Nasce Doorway, la piattaforma crowdfunding per business angel

Antonella Grassigli è commercialista, ma soprattutto è investitrice, è socia di Italian Angels for Growth (Iag) da quattro anni e ora si appresta a lanciare una innovativa piattaforma di crowdfunding che si chiama Doorway.

Antonella Grassigli, Ceo e co-fondatrice di Doorway

“Con i miei soci Marco Michelini, Federica Lolli e Donato Montanari – spiega Antonella a Startupbusiness – abbiamo voluto creare una piattaforma di crowdfunding for equity che però fosse capace di portare online lo spirito che anima i gruppi di business angel. In Italia abbiamo una buona norma per l’equity crowdfunding ed è positivo che vi siano tante piattaforme che la impiegano in modo efficace ma noi vogliamo usare questo paradigma per fare avvicinare al mondo dell’angel investing persone che hanno liquidità consistenti. Doorway è una community chiusa con selezione all’entrata dell’investitore e cerca smart money, quindi investitori che hanno anche competenze esattamente come avviene nei gruppi di business angel e anche il processo di investimento tipico dei club di BA”. Doorway partità il 10 maggio con le prime tre campagne di raccolta e in particolare con la startup  Vintag che fa parte della scuderia di Fashion Tech Accelerator (come abbiamo scritto qui ) e che è alla ricerca di 250mila euro: “Vintag è un marketplace verticale sul vintage che ha già il supporto di Fta, di Piquadro per la linea The Bridge e dell’investitori Hatcher+ che appunto collabora con Fta”. C’è poi Garanteasy che offre una soluzione per la gestione delle garanzie dei prodotti che si acquistano e che cerca 500mila euro e MySecretCase che è un online shop di sextoy e di cui pubblicammo qui una intervista alla fondatrice Norma Rossetti: “anche MySecretCase cerca 500mila euro”. Il ticket minimo di investimento per partecipare alle campagne di Doorway è di 5mila euro per ogni singolo veicolo, quindi per ogni singolo investimento in quanto per ogni startup sarà creato un veicolo apposito, non ci sono fee di iscrizione annuale, come accade per i gruppi di business angel più tradizionali e la piattaforma trattiene una percentuale dell’8% sull’investimento: “se però si tratta di startup gestite da donne o ad alto impatto sociale la percentuale scende al 6%”, specifica la co-fondatrice. Doorway ha sede a Bologna e ha scelto Unipol come intermediario finanziario con il quale ha raggiunto un accordo di collaborazione che consente a Doorway di avere il servizio a condizioni ottimali e a Unipol di potersi relazionare in modo più diretto sia con aziende sia con gli investitori: “abbiamo inoltre realizzato – aggiunge Antonella – una piattaforma di controllo di gestione che consente a ogni investitore di tenere sempre sotto controllo l’andamento delle aziende in cui ha partecipazioni e stiamo lavorando anche per mettere a punto un servizio di supporto a chi vorrà scambiarsi o rivendere tali partecipazioni. Si tratta di una sorta di mercato secondario in cui Doorway fa da vetrina ma non da piattaforma di transazione perché non ne abbiamo l’autorizzazione. In pratica facilitiamo il contatto tra i membri della community che possono avere interesse a vendere o acquistare tra loro partecipazioni, ma il nostro ruolo finisce li perché poi la transazione relativa a questi accordi privati avviene in separata sede e non sulla nostra piattaforma”. Verso la fine di maggio Doorway ha in programma un roadshow per presentare la piattaforma e le relative opportunità al mondo degli investitori rivolgendosi anche a chi pur disponendo di liquidità non ha ancora scelto di destinare parte dei suoi investimenti alle startup: “partiremo il 23 maggio a Bologna, andremo poi a Roma e Milano certamente ed eventualmente aggiungeremo altre tappe”, dice Grassigli che aggiunge : “desideriamo contribuire al cambio di paradigma sugli investimenti, alla cultura e ala education sul tema per fare in modo che sempre più persone comprendano come investire in startup sia una opportunità di valore e grazie a Doorway può diventare operazione facile con una gestione efficace e con la possibilità di distribuire il rischio grazie alla differenziazione degli investimenti”. Come detto verrà creato un veicolo per ogni investimento al fine di rendere la gestione dello stesso il più efficace possibile e non rendere troppo complicata la cap table della statup, il veicolo potrà poi essere gestito sia da un lead investor sia da un professionista esterno: “abbiamo fatto un accordo con Manager Italia per potere accedere a professionalità specifiche”. Antonella Grassigli, che è anche una delle fondatrici di Angel for Women, il club deal tutto al femminile supportato da Axa e Impact Hub, spiega come a supporto del lancio di Doorway siano stati fino a ora investiti 220mila euro ma che ora si stia lavorando a un round con business angel e enfatizza come la piattaforma gestirà investimenti da un minimo di 200mila euro a un massimo di 8 milioni di euro, il minimo sale a 300mila euro se si tratta di una Pmi innovativa, e che al momento è aperta esclusivamente alle aziende di diritto italiano e a investitori dotati di codice fiscale italiano, ciò in attesa dell’arrivo del regolamento europeo su equity crowdfunding che permetterà di operare con aziende e investitori di tutta la UE: “la piattaforma l’abbiamo realizzata già anche in lingua inglese, per essere pronti a espanderci appena sarà possibile”. Doorway, che al momento è l’unica piattaforma italiana di crowdfunding con una donna nel ruolo di Ceo, sta già pensando anche alle prossime startup su cui costruire campagne e si va verso una che fa abbigliamento intimo femminile e si distingue perché intercetta una specifica fascia di mercato, e una che opera nel settore medicale ma, spiega Antonella, è ancora prematuro fare i nomi, siamo in fase di chiusura dei contratti: “ciò che posso dire è che puntiamo ad avere tra i 3cento e i 4cento investitori iscritti entro fine anno e alcune migliaia entro il 2021”.

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