Oradea, la città della Romania che punta sulle startup

Vertice del triangolo compreso tra le città di Timisoara e Cluj, in una posizione vicina al confine con l’Ungheria e alla seconda città ungherese Debrecen, con una popolazione di 220 mila abitanti che è cresciuta negli ultimi anni grazie anche alle azioni di un’amministrazione locale efficiente che ha saputo spendere bene i fondi europei. È la città di Oradea che vuole diventare il polo per la creazione di startup della Romania. L’industriale Timisoara e la tecnologica Cluj hanno lavorato per crearsi una caratterizzazione nel quadro dell’economia e della società del Paese, Oradea vuole fare lo stesso e punta sulle startup. “Oggi siamo ancora in una fase iniziale ma i primi risultati sono già concreti e misurabili”, dice a Startupbusiness David Achim che è al momento direttore esecutivo sia di Oradea Tech Hub , sia di Make IT in Oradea , due organizzazioni che stanno oggi al centro del nascente ecosistema startup e che hanno entrambe la formula di organizzazioni no profit, la prima interamente finanziata da aziende private e la seconda frutto della partnership tra le aziende private e l’amministrazione locale:  “è la prima volta che in Romania si forma un’iniziativa frutto di partnership pubblico-privata a sostegno delle startup”, enfatizza Achim. Si tratta di un progetto che conta su un budget di circa 300mila euro l’anno e che è partito a novembre 2020. Oradea Tech Hub è invece nata nel 2015 e fa un po’ da incubatore, un po’ da acceleratore, un po’ da co-working, un po’ da punto di riferimento la comunità delle startup, ha sede presso la fortezza di Oradea oggi restaurata che ospita diverse organizzazioni e attività. “Ci sono oltre una ventina di startup che oggi ruotano attorno a Oradea Tech Hub – spiega Achim – e che fanno innovazione in ambito Saas, biometrica, industria 4.0, cybersecurity, oggi noi siamo essenzialmente concentrati sulla fase early stage ma ci sono in città anche alcune aziende che sono già in fase di scaleup con centinaia di dipendenti e con anche sede negli Usa”. Sono i casi di Createopy , di Flipsnack  e di TypingDna , tre realtà che stanno dimostrando come non solo è possibile fondare aziende tecnologiche in questo territorio ma anche farle crescere e diventare internazionali. Altro programma sempre gestito da Oradea Tech Hub e sostenuto da finanziamenti privati è il Bright lab incubator che ha un budget di circa 300 mila euro e selezione tramite call e sessioni di pitch le startup da sostenere: “l’ultima edizione abbiamo ricevuto application da quasi 40 startup e otto di loro sono state selezionate e incubate”. È un ecosistema nascente quindi ma che ha già dimostrato di essere efficace, serve però continuare a lavorare per consolidare i programmi esistenti ma anche per creare maggiore consapevolezza e per coinvolgere nuovi attori. Sul fronte degli investitori lo scenario è ancora da costruire, ci sono un paio di business angel che operano in città ma serve fare crescere l’ecosistema affinché la città possa conquistare un posto nella mappa europea degli hot-spot per startup e così possa attirare attenzione internazionale: “E’ per noi fondamentale guadagnare una maggiore visibilità internazionale – conferma Achim – ci serve non solo per attirare risorse ma anche per creare maggiore consapevolezza presso la comunità locale che deve imparare a essere maggiormente integrata, deve imparare a fare più networking e a crescere in modo coordinato”. Altro punto sul quale la città può fare passi avanti è nel coinvolgimento della locale università che pur disponendo anche di corsi capaci di formare persone con le skill che le startup cercano, per esempio sviluppatori software che in città non mancano, è ancora gestita in modo molto tradizionale e quindi serve un rinnovamento di mentalità per renderla un attore attivo dell’ecosistema: “stiamo lavorando con l’università di Oradea da circa un anno, il progetto è quello di creare un incubatore accademico, è un processo che richiede tempo ma sono convinto che avremo successo”. L’ecosistema startup di Oradea è a sua volta una startup che ha già mostrato i primi risultati e che è pronta a fare i passi successivi. Ha il supporto delle amministrazioni locali, sia del Comune di Oradea, sia della provincia di Bihor he oggi è guidata da Ilie Bolojan che dopo essere stato sindaco della città è diventato presidente della provincia ed è oggi considerato uno dei più bravi politici romeni, ha già attirato l’attenzione di imprenditori illuminati, compresi alcuni di quelli che provengono dall’estero: italiani, tedeschi, svedesi, statunitensi che hanno imprese nell’area. La città è anche sede del centro Nato di Human intelligence , dispone di un aeroporto internazionale in fase di sviluppo e negli ultimi anni ha lavorato molto per accrescere la qualità della vita investendo per rendere la città località capace anche di attrarre turisti.

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