Digital Design Days: Mara Sandoval, la relazione tra design e antropologia

È il momento dei Digital Design Days, l’evento internazionale interamente dedicato al mondo del digital design che tradizionalmente si svolge a Milano quest’anno è interamente online.  Filippo Spiezia, fondatore e direttore creativo della manifestazione, in questa intervista che abbiamo registrato lo scorso aprile anticipava con un’edizione speciale l’evento che si svolgerà tra il 22 e il 24 ottobre 2020. Edizione questa che è stata battezzata “Re-Start” e che rimette al centro la professione del designer digitale e ne crea un’occasione irripetibile di formazione, aggiornamento e stimolo per una riprogettazione del proprio futuro.Dopo l’incredibile successo dell’edizione di maggio con oltre 150 mila spettatori da tutto il mondo, ho voluto una nuova edizione che fornisse tutti gli strumenti fondamentali per un rilancio alla grande dell’intera industria creativa digitale, in un anno che ha segnato profondamente lo scenario mondiale – afferma Spiezia in una nota – un’edizione davvero imperdibile, fortemente incentrata sulla formazione e sull’innovazione, per la quale abbiamo messo insieme per il pubblico tutti i migliori brand e le eccellenze creative più esclusive, per fornire ispirazione, creare nuove connessioni e nuove opportunità di business. È una occasione unica alla quale abbiamo lavorato mesi, che raccoglie le migliori menti creative da tutto il mondo che parteciperanno con grande entusiasmo e condivideranno il loro prezioso sapere, in una full immersion per designer, brand manager e professionisti di ogni industria e livello, che sarà possibile vivere live e successivamente rivedere per approfondire anche dopo l’evento”. Saranno 40 gli speaker che si alterneranno sul palco virtuale, persone di tutto il mondo, uomini e donne nella misura del 50%, 21 paesi di provenienza, 9 lingue di origine. Da giovedì 22 a sabato 24 ottobre 2020, in orario continuato dalle 10.30 alle 20.30, i 40 speaker collegati da 11 fusi orari differenti animeranno il palcoscenico virtuale dei Digital Design Days con le loro esperienze e case history reali, condividendo la loro creatività, genialità e intuizione. Si tratta di: Eric Snowden, Senior design director di Adobe; Sanja Ristic, Immersive digital experiences Animalize; Marzia Battaglia e Carla Pinna, Lead designer, Assist Digital; Margot Gabel, Lead designer presso Build in Amsterdam; Dot Lung, Mother of social media Dragons; Michelle Morrison, Design operations di Dropbox; Cristina Baccelli, Head of creative shop, Facebook; Fabio Sergio, Design director, Fjord; Filipe Carvalho, Motion designer & director, Foreign Affairs; Mattia Carretti, Founder & creative director, Fuse; Rachel Donnat, UCD teacher & coordinator, Gobelins école de l’image; Kris Woyzbun, Senior design leader, Google; David Ronhel, Founder & creative director, HKI Paris; Gianluca Brugnoli, Chief design officer, Huawei Milan Aesthetic Research Center; Bursa Demirci, Lead product designer, Instagram; Maxwell Reed, Co-founder & creative director, Kingdom of Something; Melinda Livsey, Brand strategist & educator, Marks & Maker / the Futur; Cindy Chastain, SVP, Global customer experience & design di Mastercard; Michael Wong, Co-founder Mizko, Raw.Studio; Catherine Turp, Creative director, Moment Factory; JB Grasset, CEO, Monochrome; Ferdi & Eylul Alici, Founder & creative director di Ouchhh; James White, Design director, Roll Studio; Joel Krieger, Chief creative officer di Second Story; Polina Zakh, VP & Creative lead, Sila Sveta; Amanda Lasnik, Senior UX writer & strategist, Spotify; Anrik Bregman, Founder & head of immersive AR/VR/MR, Studio Anrk; Davide Bianca, Head of entertainment, Unit9; Nishita Tamuly, Researcher & strategist presso Your Majesty; e Mara Sandoval, Head of design and interaction di World Economic Forum.

Mara Sandoval, Head of design and interaction del World Economic Forum

Startupbusiness ha parlato proprio con Mara Sandoval che ci ha anticipato alcuni spunti del suo intervento focalizzato sulla relazione tra design e centralità dell’utente: “Vengo da una famiglia messicana e svizzera composta principalmente da artisti e scienziati. Ho una formazione in Antropologia presso la BA dell’Università della California, Berkeley e in Communication Design presso BFA dell’Art Center College of Design, Pasadena. All’inizio non riuscivo a capire come le due discipline potessero fondersi e completarsi a vicenda. Essere un grafico non sembrava avere nulla in comune con l’essere un antropologo. Col tempo ho capito che in realtà hanno molto in comune. Entrambe richiedono una comprensione degli esseri umani, il loro comportamento e le loro società. Con il tempo ho iniziato a fondere gli insegnamenti di entrambi e ad applicare i principi al mio lavoro. In antropologia si intende immergersi in un gruppo per studiare e comprendere la loro cultura e il loro modo di vivere. Si cercano degli schemi e si passa del tempo con le persone del gruppo e si arriva a conoscerle bene. Solo allora si può iniziare a interpretare come sono simili o diversi dagli altri. Nel design, prima di creare un prodotto si deve determinare chi è il pubblico di riferimento, intervistarlo e conoscerlo, le sue esigenze e i suoi desideri. Solo allora si deve progettare un prototipo, che si prova e si migliora e si prova e si migliora fino a quando non è pronto per essere prodotto per il mercato. Questo processo permette una migliore corrispondenza tra il progetto e l’utente. Infatti, progettare per l’utente è al centro di ogni buon lavoro di progettazione, perché significa mettere l’esperienza dell’utente in primo piano. Questo è ciò che significa essere “centrato sull’uomo”, se il progetto è destinato all’uso umano”. Gli speech di questa edizione dei Digital Design Days sono focalizzati alla condivisione dei progetti, dalla strategia al processo creativo, dal concept iniziale ai risultati finali e anche l’intervento di Mara Sandoval non si sottrae a questa regola: “Quello che esplorerò nel mio discorso è: come conciliare la progettazione per gli esseri umani quando ci sono così tanti esseri umani diversi? È possibile progettare per un’esperienza umana universale? Come possono i designer essere più inclusivi, più riflessivi e più diversificati nelle loro soluzioni? Come possono i designer giocare un ruolo nella creazione di un cambiamento positivo? Il mondo sta cambiando e anche la disciplina del design deve cambiare per creare un mondo più giusto. Comprendere come gli esseri umani sono diversi e come sono uguali, può aiutare il design a diventare più universale e anche più inclusivo”. Oltre agli speaker i Digital Design Days 2020 offrono tanto altro, a partire da sei masterclass su temi come Instagram story sales, From idea to product market fit, Sound design for moving things, Mastering digital, Generating business from your talent, Complex Systems for Design, tenuti rispettivamente da da Dot Lung, Erez Naveh di Facebook, Marcelo Baldin di Combustion, Patrick Abbattista di Design Wanted, Richard Moore di Linkedin, Yohan Founs di Adobe. La piattaforma per il live streaming è stata progettata esclusivamente per l’evento  da Six Socks Studio – Creative Digital Agency, il tutto è ospitato da EXE, partner strategico per i servizi in private cloud, ed è inoltre già disponibile la App Say Hello sviluppata da A-ll Tech che permette di entrare in contatto con i partecipanti, i partner e gli speaker.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter