GreenBone, chiuso il round series B da 10 milioni di euro

GreenBone Ortho SpA, azienda medtech attiva nel campo della rigenerazione ossea, ha chiuso un round di series B pari a 10 milioni di euro supportata dagli attuali investitori: Innogest, 3B Future Health Fund, Meta Group, CDP Venture Capital attraverso il Fondo Italia Venture I, i business angel di IAG e altri investitori privati. Questa operazione porta il totale delle risorse finanziarie raccolte a oggi dalla società a 22 milioni di euro.Un percorso tortuoso ma pieno di soddisfazione quello che ha affiancato il team imprenditoriale ai business angel di IAG dal round seed sino a questo series B – dice a Startupbusiness Leonardo Giagnoni, managing director di IAG – . Siamo lieti di continuare a supportare GreenBone in questo passo fondamentale per il suo sviluppo che permette anche un ritorno concreto sul territorio con nuovi posti di lavoro e un prezioso sostegno all’innovazione tecnologica”. GreenBone è PMI innovativa nel campo della rigenerazione ossea costituita nel 2014 a Faenza, che offre una risposta concreta alle necessità mediche insoddisfatte della chirurgia ortopedica e traumatologica. Gli innesti ossei (scaffold) oggi a disposizione dei medici possono essere autologhi (osso prelevato dal corpo del paziente, spesso dalla cresta iliaca), allotrapianto (osso cadaverico solitamente ottenuto da una banca ossea) o sintetico (di natura chimica o metallica): tutte queste tecniche attuali presentano notevoli limitazioni che lo scaffold di GreenBone tende a eliminare. Lo scaffold di GreenBone è costituito da un materiale biomimetico ispirato dalla natura, che imita la composizione chimica della matrice ossea e l’architettura porosa 3D dell’osso naturale. Grazie a una tecnologia innovativa brevettata, il dispositivo medico GreenBone è ottenuto dalla trasformazione del legno di rattan, ed è dotato delle proprietà di osteointegrazione, osteoconduzione e osteoinduzione necessarie per un’efficace e fisiologica guarigione di danni ossei anche di grandi dimensioni. Tali caratteristiche rendono lo scaffold 3D GreenBone biomimetico, riassorbibile e rigenerativo. Il prodotto prevede di offrire a medici e pazienti una nuova soluzione per evitare complicazioni chirurgiche e postoperatorie tipiche della chirurgia ortopedica ricostruttiva, offrendo ai pazienti l’opportunità di riavere un nuovo osso funzionale. La società sta conducendo due studi clinici internazionali relativi alla ricostruzione di danni ossei anche di dimensioni significative. GreenBone ha ottenuto la marcatura CE del dispositivo medico in varie forme e dimensioni, con indicazione d’uso nella chirurgia ortopedica di pazienti con danno ossei causati da trauma o indotti chirurgicamente nelle estremità (braccia e gambe) e nel bacino. Parte del nuovo finanziamento sarà destinato ad ampliare l’uso clinico del prodotto anche attraverso nuovi sviluppi in ulteriori indicazioni d’uso quali la chirurgia spinale e maxillofacciale. I fondi saranno inoltre utilizzati per la realizzazione di una nuova linea produttiva e per il lancio sul mercato del prodotto approvato. Il nuovo consiglio di amministrazione è composto dall’amministratore delegato Lorenzo Pradella (con un passato in Zambon SpA, Cardinal Health Ltd e Zcube srl), dal presidente Claudio Giuliano (partner di Innogest, con un passato in Carlyle Group, Bain&Co), da Roberto De Ponti (partner di 3B Future Health Fund), da Francesco Granata (partner di 3B Future Health Fund, con oltre 35 anni di esperienza in biopharmaceuticals, private equity, venture capital and board management), da Francesca Natali (Fund Managing Director Meta Group, Board Member di varie società). Grazie a questo ulteriore finanziamento e al prezioso supporto dei nostri investitori abbiamo ora l’opportunità di completare lo sviluppo del nostro prodotto anche verso ulteriori indicazioni d’uso. Questo ci consentirà di accelerare lo sviluppo produttivo e l’ingresso nel mercato del nostro innovativo scaffold 3D rigenerativo che auspichiamo porti un significativo miglioramento della qualità di vita ai pazienti affetti da gravi danni dell’apparato scheletrico” dichiara in una nota Lorenzo Pradella.

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