Video On Demand, nasce la coalizione europea ed entra nel Bonus Cultura

Le aziende che offrono servizi di video on demand (VOD) fanno gruppo e fondano The European VOD Coalition e il governo italiano inserisce nel Bonus Cultura la possibilità di acquistare contenuti dalle piattaforme che li offrono in modalità TVOD, quindi in modalità transazionale perché il bonus cultura non vale per gli abbonamenti. L’European VOD Coalition è stata ufficialmente presentata il 3 marzo a Bruxelles anche se la notizia è passata un po’ in sordina perché l’evento di annuncio è stato rimandato a causa dell’attuale emergenza sanitaria globale, ma il progetto ha preso il via con anche il lancio del relativo sito https://www.europeanvodcoalition.com/. Il comunicato di lancio sottolinea che il gruppo di aziende che operano nel settore del VOD e dell’intrattenimento digitale e che sono impegnate a investire nella produzione e nella distribuzione di contenuti europei abbia deciso di unire le forze nel supportare il settore europeo dell’audiovisivo e dello streaming ad avere una presenza globale più ampia, nello stimolare lo storytelling nei film e nella TV, nell’incoraggiare la creatività e l’innovazione nell’intrattenimento via internet, nel dare ai consumatori una scelta sempre più ampia nell’accesso ai contenuti. Le aziende che fanno parte della coalizione sono l’italiana CHILI che ha sede a Milano e opera oltre che nel nostro Paese anche in Gran Bretagna, Germania, Polonia e Austria, la franco-tedesca ContentScope frutto della joint venture tra Metropolitan Filmexport e EYZ Media, Discovery, FilmDoo, Nordic Entertainment Group AB che ha sede a Stoccolma e fa capo al gruppo NENT che quotato al Nasdaq Europa, Netflix, Pickbox che opera soprattutto in Croazia, Serbia, Slovenia, Bosnia Erzegovina, Nord Macedonia e Montenegro, Sky, TVN che fa capo a Discovery e ha sede in Polonia e Univerciné Belgium che è una iniziativa di 36 produttori e distributori di Francia, Belgio e Lussemburgo, e intendono lavorare insieme per promuovere la crescita degli investimenti, delle competenze, dei posti di lavoro nell’ambito delle industrie creative al fine di fare sì che l’Europa rivesta un ruolo sempre più solido nell’ambito dell’intrattenimento digitale.

Le novità del Bonus Cultura

Quasi contemporaneamente, il 5 marzo, il governo italiano ha pubblicato il documento che rinnova il Bonus Cultura che mette a disposizione dei cittadini che hanno compiuto 18 anni, quindi quest’anno coloro che sono nati nel 2001, la cifra di 500 euro per l’acquisto di beni di tipo culturale: “cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti e parchi, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, di teatro o di lingua straniera”. La novità di questa edizione è che ora comprende anche la possibilità di acquistare “prodotti dell’editoria audiovisiva (singole opere audiovisive, distribuite su supporto fisico o in formato digitale, con esclusione di supporti hardware di qualsiasi natura atti alla riproduzione. Sono escluse le opere a carattere videoludico, pornografico o che incitano alla violenza, all’odio razziale o alla discriminazione di genere. Non sono acquistabili abbonamenti per l’accesso a canali o piattaforme che offrono contenuti audiovisivi)”, ciò significa che è possibile acquistare con il Bonus Cultura anche singole opere cinematografiche dalle piattaforme che le vendono con la modalità TVOD (Trasaction Video on demand, avevamo spiegato in questo articolo le diverse modalità di erogazione e i diversi modelli di business del VOD ) quindi con la possibilità di pagare per l’acquisto del singolo contenuto. E in questo senso per esempio la piattaforma CHILI, che opera appunto in modalità TVOD, per citare quella che all’interno della nuova coalizione opera in Italia, rientra tra quelle che i neo-maggiorenni potranno utilizzare per l’acquisto di contenuti con il Bonus Cultura.

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