Bocconi for Innovation, accelerazione e un veicolo da 4 milioni €

“L’università Bocconi vuole sostenere e sviluppare lo spirito imprenditoriale di studenti iscritti alla Bocconi stessa ma anche al Politecnico di Milano, alla Università Statale di Milano e che operano presso l’Istituto Italiano di Tecnologia, cito questi perché è con loro che abbiamo già siglato dei memorandum of understanding, ma non è escluso che in futuro questa opportunità possa essere estesa anche a studenti di altri atenei”. Come funzionerà Bocconi for Innovation (B4I)

Nico Valenti Gatto, direttore operativo Bocconi for Innovation

Bocconi for Innovation si articola su tre pilastri: il percorso di pre-accelerazione, il programma di accelerazione e la corporate entrepreneurship. “Il percorso di pre-accelerazione è formato da 12 sessioni di quattro ore l’una ed è rivolto a team di persone con idee e che vogliono mettersi alla prova per capire se le loro idee hanno le gambe per diventare impresa e capire se loro stessi hanno attitudine per diventare imprenditori, questo percorso è quindi pensato per studenti o persone che ancora non sono state imprenditori ed è totalmente gratuito per i partecipanti”. “Il secondo pilastro del nostro progetto è il programma di accelerazione che, va sottolineato, non ha una diretta connessione con quello di pre-accelerazione, quindi il passaggio tra i due non è automatico, ha una durata di quattro mesi in cui le startup selezionate riceveranno servizi: luogo fisico per lavorare, accesso a banche date di Bocconi e altri come CBinsights e Tracxn, mentorship, network con investitori, fornitori, clienti, eventi e supporto economico nell’ordine di 30mila euro sotto forma di opzione convertibile – spiega Valenti Gatto – stiamo lavorando alla costituzione di un veicolo che gestirà gli investimenti in modo indipendente e che avrà un capitale iniziale di 4 milioni di euro”. Il primo batch del programma di accelerazione di Bocconi for Innovation inizia a marzo 2020 e la call è già aperta (tutte le informazioni sono a questo link ). Le aree d’interesse per la prima call “Lavoreremo su tre verticali: digital tech, made in Italy che comprende fashion, food, furniture e sustanaibility, ognuno dei tre verticali sarà gestito da un responsabile accademico che ha esperienza nell’ambito e un forte network, e poi ci sarà una quarta persona che è l’acceleration specialist ovvero il program mananger dell’acceleratore e che lavorerà per il progetto full time, mentre i tre responsabili dei verticali dedicheranno a questa attività circa 40-50% del loro tempo. A regime puntiamo ad avere tra le 10 e le 15 startup per ogni batch, quindi al massimo 30 all’anno anche se il primo batch sarà più piccolo essendo appunto il primo e puntiamo ad averne tra le cinque e le sette. Il programma è aperto a realtà che devono essere già costituite e che abbiamo un minimo di metriche o MVP che possano essere valutabili anche se in fase di pre-revenue, inoltre possono candidarsi startup di tutto il mondo con l’esclusione di quelle che hanno sede nei cosiddetti paradisi fiscali e ovviamente quelle che trattano argomenti non ortodossi come la pornografia o il gioco d’azzardo”. La collaborazione con le grandi aziende Il direttore operativo del progetto enfatizza gli elementi che caratterizzano l’acceleratore della Bocconi e che lo differenziano rispetto ad altre iniziative simili e li individua nel forte network con il mondo delle grandi aziende e delle corporate in Italia e all’estero che si traduce in attività di business development, di investimenti, di acquisizioni senza trascurare il ruolo che in tal modo Bocconi for Innovation assume anche come divulgare della cultura dell’inno azione facendo leva sul fatto che il trasferimento della conoscenza è nel DNA dell’ateneo, e nel fatto che Bocconi for Innovation non prenderà più del 5% di equity delle startup che accelera, inoltre il programma di accelerazione si propone di seguire le startup anche al termine del percorso per aiutarle ad affrontare anche la fase di scaleup sia sul fronte di fundraising sia su quelli del recruitment e dell’avvio di partnership. “Terzo e ultimo pilastro del progetto – continua Valenti Gatto – è quello che chiamiamo corporate entrepreneurship che si concretizza nella capacità di vendere il nostro know-how a grandi aziende e corporate che possono per esempio creare team interni ai quali desiderano fornire conoscenze imprenditoriali oppure essere interessate a entrare in contatto con startup con le quali noi entriamo in contatto, comprese quelle che non partecipano al programma di accelerazione”. Il tramonto di SpeedMiUp Parallelamente allo svilupparsi di Bocconi for Innovation si chiuderà progressivamente l’attività che fino a ora ricadeva sotto il cappello di SpeedMiUp, l’incubatore che la Università Bocconi aveva creato insieme a Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi e con il supporto del Comune di Milano, che continuerà a operare fino alla scadenza degli impegni presi. “La nostra missione – conclude il direttore operativo – è attirare e trattenere talenti, sostenere lo spirito imprenditoriale, valorizzare la ricerca contribuendo così a dare concretezza anche alla alla cosiddetta terza missione delle Università”.

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