UniCredit StartUp Plus, tutti i trucchi per fare startup

Quali sono i punti cruciali da smarcare per far crescere solidamente il proprio progetto imprenditoriale? Qual è il momento giusto per fare fund raising? Come si fa a capire se un business angel è quello giusto? Come affrontare un VC? Sono alcune delle domande che ogni aspirante imprenditore e startupper si fa e che, in mancanza di esperienza diretta, possono trovare risposta solo attingendo all’esperienza e alle competenze altrui. E’ questo che sarà StartUp Plus, la nuova iniziativa legata a UniCredit Start Lab che prenderà il via i prossimi 16 e 17 febbraio. “Una vera e propria iniziativa di condivisione – ha spiegato Francesca Perrone, Responsabile del programma UniCredit Start Lab – abbiamo pensato di mettere a disposizione di un pubblico molto più ampio una parte delle risorse, strumenti, esperienze e competenze che dedichiamo alle startup selezionate per la piattaforma di Start Lab”. Ricordiamo che è possibile candidarsi all’edizione 2021 di UniCredit Start Lab fino al 20 aprile 2021. Start Lab è la piattaforma di business di UniCredit dedicata all’innovazione. L’iniziativa è diretta a startup e PMI innovative costituite da non più di 5 anni e si articola in numerose azioni per dar forza alle nuove realtà imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e innovativo.

In cosa consiste StartUp Plus?

Si tratta di un evento esclusivamente digitale, permetterà quindi a persone di tutta Italia di partecipare al ‘live’ e coinvolgerà professionisti, opinion leader, imprenditori ed esponenti del mondo dell’innovazione, che forniranno strumenti utili e pratici (tips&tricks) a chi opera nel mondo dell’imprenditoria innovativa. I due webinar saranno gratuiti e accessibili da tutti in video streaming, dalle 9.30 alle 12.00.

Anticipazioni: di cosa si parlerà nelle due giornate

16 febbraio – Day 1-“Sviluppo di una startup – Elementi virtuosi ed errori da evitare” In questo appuntamento l’attenzione sarà posta su elementi strategici come lo sviluppo di startup con impatto sociale, su alcuni how-to particolarmente importanti (business plan, pitch) e sugli aspetti più critici nello sviluppo di una startup. Danilo Mazzara, Strategy Advisor e Open Innovation Lead di Accenture Strategy, parlerà di ‘Come far crescere una startup’. ‘Il più grosso ostacolo alla crescita di una Startup è la scalabilità del modello operativo. – dice Mazzara – Dando per scontato che il modello di business stia in piedi, la vera sfida è quella di rispondere in tempi rapida alla crescita della domanda adeguando processi, competenze e tecnologia. 
Essendo le competenze una risorsa finita e non sempre facilmente acquisibile da una Startup, meglio puntare sulla tecnologia da subito per non trovarsi intrappolati.” Fare startup è un’attività affascinante ma complessa, perché trattandosi di impresa innovativa si entra necessariamente in terreni inesplorati. Spesso c’è anche l’inesperienza dei fondatori, o la carenza nelle competenze di business, se si arriva dal mondo della ricerca o dell’informatica. Ogni caso è a sé, ma vi sono certamente anche errori comuni e ‘buone prassi’. Lucia Chierchia, Managing Partner & Head of Phygital Factory di GELLIFY, piattaforma di innovazione per startup B2B. “Le startup hanno due problemi atavici, i capitali e il go-to market. Soprattutto nel settore delle startup B2B, che hanno come riferimento del proprio prodotto le aziende, è necessario creare un meccanismo che permetta loro di dialogare con le imprese. Per questo il modello di GELLIFY è pensato per supportare le startup con la finanza, ossia con investimento in equity, con le capability, mediante integrazione di competenze in B2B SW ed in verticali industrali, e con un meccanismo di accelerazione del go to market, inserendo le soluzioni delle startup nel modello di consulenza di GELLIFY alle aziende. In tal modo le startup possono crescere e scalare in un ecosistema complesso che può essere orchestrato solo mediante un approccio basato su competenze distintive”. Link allo streaming del giorno 16/02/2021 (inizio 9.30) unicredit startup plus   17 febbraio – Day 2 – “Finanziare le startup innovative – Strumenti e opportunità” Il problema per eccellenza per ogni startup che intenda crescere e scalare velocemente è avere i capitali per farlo in una situazione di, più o meno totale, incertezza rispetto a fatturato, flussi di cassa, ecc. Nel finanziamento di una startup vi sono tipicamente diverse fasi in cui intervengono differenti tipologie di investitori, tra cui i business angel. Ma qual è il momento giusto per rivolgersi a un business angel? Fausta Pavesio, advisor di startup, angel investor e Venture Partner StartupWiseGuys, ci offre qualche anticipazione del suo intervento al webinar. “In genere gli angel entrano in gioco nelle primissime fasi di sviluppo di una startup, come si dice very early stage, subito dopo i round così detti friends and family; in qualche caso confermano/aumentano poi il loro committment in round successivi quando le startup sono ben avviate sulla via della crescita. Il mio consiglio ai founder è di cominciare a fare networking con potenziali angel sin dall’inizio”. Ma sulla base di quali criteri uno startupper può capire a quale specifico business angel rivolgersi? “Solitamente gli angel danno un aiuto economico, ma soprattutto di competenza specifica nel business e/o di network importante: quindi bene approcciare quelle persone che si pensa possano dare un supporto concreto allo sviluppo della società, come si dice non solo money ma “smart money“; e non aver paura di approcciare persone che non hanno ufficialmente l’etichetta di angel ma che sono esperti/e nell’area di riferimento”. Lo StartUp Plus del 17 febbraio in quanto dedicato a offrire una panoramica degli strumenti di finanziamento, avrà ospiti che arrivano anche dal mondo del venture capital, investitori che solitamente intervengono in fasi successive (ma non è una regola aurea) rispetto all’intervento di business angel. Cesare Maifredi, general partner della società di venture capital 360 Capital Partners. “Il momento giusto per rivolgersi al venture capital dipende dalla quantità di denaro che si vuole raccogliere e dallo stadio di evoluzione del prodotto / servizio che si vuole portare sul mercato. In generale investitori early stage richiedono, nella maggior parte dei casi – per investimenti superiori a 1M di euro – delle metriche validate per aziende software e digitali e un prodotto nella sua fase finale di sviluppo per aziende tecnologiche. In caso di investitori che gestiscono anche seed fund tali requisiti minimi possono essere meno stringenti a fronte di richieste ‘investimento inferiori a valutazioni inferiori”. Ma quali sono i criteri di valutazione di un VC? “Gli elementi chiave sono 4 – continua Maifredi – il primo è il fit con la strategia di investimento del fondo sotto tre aspetti: settore di riferimento, stadio di evoluzione dell’azienda e geografia nella quale opera. Gli altri criteri sono la qualità ed esperienza del management team; l’attrattività del mercato di riferimento e l’unicità della soluzione proposta”. Ottenere l’attenzione di un fondo VC, quindi, non dipende solo dalla validità della startup, ma dalle specificità del fondo stesso. L’appuntamento per scoprire di più su questo argomento è dunque quello del giorno 17, qui lo streaming  (inizio 9.30).   Nel corso dell’evento si affronterà anche il tema dei finanziamenti europei e della finanza agevolata; inoltre si potrà conoscere meglio come funzionano alcune delle principali realtà europee a supporto delle startup, tra cui anche UniCredit Start Lab.     Photo by distel.com

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