Kitzanos, lo startup studio che nasce dal mix di competenze

Gli startup studio stanno diventando popolari. Ne nascono diversi in varie parti d’Italia e su Startubusiness il tema lo abbiamo affrontato parlando per esempio con i fondatori di Startup Bakery . C’è però chi già da anni persegue questo modello ed è per esempio il caso di Kitzanos che ha sede a Cagliari e opera con il modello dello startup studio già dal 2017.

Nicola Pirina, CEO di Kitzanos

Kitzanos in lingua sarda è un aggettivo che si riferisce a coloro che si svegliano presto – spiega a Startupbusiness Nicola Pirina CEO della società a enfatizzare proprio come i fondatori dello startup studio cagliaritano abbiano saputo anticipare quella che sta diventando una vera e propria tendenza -. Nella nostra interpretazione, coloro che si svegliano presto, hanno una capacità di progettazione, azione e reazione superiori alla media, perché vedendo le cose prime degli altri, sono in grado di essere già lì, al momento giusto, pronti a realizzarle”. Kitzanos nasce per capitalizzare la profonda esperienza maturata dai soci fondatori tanto nell’industria tradizionale quanto in quella dell’innovazione. Il progetto Kitzanos ha fin da principio due anime: da un lato consulenza di direzione finalizzata alla trasformazione digitale e all’upgrade tecnologico e dall’altra la creazione di in parallelo, per sé e per altri, di nuove iniziative imprenditoriali attraverso la progettazione e lo sviluppo di un proprio modello di startup studio. “Kitzanos fa aziende per sé perché, forte del suo centro di ricerca interno, che ha una personale storia nella dottrina delle reti, della complessità e del disegno dei mercati, sviluppa i propri prodotti e li immette nel mercato – continua Pirina – . Fa aziende per altri, perché l’insieme delle consolidate competenze manageriali e imprenditoriali, proprie del suo staff e riconosciute nel mercato, mette a disposizione un team di professionisti e manager capace di assistere la nascita, il lancio, lo sviluppo e la crescita delle imprese, siano esse startup o piccole medie imprese, operanti in qualsiasi settore. In poco più di tre anni di attività abbiamo avuto modo di assistere decine di startup e PMI di ogni dimensione e settore, dal fashion alla produzione agricola, dall’industria alla produzione artistica, dal digital al settore sanitario e socio assistenziale, accompagnandole nei propri piani di lancio, trasformazione o rilancio, assistendole passo per passo, sia a livello strategico sia operativo. Abbiamo sviluppato e ci apprestiamo a lanciare sul mercato cinque spin-off, alcuni dei quali hanno già raccolto capitali e incassato importanti partnership industriali.  Abbiamo costruito e rafforzato una fitta rete di relazioni a livello nazionale e internazionale che ci ha portato a partecipare ad importanti consorzi e flagship a livello europeo e a entrare in relazione diretta con i maggiori player industriali operanti nei settori in cui operano le nostre spin-off”. Gli startup studio, nella definizione che Kitzanos stessa da del modello, creano aziende esattamente nello stesso modo in cui le fabbriche producono oggetti. Investono tempo e denaro in un processo ripetibile che sia in grado di produrre aziende di valore, massimizzi le possibilità di successo e minimizzi i tempi di go to market e di validazione. “Nel nostro caso tuttavia l’obiettivo non è solo quello di vendere ogni startup nata con un grande profitto, ma anche quello di migliorare attraverso la tecnologia e l’innovazione la resilienza e l’antifragilità del mondo in cui viviamo, trovando soluzioni sostenibili ai problemi delle persone, delle imprese e dell’ambiente, con un’ottica di medio-lungo termine, cercando di creare attraverso le startup un impatto positivo sulle comunità e sui i territori, un impatto che non sia solo economico ma anche sociale e ambientale – enfatizza il CEO -. Come sappiamo gli ingredienti principali per creare startup di successo sono idee, team, capitale, network e supporto. Gli input migliori producono output di qualità superiore. Per quanto le idee e i capitali siano importanti (indispensabili), le persone e la loro capacità di gestire le relazioni restano gli elementi fondamentali della ricetta, per questo Kitzanos ricerca e seleziona con grande cura i team da sostenere o da integrare nelle proprie startup. Quando li abbiamo trovati li affianchiamo, li inseriamo in un ambiente stimolante e li mettiamo in contatto con un importante network di relazioni”. Kitzanos, tra gli altri, lavora con partner come EIT Digital, l’Università di Cagliari, Roma, Pisa, Milano e Torino, NTT Data e, tra le altre, ha contribuito alla nascita e al consolidamento di aziende come Bflows, Civica, Cibi@mo, Bizfit, Indoru, Soundbtween, MyCulture, Indirizzo d’Autore, Kaloobox, Exkite, Rivagro, Faendho, The Big Wave, Rhasa, SeoPirates, In Our Garden. Pirina, insieme a Massimo Cossu, credit and risk manager Kitzanos, ha raccontato l’esperienza di Kitzanos e il suo approccio all’innovazione in un libro che si intitola Duemilatrentacique Visioni per il futuro dei territori: “il libro, andando su e giù nella storia recente, dal 2000 a oggi, con attenzione particolare al periodo 2008-2020, vuole stimolare riflessioni su quelli che sono i punti nevralgici del fare impresa, su quali possono essere gli atteggiamenti e le strategie di base corrette per affrontare i nuovi mercati che arrivano, su quelle che immaginano possano essere le precondizioni dell’azione pubblica a favore della più grande potenza che giace, spesso abbandonata a se stessa, nei nostri territori: gli imprenditori e le loro iniziative. Senza nessuna pretesa d’essere detentori di chissà quale verità, ci siamo messi in gioco per contribuire al dibattito pubblico sui temi sopra citati, convinti che si debba uscire dall’infodemia dominante e che ci possa essere una nuova stagione imprenditoriale, un nuovo umanesimo digitale, in un mondo etico, giusto, sostenibile e pacifico”. Lo scritto intende formulare un’analisi che consenta di rispondere alla domanda, cardine di questi tempi, come siamo arrivati a ridurci in queste condizioni?  “Sarebbe illusorio dare tutta la colpa alla covid-19, che ci ha incupito con spavento e morte, però è chiaro che ha messo a nudo il re, definitivamente. E allora, come uscire dall’impasse? È la seconda domanda a cui provano a portare qualche elemento di ragionamento. Partendo dalle basi, dal distinguere le urgenze dalle emergenze. Le emergenze dalle priorità. La priorità dall’ordinario. E nell’ordinario cercare di dare soluzioni in modo particolare alle imprese, alle startup e agli aspiranti imprenditori”.   Photo by José León on Unsplash

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