Fintech, significato, vantaggi, principali startup italiane

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Il termine fintech nasce dall’unione dei termini Finance e Technology ed abbraccia pertanto tutte le soluzioni (e le aziende che le propongono) che portano innovazione nei servizi finanziari facendo leva sulla tecnologia. Ha fatto irruzione nel mercato già da diversi anni attraverso la digital transformation, in origine si riferiva alle applicazioni informatiche per la gestione delle operazioni interne alle banche e istituti finanziari, ma è andato ad allargarsi verso il mercato consumer, ovvero a diventare il driver della trasformazione nei servizi offerti a privati e aziende. Oggi è già nella vita di tutti, partendo dalle applicazioni di home banking per finire con le piattaforme dedicate al peer-to-peer lending; dal mobile banking alle instant insurance. E’ un settore un forte crescita, in cui le banche rincorrono le startup, principali portatrici di soluzioni innovative.

Vantaggi del fintech

Le soluzioni fintech hanno portato e continueranno a portare diversi vantaggi nel mondo dei servizi finanziari. Scrive Gianmarco Molinari sul blog di Credimi (scaleup italiana fintech): “I vantaggi essenziali dei servizi fintech vanno ad agire proprio sui quei punti cardine in cui le banche tradizionali vengono considerate inefficienti, poco chiare o poco tempestive. Grazie all’ambiente digitale, infatti, questi nuovi servizi scommettono tutto su semplicità, velocità, flessibilità e convenienza: è il cliente a essere al centro di tutta l’esperienza, com’è tradizione nel mondo dei piccoli e grandi player 2.0, da Amazon ai servizi locali di food delivery. Proprio per questo i servizi di fintech si rivolgono potenzialmente a chiunque: dalle banche che si relazionano l’una con l’altra oppure con i loro clienti istituzionali alle piccole-medie imprese che invece intrecciano rapporti finanziari con clienti e fornitori, fino ad arrivare ai consumatori finali veri e propri. Tutti questi soggetti possono ottenere enormi vantaggi da trend come il mobile banking, la data analysis e la disintermediazione di processi e procedure. Per risparmiare tempo, denaro e risorse.” Trasparenza, customer experience, risparmio, velocità, flessibilità sono dunque le promesse del fintech.

Il fintech in Italia

Nel nostro Paese, secondo uno studio degli Osservatori Fintech e Insurtech del Politecnicno di Milano, sono 11 milioni gli italiani (ovvero 1 su 4) che hanno utilizzato almeno un servizio fintech nel 2018 e ne sono rimasti soddisfatti: particolarmente graditi i servizi di mobile payment, i servizi per gestire il proprio budget personale e familiare e i servizi per trasferimenti istantanei di denaro tra privati, oltre a servizi in ambito assicurativo come la gestione digitale dei sinistri e le micro-polizze.

Di base, gli italiani continuano a nutrire fiducia negli istituti finanziari: questi raccolgono le preferenze delle 73% degli utenti in materia di finanziamenti e del 65% nel caso della gestione del risparmio. Salgono però le aspettative dei clienti rispetto agli ‘standard di qualità’ degli istituti stessi: imprescindibile la presenza di servizi di base disponibili gratuitamente, la trasparenza degli investimenti, la velocità nelle operazioni, la possibilità di avere incontri di persona nei casi più complessi. La relazione umana continua a essere molto importante per l’utente medio italiano, privato o aziendale, e tale preferenza la si è vista confermata anche in relazione allo studio specifico sul roboadvisor: le piattaforme censite dall’Osservatorio a livello mondiale sono 147, tra startup e operatori di asset e wealth management, diverse delle quali sono presenti anche in Italia. “Nell’ultimo anno si sta invertendo un trend che prevedeva piattaforme completamente automatizzate, mentre aumenta la presenza di un referente umano che presidi o affianchi l’automazione”  dice Laura Grassi Vice Direttore Osservatorio. Per le PMI, il rapporto indica che il 92% delle imprese utilizza l’home banking attraverso un computer, mentre il 55%  interagisce con la propria banca tramite un’applicazione per smartphone. I prodotti finanziari più utilizzati dalle PMI sono l’anticipo su fatture (71%) e le soluzioni di leasing (66%), mentre sono poco sfruttate gli strumenti di previsione del Cash Flow (18%). Solo il 5% delle imprese campione ha già utilizzato metodi di finanziamento alternativi come Minibond, P2P Lending, Crowdfunding, soluzioni di Supply Chain Finance, tutti strumenti che sono ben poco conosciuti. Persistono ancora alcune PMI che non utilizzano neanche pc (8%).

Le startup fintech in Italia

Cresce l’ecosistema startup fintech italiano, sebbene ancora indietro rispetto ad altri contesti geografici come Usa e Cina, paesi in cui si sfiorano i 14 miliardi di dollari investiti nel settore nel 2018. Otto startup (tra fintech e insurtech) hanno già superato la soglia del milione di dollari di finanziamenti ricevuti per 44 milioni di dollari complessivi; fuori da questo registro, ricordiamo che nel 2018 nel nostro Paese  il più alto investimento di venture capital pari a 100 milioni di euro è andato all’insurtech Prima Assicurazioni e altre due fintech, Credimi e Satispay, sono nella top 10 delle startup più finanziate nel corso dell’anno, secondo il report Startup Hi-tech dell’omonimo Osservatorio.  Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio  Fintech e Insurtech, commenta: “Non ci aspettavamo una crescita così importante. Inoltre non sono non solo stiamo assistendo a una sempre maggiore collaborazione tra attori consolidati e startup, ma anche a un sempre più rilevante desiderio di trovare nuovi modelli di business innovativi integrati”.

