My Cooking Box raccoglie 2 milioni di euro

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Nel 2019 aveva raccolto un milione di euro tra crowdfunding e l’ingresso del primo partner industriale nella compagine societaria, il brand alimentare Cameo. Oggi My Cooking Box annuncia la raccolta di due milioni e a guidare nella veste di lead investor l’operazione d’investimento c’è un altro noto brand del food italiano: Ponti. I nuovi capitali finanzieranno le ambizioni internazionali della società, già da tempo coltivate ma non ancora realizzate. “Siamo molto soddisfatti della conclusione di questa operazione e della fiducia che importanti investitori hanno dimostrato per la nostra azienda – spiega Chiara Rota, fondatrice e CEO di My Cooking Box in una nota stampa. – È la conferma che l’idea iniziale da cui siamo partiti e il modello di business perseguito sono risultati convincenti spronandoci a guardare al futuro con positività e con ulteriore voglia di crescere. Quanto ottenuto ci consentirà di consolidare la nostra posizione di leadership in Italia e di rafforzare la presenza in Europa e in altri importanti mercati come gli Stati Uniti” – conclude Chiara.

La storia di My Cooking Box

La storia di My cooking box comincia dall’idea di Chiara Rota, che analizzando il processo d’acquisto dei prodotti alimentari, nota che  il  consumatore ha l’abitudine ad acquistare, appunto, per prodotto e tuttavia, spesso e volentieri, si ritrova con la  dispensa piena ma senza quell’ultimo ingrediente necessario per realizzare il piatto preferito. Perché non cambiare questo processo e indurre il consumatore ad acquistare per ricetta? Un’idea non del tutto nuova, in generale (basti pensare ai kit del supermercato per preparare messicano o sushi), ma che Chiara Rota arricchisce con qualche elemento di forza in più.

Con questo progetto d’impresa di meal kit delivery, Chiara accede nel febbraio 2015 all’acceleratore d’impresa SpeedMiUp dell’Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano. Un mese dopo viene depositato il marchio My Cooking Box e costituita Ricetta Italiana Srl, una società a responsabilità limitata che vede la partecipazione di tre soci: oltre a Chiara, entrano a farvi parte Francesca Pezzotta, ex amministratore di una società di servizi logistici per aziende nel settore alimentare e Alessandro Riva,  anche lui di Bergamo, laurea in Economia e Commercio ed esperienza presso differenti realtà multinazionali. Si parte con un capitale iniziale di 100mila euro, investiti dai fondatori, cui si sono aggiunti 200mila euro provenienti da una prima campagna di crowdfunding nel 2017, un milione nel 2019 e adesso due milioni di euro, che le permetteranno di mettere affrontare con decisione i mercati esteri, a cominciare dalla Germania dove ha già messo un piede.
Nel 2019 la startup ha anche inaugurato ufficialmente il primo flagship store monomarca.

Cosa piace di My Cooking Box alle aziende alimentari?

My Cooking Box ha ideato un bel sistema di distribuzione di prodotti made in italy, appoggiandosi alla tradizione culinaria e sfruttandone il potenziale in maniera molto contemporanea. I suoi cofanetti contengono tutti gli ingredienti, condimenti inclusi, per realizzare un piatto tipico del territorio italiano, studiato ad hoc da chef di fama dell’Accademia del Gusto; tutto dosato al punto giusto affinché nulla vada sprecato, la preparazione sia perfetta, tutto è spiegato in italiano e inglese: come realizzare il piatto ma anche la descrizione sulla provenienza degli ingredienti utilizzati.

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