Arriva ScuolaPay, il fintech per la scuola

Growish è una startup italiana fintech che è nata nel 2014 con una piattaforma per le collette online: l’azienda è una PMI innovativa guidata dai due founder Claudio Cubito (CEO) e Domingo Sarmiento Lupo (CTO). Con la sua crescita la società si è specializzata in diverse forme di pagamento online e creato altre due società collegate: ListaNozzeOnline e GrowishPay. La società ha anche un nuovo progetto in cantiere, molto specifico e per il quale sta cercando finanziatori tramite crowdfunding su 200Crowd: il progetto si chiama ScuolaPay e promette di essere ‘la soluzione unica in Italia per 6,2M di genitori che pagano €2,8 miliardi ogni anno per le attività scolastiche!’ ScuolaPay punta a un obiettivo di raccolta di 600mila euro e nei primi giorni ha già raggiunto 250 sottoscrizioni. Il mercato dei pagamenti per la scuola (per ragazzi fino ai 14) vale circa 2,8 miliardi dice la società ed è attualmente molto frammentato, poco digitale. ‘In 18 mesi di ricerca di mercato e di interviste con studenti, genitori, rappresentanti e dirigenti scolastici, aziende del settore e grazie ad un MVP su www.scuolapay.it abbiamo evidenziato numerosi problemi :

  • Il 79% dei genitori ammette che spesso di dimentica di dare in tempo i soldi al figlio per il rappresentante di classe.
  • Il 63% si lamenta della perdita di tempo nel pagare le varie incombenze scolastiche.
  • Il 79% sogna di poter pagare tramite pagamenti elettronici via APP o nei registri scolastici.
  • Il 56% dei rappresentanti scolastici dichiara che almeno una volta nel suo mandato ha perso i conti di quali genitori non avevano pagato.
  • 2 fornitori di servizi didattici (tablet, software, attività, teatro, ecc.) su 3 vorrebbero ricevere pagamenti dai genitori per le piccole transazioni senza dover far intervenire la scuola ed il 96% dei Dirigenti Amministrativi sarebbe d’accordo.

Con ScuolaPay, che si ispira alla soluzione UK ParentPay, ogni genitore avrà un wallet/APP con cui potrà pagare iniziative scolastiche, gite ed attività, servizi, rette e contributi volontari (anche attraverso pagoPA), casse comuni, regali agli insegnanti e fra alunni o partecipare a progetti della scuola per l’acquisto di attrezzature o progetti.

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