Indaco Ventures vende la partecipazione in UltraSoC a Siemens

Indaco Venture Partners SGR annuncia la cessione della sua partecipazione, pari al 27% del capitale, in UltraSoC, startup nata nel 2009 e con sede a Cambridge nel Regno Unito e specializzata nello sviluppo di soluzioni elettroniche hardware e software per il monitoraggio delle performance e della sicurezza dei system-on-chip a partire da una tecnologia proprietaria. UltraSoC è stata acquisita per il 100% da Siemens. L’operazione relativamente alla quale non sono state rese note le cifre è frutto del primo investimento fatto dal Fondo Indaco Ventures I, è infatti questa la prima exit di tale fondo, in un comparto ben noto al team di investimento della SGR che già aveva investito in Yogitech prima di cedere la propria partecipazione a Intel. Si tratta di un deal internazionale che vanta una forte partecipazione italiana attraverso la presenza nel cda di UltraSoC di Alvise Bonivento, investment director di Indaco Venture Partners SGR e del chairman Alberto Sangiovanni Vincentelli il cui contribuito è stato sostanziale nello sviluppo dell’azienda e che pure era socio attraverso il veicolo Techgate.Abbiamo investito in UltraSoC nel 2017, e siamo stati invitati al tavolo da Octopus che è forse il principale operatore di venture capital nel Regno Unito e uno dei più grossi in Europa in generale – racconta a Startupbusiness Alvise Bonivento -. Il motivo è che noi abbiamo un’ottima reputazione in ambito elettronica ed embedded system e avevamo già un importante storia di successo in Yogitech, un’azienda di Pisa che lavorava su temi simili e che nel 2016 fu acquisita da Intel. Quella exit venne notata nel settore e ha contribuito a farci conoscere anche dai VC internazionali, per cui l’approccio da parte di UltraSoC è stata la naturale conseguenza”. UltraSoc sviluppa soluzioni software e hardware per il monitoraggio di quello che avviene nei system-on-chip. Grazie alla visibilità che offre UltraSoC è possibile ottimizzare il funzionamento dei sistemi e anche monitorarne il funzionamento corretto offrendo importanti capacità dal punto di vista della cyber security dei chip. “La tecnologia di UltraSoC ci è parsa subito estremamente interessante perché stiamo andando verso un mondo sempre più interconnesso dove la centralità delle soluzioni di elettronica embedded è sempre più evidente  come per esempio accade nel settore automotive e nell’IoT, e questo pone delle importanti sfide di ottimizzazione e sicurezza di queste piattaforme. La tecnologia proprietaria di UltraSoC permette appunto di affrontare queste sfide, solo che nel 2017 quando abbiamo investito non c’era ancora una vera validazione di mercato, ma ci abbiamo creduto sin dall’inizio. Come anche nel caso di Yogitech, oltre all’investimento in se, anche in questo caso abbiamo contribuito attivamente allo sviluppo dell’azienda, la presenza contemporanea nel board mia e di Sangiovanni Vincentelli, che è stato scelto anche dagli altri soci per svolgere il ruolo di chairman, ci ha permesso di stare vicino al management e di contribuire alle scelte strategiche di sviluppo prodotto e di mercato. Negli ultimi tre anni l’azienda è cresciuta notevolmente, sia come metriche di business, sia anche come team e portafoglio prodotti, fino a diventare una tecnologia di riferimento e nel corso del 2019 siamo riusciti a portare a bordo anche nuovi investitori europei di rango come il tedesco E-Capital  e il britannico Seraphim”.   Photo by Laura Ockel on Unsplash

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