamo anche avuto il caso di piccoli team che hanno deciso di lavorare da noi per una giornata.” Insomma, il lavoro-vacanza piace, così come la scrivania fronte mare. Ma è davvero così anche per le aziende? “È davvero così, sì, ma il trend riguarda soprattutto le aziende tecnologiche e di nuova generazione: sono aziende agili e flessibili per natura, con un’età media piuttosto bassa e che hanno capito che uno switch culturale, prima ancora che operativo, verso il remote working è essenziale per attrarre e mantenere talenti. Tanto che, sempre più spesso, offrono posizioni interamente da remoto – commenta Pietro Novelli, Country Manager Italia della recruiting firm di origine anglosassone Oliver James ed esperto di smartworking ed employee experience – Anche noi, come gruppo Oliver James, abbiamo organizzato per diversi consulenti un periodo di full remote da Tenerife, e da giugno abbiamo diversi colleghi che hanno scelto di spostare la propria “scrivania” in location estive per le giornate di smart working. Il lavoro agile è destinato a rimanere, e impatterà anche il modo di vivere gli uffici: sempre più aziende si doteranno di membership su coworking e strutture distribuite sul territorio, che possano dare un’alternativa concreta all’home-working e all’ufficio, creando reali opportunità per lavorare da ovunque”.  

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