PitchBook, il venture capital europeo continua a crescere anche nel 2020

Il settore del venture capital in Europa ha registrato segnali di limitato rallentamento nonostante l’economia generale sia in forte sofferenza a causa della crisi legata alla pandemia. Aspetti come la riduzione dei posti di lavoro, il massiccio ricorso al lavoro da remoto e la riduzione dei viaggi e delle trasferte hanno avuto un impatto fino a ora relativo sulle dinamiche del venture capital. Secondo quando rilevato da PitchBook nel suo European Venture Report relativo al terzo trimestre del 2020 il valore totale dei deal che si sono chiusi nel periodo tra luglio e agosto del 2020 è pari a 10,6 miliardi di euro complessivi, cifra che fa del trimestre uno dei più attivi degli ultimi anni. Considerando il totale dei primi tre trimestri dell’anno la cifra dei deal risulta essere pari a 29,5 miliardi di euro distribuiti in 4646 operazioni che fa presumere che nell’intero 2020 si supererà il totale del 2019 che fu di 37,2 miliardi di euro (le operazioni furono 7255). venture capital Q3 2020Questi risultati, secondo il report sono il frutto della capacità del settore di avere una resilienza a lungo termine dovuta sia al crescere del numero degli investitori che vedono nel sostegno alle imprese innovative una opportunità consistente, sia al maturare delle startup che si dimostrano sempre più interessanti per i capitali. Inoltre si registra una crescita nel numero dei grandi round come per esempio, cita il rapporto, quello di Klarna, piattaforma per i pagamenti online basata in Svezia che ha chiuso un deal da 548,7 milioni di euro nel corso del terzo trimestre (a febbraio 2020 Klarna aveva comprato la startup italiana Moneymour come scrivemmo qui) All’inizio del periodo pandemico le previsioni che furono fatte indicavano che i venture capital si sarebbero maggiormente concentrati sulle startup e scaleup già in portafoglio ma i dati del rapporto di PitchBook smentiscono quella previsione registrando infatti un andamento stabile dei primi round benché i round di follow-on rappresentino sempre la maggioranza delle operazioni (93,4%) ma così era anche negli anni precedenti. corporate venture capital Q3 2020 A livello settoriale il report registra che ad attirare la gran parte degli investimenti sono sempre le startup che sviluppano software ma che si nota una crescita significativa del pharma e del biotech ovviamente sulla spinta della necessità di trovare soluzioni alla covid-19. In particolare le aziende impegnate nella messa a punto del vaccino come la tedesca CureVac (di cui scrivemmo qui  ) che ha chiuso un round da 560 milioni di euro nel corso del trimestre a cui hanno partecipato tra gli altri anche il Governo federale tedesco, GlaxoSmithKline e la Qatar Investment Authority. Il report di PitchBook analizza il ruolo dei Corporate venture capital rilevando che hanno contribuito per 14 miliardi di euro di investimento (in 929 operazioni) nel corso dei primi tre trimestri del 2020 (erano 16,4 miliardi nel 2019) mentre sulle exit si registra, sempre per il periodo gennaio-settembre 2020, un valore di 9,3 miliardi di euro, contro i 16,3 miliardi di euro di tutto il 2019, infine l’attività di fundraising è rilevata in 11,1 miliardi di euro da parte di 98 operatori sempre considerando i primi tre trimestri del 2020, nel 2019 116 fondi raccolsero 12,6 miliardi di euro. fundraising q3 2020 PitchBook ha anche rilevato che i fondi crescono in dimensioni anche durante questa prima parte del 2020 e questo è un segnale che denota ulteriormente che gli impegni verso gli investimenti anche nel lungo termine sono tendenzialmente confermati nonostante, appunto, le incertezze dovute alla pandemia. Una tendenza generale che si rileva anche analizzando le startup fondate da donne come illustra la nuova dashboard sulle female founder che PitchBook ha realizzato e che potete consultare qui.   exit q3 2020Il report di PitchBook offre quindi uno spaccato del settore del venture capital in Europa che appare animato da una fiducia crescente che poco, se non per nulla, è stata intaccata dall’emergenza sanitaria che ha caratterizzato la vita di tutti noi nel corso dei quest’anno e che, purtroppo, è ancora lontana da essere risolta. Dati quelli del report che fanno quindi pensare come proprio in un momento di forte incertezza il sostegno all’innovazione sia elemento di sviluppo e costituisca la modalità principe sulla quale fare leva per ridare slancio alla società e all’economia. Aspetteremo la fine dell’anno per potere confrontare i dati nell’arco dei complessivi 12 mesi con quelli degli anni precedenti ma già oggi possiamo, per una volta, suonare una nota di ottimismo. @emilabirascid

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