Zambon Open Accelerator 2018, ecco i vincitori

“Si parla di startup e anche noi, il team di Open Accelerator, possiamo essere considerati una startup. Ci siamo costituti come team un anno e mezzo fa circa e nel 2018 abbiamo alzato l’asticella di selezione con criteri di accesso al programma di accelerazione stringenti e con un verticale su sistema nervoso centrale (CNS) e respiratorio, per favorire delle competenze interne presenti in Zambon e OpenZone – racconta a Startupbusiness Giovanni Rizzo, Chief of Innovation Division, Zcube, nell’annunciare i nomi delle startup vincitrici dell’edizione 2018 dell’Open Accelerator -. Abbiamo avuto, anche grazie a uno scouting mirato e proattivo, un buon risultato con una selezione che ha visto il 70% di startup europee partecipanti al percorso di accelerazione. La diversificazione delle startup, alcune sul mercato altre ancora in fase precoce di sviluppo, era una grossa sfida per il team che tuttavia ha saputo reagire creando un programma personalizzato per le startup e fornendo delle competenze specifiche per ogni caso in grado di dare le risposte più adeguate. Il finale ha dato ottimi risultati con la premiazione di startup importanti. Inoltre i premi di partnership engagement dati da Zambon sono una possibilità concreta di messa a terra di progetti molto interessanti per la creazione di valore, dato che valida il processo di selezione ed il percorso di accelerazione”. Una sfera per ridurre il tremore essenziale delle mani e permettere ai pazienti di svolgere in tranquillità le attività quotidiane; scarpe con un dispositivo integrato che monitora l’andamento motorio dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson e fornisce al medico specialista la possibilità di aggiustare la terapia ed evitare dannose cadute; uno stetoscopio digitale collegato allo smartphone che rileva i suoni dei polmoni e prevede le esacerbazioni; un test del sangue per la diagnosi precoce della Sclerosi Multipla. Sono questi i vincitori della terza edizione di Open Accelerator che hanno ricevuto un investimento seed, la possibilità di avviare una partnership strategica con Zambon e servizi consulenziali e legali per facilitare il loro ingresso sul mercato. “Open Accelerator è una palestra per allenarsi alle sfide di un mercato molto complesso e approfondire le conoscenze di tecnologie e di business necessarie alle startup innovative. Non a caso il programma si svolge in OpenZone dove la scienza incontra l’industria, dove l’innovazione e l’imprenditorialità dialogano, in breve where science oxygen business. – afferma Elena Zambon, Presidente di Zambon Spa in una nota – Questa è la rappresentazione più efficace dello spirito che ci anima: fare in modo che nuove idee e soluzioni si traducano, in tempi brevi, in realtà in grado di migliorare la cura e la qualità di vita dei pazienti, in una logica cure&care. Abbiamo focalizzato questa edizione sulle malattie neurodegenerative e respiratorie per mettere a disposizione il nostro network e le nostre competenze. È così che possiamo promuovere imprenditorialità di valore cercando di anticipare il futuro” La call for projects internazionale, lanciata ad aprile, ha visto l’adesione di 78 startup provenienti da 16 Paesi diversi. Quattro le aree di interesse: Drug delivery system; Medical device, Biomarker and Diagnostic; Wearable e Digital Health; Big Data. Unidici sono state le startup selezionate che hanno partecipato al programma di accelerazione di 12 tappe che si è svolto tra settembre e novembre con un mix di sessioni presso OpenZone, il campus scientifico alle porte di Milano, e sessioni online personalizzate secondo le esigenze di ogni singola startup. Oltre all’investimento seed, tre startup sono state premiate con un Partnership Engagement, cioè un finanziamento Zambon per lo studio e la creazione di un business case specifico per il fit startegico tra l’azienda e la startup. Di seguito la lista dei vincitori e gli investimenti a loro dedicati: Prindex: Test del sangue per la diagnosi precoce Sclerosi Multipla, non invasivo, basato su un semplice prelievo di sangue – Università Federico II, Napoli. Investimento seed di 100mila euro; Vilimball: Dispositivo terapeutico a forma di sfera in grado di ridurre temporaneamente il tremore delle mani. Il paziente, semplicemente tenendolo tra le mani per pochi minuti, può ricevere sollievo da questo disturbo avendo la possibilità di svolgere attività quotidiane in tranquillità – Lithuanian University of Health Sciences, Kaunas, Lithuania. Investimento seed di 50mila euro e Partnership Engagement di Zambon; Mobile Gait: Sensori di movimento per pazienti che soffrono di Parkinson integrati in scarpe ortopediche che registrano continuamente dati sull’andatura del paziente. Il neurologo riceve un rapporto giornaliero sui tempi e la gravità delle fluttuazioni motorie tramite un’app e ha, così, la possibilità di rimodulare la terapia e prevenire il rischio di cadute associato alla patologia – Universität Erlangen, Nürnberg, Germania. Investimento seed di 50mila euro e Partnership Engagement di Zambon; LungPass: Stetoscopio digitale che, combinato a un’applicazione basata sul Machine Learning, permette ai pazienti che soffrono di BPCO di monitorare da remoto i suoni dai polmoni e tenere traccia delle loro condizioni per prevenire le esacerbazioni – Minsk, Bielorussia. Investimento seed di 30mila euro e Partnership Engagement di Zambon. Inoltre, alla camerunense Diagnos, protagonista di un fast track speciale per la progettazione di un’app che mette in contatto pazienti e specialisti da remoto, è stato riconosciuto un premio speciale di 10mila euro. Infine, tutte le startup che hanno partecipato al programma di accelerazione avranno la possibilità di utilizzare gli spazi di OpenZone gratuitamente per un anno. A questi riconoscimenti si aggiungono i premi dei partner dell’iniziativa: Generali Welion ha premiato Mobile GaitLab con un investimento di 10mila euro. Deloitte Italia ha premiato Mobile GaitLab con un investimento di 10mila euro, e Parkintest e Prindex con 5mila euro a testa. Bird&Bird offrirà 16 ore di assistenza legale a Prindex e 8 ore a testa per e Lung Pass e Spyras. “Abbiamo progettato un test che, con un semplice prelievo del sangue, permette di effettuare una diagnosi di Sclerosi Multipla. Ciò semplificherebbe molto la vita di pazienti e specialisti perché, a oggi, il percorso per arrivare a una diagnosi di questa patologia può durare anche sei anni. Inoltre, grazie al test si può valutare l’andamento dei trattamenti, capire quali sono quelli che funzionano meglio su un determinato paziente e quali no e modificarli di conseguenza – affermano Roberto Paternò e Giulia La Rosa di Prindex sempre secondo quanto riporta la nota stampa diffusa per annunciare i vincitori di questa edizione dell’Open Accelerator – L’esperienza di Open Accelerator è stata molto utile perché siamo riusciti ad aggiungere alle competenze scientifiche pregresse, una preparazione di tipo manageriale e imprenditoriale essenziale per far sì che un progetto come il nostro abbia successo.” Con la premiazione dei vincitori si conclude la terza edizione di Open Accelerator, alla quale ha collaborato Officine Innovazione di Deloitte e che ha visto il supporto di Italian Angels for Biotech, Innogest, Premio Marzotto, Unicredit, StartLab, Studio legale Bird& Bird, Generali Welion.

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