Principali startup/scaleup fintech italiane

Satispay Satispay ha realizzato un’applicazione per il mobile payment, sicura e vantaggiosa. Oltre a consentire di  effettuare pagamenti direttamente dallo smartphone nei negozi, online, di bollettini postali, alcuni servizi di trasporto e di inviare denaro agli amici, offre anche incentivi ‘pay-back’ e funzionalità per gestione di piccoli risparmi. Ha raccolto complessivamente 42 milioni di euro. Credimi  Startup italiana che ha sviluppato l’omonima piattaforma di factoring digitale, recentemente ha annunciato un nuovo aumento di capitale del valore di 10 milioni di euro. In poco più di un anno e mezzo ha già erogato finanziamenti per oltre 150 milioni di euro, diventando di fatto il più grande “lender digitale” per imprese dell’Europa continentale. Autorizzata da Banca d’Italia alla concessione di finanziamenti diretti al pubblico come Intermediario Finanziario, è utilizzata da oltre 3.000 imprese, di ogni dimensione, categoria e provenienza geografica che hanno trovato nella piattaforma un canale di finanziamento più potente, flessibile e veloce delle tradizionali banche e factor. La promessa della piattaforma è quella di ottenere l’anticipo fattura in sole 48 ore, con un processo tutto digitale. Soisy Soisy è una piattaforma di prestiti tra privati  autorizzata da Banca d’Italia e fondata a Milano nel gennaio 2015 dall’iniziativa di Pietro Cesati e Andrea Sandro, operativa da aprile 2016. E’ nata per permettere alle persone di prestarsi soldi direttamente e senza intermediazioni. Da novembre 2017  Soisy si è specializzata nel finanziare acquisti rateali di prodotti e servizi, su e-commerce e in negozio, introducendo, per la prima volta in Italia, il marketplace lendingLa sua è la prima campagna di equity crowdfunding in ambito fintech a superare il milione di euro e una delle operazioni più rapide in assoluto tra quelle effettuate in questo settore, raggiungendo la cifra di 1.250.000 euro con un overfunding di 350.000 €, in soli 8 giorni. Euclidea La società investe i risparmi delle persone, mercato retail,  proponendosi come alternativa alla banca o alla rete di promozione finanziaria. Euclidea ha sviluppato la sua piattaforma software con strumenti open source, che utilizza anche intelligenza artificiale, ma non si riconosce nel robo-advisoring in quanto la componente tecnologica è a supporto del team e non si sostituisce ad esso. Dal punto di vista normativo Euclidea è una Sim (Società intermediazione mobiliare) di gestione con detenzione. Growish Growish è una startup nata nel 2011 ma operativa dal 2014 con una piattaforma per le collette online: l’azienda è una PMI innovativa guidata dai due founder Claudio Cubito (CEO) e Domingo Sarmiento Lupo (CTO). Ha sviluppato una tecnologia per la gestione dei pagamenti online che offre anche nel B2B in white label. Con la sua crescita la società si è specializzata in diverse forme di pagamento online e creato altre due società collegate: ListaNozzeOnline e GrowishPay, che saranno a breve affiancate da una terza iniziativa (attualmente in crowdfundint) che si chiama ScuolaPay rivolta al mondo dei pagamenti in ambito scolastico. Conio Ha l’obiettivo di rendere semplici, sicure e senza grattacapi fiscali le monete virtuali, in particolare il Bitcoin. Conio è oggi tra le prime società fintech in Europa a offrire alle istituzioni finanziarie, banche e assicurazioni, soluzioni integrate per la gestione di asset digitali, dai wallet per la gestione delle criptovalute all’integrazione dei protocolli blockchain all’interno di carte e servizi di pagamento su smartphone. Le soluzioni e i wallet Conio sono offerti in white e private label e sono integrabili all’interno delle applicazioni finanziarie offerte dagli istituti bancari alla propria clientela retail, private e corporate. Lo scorso giugno ha chiuso un round da 3 milioni di dollari. OvalMoney Oval Money nasce per aiutare gli utenti a risparmiare e a mettere da parte del denaro con regolarità, cioè è una sorta di salvadanaio digitale, che grazie alla sua tecnologia di machine learning  analizza i comportamenti finanziari e gli stili di vita degli utenti e utilizza i dati raccolti per incoraggiarli ad accumulare capitali allo scopo di investire. E’ stata co-fondata da Benedetta Arese Lucini, anche Ceo, intervistata qui. Moneyfarm Moneyfarm è oggi una società internazionale di gestione del risparmio specializzata negli investimenti a medio-lungo termine. Tramite la sua piattaforma online offre a oltre 30mila clienti in Italia e nel Regno Unito una consulenza finanziaria accessibile, indipendente e trasparente. Grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali Moneyfarm ha sviluppato un modello innovativo che le permette di fornire un servizio di gestione finanziaria semplice, trasparente e a costi inferiori a quelli offerti dai gestori tradizionali. Ha raccolto complessivamente circa 70 milioni di euro e già realizzato due acquisizioni, Earnst e Vaamo. CashMe E’ una piattaforma di intermediazione di fatture commerciali fondata da Marcello Scalmati.  Lo scorso settembre ha realizzato un aumento di capitale da 1,5 milioni di euro.  La piattaforma consente alle PMI di ottenere finanziamenti a fronte di crediti commerciali in essere facendo leva sul merito di credito dei loro clienti, mentre gli investitori hanno accesso a una nuova classe di attività con rendimenti corretti per il rischio equo tra l’8% e il 12%. Sino a fine dicembre 2017 CashMe aveva transato un totale di 9,1 milioni di euro di fatture.  

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