Finanza personale, ecco l’app fintech italiana che sta spopolando

Si chiama Utego, è una soluzione per la gestione della finanza personale, non è ancora disponibile,  ma sulla piattaforma di equity crowdfunding 200Crowd, dove cercava appena 120mila euro, ne ha già raccolti oltre 400 e mancano ancora 3 settimane alla chiusura della campagna. Una campagna sicuramente mirata anche a farsi conoscere, teaser rispetto al lancio dell’app sul mercato che nei piani avverrà il prossimo settembre e che a questo punto si attende con trepidazione, perché quello che la società comunica sul suo prodotto, il suo modello di business, il suo team, i suoi obiettivi, è molto chiaro e valido.

Cosa fa Utego (dal latino Ut ego – quanto ho?)

L’applicazione è customer centric, costruita intorno al bisogno di semplificazione sentito da almeno 10 milioni di italiani che hanno più di un conto conrrente da gestire o che hanno mutui, assicurazioni con una pluralità di istituti. Utego porta tutto in unica app: con un unico accesso rende possibile aggregare e visualizzare tutte le proprie posizioni finanziarie, dai conti alle carte, anche di istituti differenti, in compliance con quanto regolamenta la nuova norma Europea PSD2. Ma non solo. Utego è anche proattivo, attraverso altre due funzionalità: se hai bisogno di un nuovo prodotto (finanziario, assicurativo, di telefonica, di energia elettrica, etc.), aggrega e ti mostra le offerte presenti sul mercato in un market-place interno, e ti aiuta nella scelta con il proprio rating di gradimento; ti permette di aggregare il tuo potere d’acquisto con quello degli altri utenti, per contrattare condizioni migliori su determinati prodotti, o su un investimento, utilizzando il meccanismo dell’asta finanziaria.  Non ultima, una sezione di educational finanziario. Tutto questo, dice la società, sarà per l’utente gratuito per sempre. Ed è possibile perché Utego ha un modello di business B2B2C che prevede 3 principali fonti di ricavi, che ovviamente fa leva sulla mole di dati che l’applicazione genera:

  1. Vendita di dati/analytics/studi di settore. Utego potrà vendere i propri dati agli istituti partner, in formato anonimo e aggregato (esempi, non esaustivi: localizzazione geografica più profittevole per apertura nuove filiali di leasing; statistiche sul perché i clienti abbandonano i propri istituti), o selezionando liste di clusterizzazione utenti, in base ai permessi privacy, secondo la recente normativa europea GDPR, e quindi al proprio profilo di riservatezza
  1. Fornitura di lead. Ad ogni manifestazione di interesse di un utente verso un prodotto presente sul market-place e ad ogni chiusura di asta, con relativa attribuzione di anagrafiche all’istituto vincitore, Utego riceverà una fee per ogni lead procurato
  1. Fee a fronte di nuovi clienti acquisiti. Dopo aver procurato un lead (o contatto) all’istituto di riferimento, se l’acquisto va a buon fine e il contatto diventa cliente dell’istituto, questo retrocede a Utego una fee proporzionata al prodotto venduto

Nel video Stefano Musso, cofondatore e Ceo di Utego; Vincenzo Liso, Head of Legal and Compliance di Utego; Richard Knowlton e Emanuele Preve, entrambi Advisory Board Member di Utego

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter