L’hackathon più grande del mondo

Il tema ‘spazio’ è in gran spolvero, vuoi per le missioni SpaceX, vuoi perché c’è una spinta tecnologica che lo permette (e in cui anche l’Italia ha le sue eccellenze), vuoi perchè è cresciuto il business spaziale,  perché siamo alla ricerca di altri luoghi da ‘sfruttare’ a livello minerario, e forse da abitare, fatto sta che la NASA Space Apps Challenge, l’hackathon più grande al mondo dedicato allo Spazio e al pianeta Terra, è quest’anno ancora più intrigante. Organizzato quest’anno in partnership con Canadian Space Agency, CNES, JAXA ed ESA, l‘evento si svolgerà il 3 e 4 ottobre  in contemporanea in tutto il mondo – per la prima volta completamente online – e in Italia sarà I3P, Incubatore d’Imprese Innovative del Politecnico di Torino, a ospitare  per il quinto anno consecutivo l’evento locale torinese della maratona di 48 ore. A supporto di I3P anche altre realtà. Tyvak International sarà sponsor dell’evento, contribuendo così alla realizzazione della prima Space Apps tutta virtuale, e supportandone i partecipanti. Anche per l’edizione 2020 dell’evento si conferma partner dell’iniziativa il CNS – Center for Near Space, impegnato da sempre sugli studi anticipatori legati allo spazio che metterà in palio il premio – dal valore di 400 euro – “Il Futuro Prossimo Possibile” per la migliore interpretazione della Vision sulla Città CisLunare. Tra i Technical Partner si conferma anche AIKO Space, l’azienda deep tech torinese specializzata nel design e lo sviluppo di Intelligenza Artificiale per l’automazione delle missioni spaziali. Iniziativa dell’Open Innovation Project della NASA, la Space Apps Challenge intende coinvolgere persone con competenze trasversali per trovare idee e soluzioni innovative alle sfide dello Spazio e della Terra. La partecipazione alla Nasa International Space Apps Challenge è gratuita, previa registrazione tramite la [http://%20https//2020.spaceappschallenge.org/locations/turin/event]piattaforma ufficiale (https://2020.spaceappschallenge.org/locations/turin/event).

Come funziona l’hackathon

I team I team possono essere composti al massimo da 6 persone, ma è possibile iscriversi anche singolarmente per poi essere inseriti all’interno di una squadra. Possono partecipare studenti, neolaureati, ricercatori e persone del mondo accademico, professionisti, imprenditori ma anche semplici curiosi. Per risolvere le sfide dello Spazio proposte dalla Nasa sono infatti necessarie competenze di vari settori: per questo a partecipare sono chiamati i profili tech, business, data, design, comunicazione, umanistici. Un’occasione unica per mettersi alla prova e allo stesso tempo per fare il pieno di opportunità, mentorship, networking. Svolgimento La Space Apps Challenge sarà anticipata da un evento introduttivo online che si terrà il 1 ottobre, con lo scopo di introdurre la nuova edizione e spiegare le modalità di partecipazione per la prima volta da remoto. L’hackathon vero e proprio invece avrà inizio la mattina del 3 ottobre alle ore 9.00 con la presentazione di partner, mentor e giuria. Successivamente, i team potranno iniziare a lavorare e sviluppare i propri progetti. Poiché l’evento sarà un hackathon tutto virtuale, ci saranno sessioni plenarie, ore dedicate alla progettazione con il proprio team o alla consulenza. Durante l’hackathon la NASA metterà a disposizione dei partecipanti la sua banca dati, da utilizzare e implementare liberamente nei progetti dei team che dovranno risolvere le sfide proposte. I team avranno inoltre il supporto di tutor e mentor che saranno disponibili a rispondere a domande e dubbi. Inoltre, verranno aperte delle chat room una settimana prima dell’inizio dell’hackathon. La fase di progettazione potrà andare avanti per tutta la notte, fino alla domenica pomeriggio, quando i progetti dovranno essere presentati alla giuria locale. Alle 18 di domenica 4 ottobre saranno infine annunciate le due squadre del concorso locale di Torino che potranno accedere al concorso globale. Categorie dei progetti Le categorie in cui sarà possibile partecipare durante l’hackathon sono sei:

  • Observe” ,  strumenti che rendano i dati di osservazione più accessibili a scienziati, cittadini, decision-makers;
  •  “Inform” ,  nuovi modi per rendere la diffusione dei dati dell’agenzia spaziale sempre più coinvolgente ed efficace;
  • Sustain”,  soluzioni per un futuro sostenibile;
  •  “Create”,   tecnologia e creatività;
  • Confront”,   soluzioni a problemi inerenti disastri naturali, disuguaglianza sociale ed economica;
  • Connect” ,  metodi per mettere in comunicazione le persone che contribuiscono alle missioni delle agenzie spaziali sulla Terra e nello spazio.

In più, sarà possibile creare ed inventare la propria sfida: tuttavia in questo caso non sarà possibile partecipare al premio internazionale.   Photo by Niketh Vellanki on Unsplash

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