Fintech e open banking, le mosse di Illimity, Gruppo Sella e Enel X

Il fintech italiano accelera e fa le prove generali per diventare grande. Le notizie relative agli annunci di Illimity, Banca Sella e Enel X animano il settore offrendo spunti che se è prematuro considerare come segnali di una tendenza, di certo mostrano un crescente interesse verso il fintech da parte di entità sia finanziarie sia industriali. La cronaca racconta che Illimity, la banca fondata da Corrado Passera e Banca Sella tramite la sua controllata Fabrick hanno siglato un accordo di joint venture a supporto della scaleup fintech Hype. Secondo quanto riportato dalla nota diffusa da Illimity e Sella, Fabrick, che è la società del gruppo Sella a cui sono affidate le strategie di sviluppo dell’open banking che a sua volta controllava la totalità di Hype la quale fornisce servizi finanziari da parte di operatori non bancari, si realizzerà una piena integrazione sul fronte open banking e la realizzazione di sinergie tecnologiche, commerciali e manageriali. Illimity acquista quindi il 50% di Hype “attraverso una serie di operazioni societarie che prevedono il conferimento di un ramo d’azienda di illimity afferente il proprio progetto di open banking, la sottoscrizione di un aumento di capitale in Hype per cassa per 30 milioni di euro funzionale al piano industriale di Hype, e azioni illimity di nuova emissione riservate a Fabrick pari al 7,5% del capitale di illimity per un controvalore di circa 45 milioni di euro. È inoltre previsto un earn-out in azioni illimity di nuova emissione per un ulteriore 2,5% circa del capitale condizionato al raggiungimento da parte di Hype di determinati obiettivi di redditività nel 2023-2024 – riferisce la nota che aggiunge -. In base agli accordi, già al perfezionamento dell’operazione il gruppo Sella arriverà a detenere il 10% di illimity attraverso un ulteriore aumento di capitale riservato pari al 2,5% al prezzo di euro 8,337 per azione sottoscritto dalla capogruppo Banca Sella. Obbiettivo di utile netto di Hype, sulla base delle iniziative ad oggi prevedibili, per 3,5 milioni di euro nel 2023 e per 17 milioni nel 2025”. La cronaca continua con l’annuncio da parte di Enel X, business line del Gruppo Enel, che rende noto di avere scelto la piattaforma Tink, azienda di genesi svedese, come proprio fornitore di tecnologia di open banking. “La tecnologia di personal finance management di Tink consentirà a Enel X Financial Services, società di Enel specializzata in soluzioni di pagamento, di sviluppare soluzioni finanziarie digitali rivolte ai propri clienti in Italia e in Europa – riferisce la nota che aggiunge – . La partnership rappresenta una scelta strategica che porterà Enel X Financial Services (che di recente ha annunciato l’assunzione di Matteo Concas quale Head of global financial solution come scrivemmo qui , ndr)  in una posizione ottimale per soddisfare le crescenti aspettative dei clienti sui servizi digitali smart. Ciò consentirà all’azienda di sfruttare l’accesso alle soluzioni di Tink per il digital banking e la gestione delle finanze personali, disponibili attraverso la piattaforma di open banking di Tink. Le soluzioni finanziarie digitali di Tink implementate da Enel X Financial Services saranno lanciate nelle prossime settimane”. A ciò si aggiungono anche le fintech che crescono come è il caso di Revolut che solo pochi giorni fa ha annunciato i risultati per il mercato italiano, europeo e mondiale di cui abbiamo scritto qui e che in queste ore ha reso noto di offrire gratuitamente a tutti i suoi utenti il servizio di bonifico istantaneo Sepa. L’arena del fintech si fa quindi sempre più animata, da un lato le ex startup che crescono e diventano aziende globali, dall’altro le banche tradizionali e le organizzazioni che offrono servizi che con sempre maggiore convinzione guardano all’opportunità dei servizi finanziari digitali per utenti consumer e business e all’open banking che diviene elemento su cui fare leva per lo sviluppo di ulteriori servizi nonché elemento che rivoluziona il concetto stesso di concorrenza nel settore. Ora attendiamo di vedere come Banca d’Italia darà seguito all’annuncio che fece a fine maggio scorso in cui affermava la volontà di creare una struttura dedica al fintech a Milano come aveva anticipato EconomyUp in questo articolo .   Photo by Nick Fewings on Unsplash

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