Competenze digitali e imprenditoriali, il piano di EIT Digital
La formazione è uno dei pilastri di EIT Digital. È uno dei temi al centro dell’evento che l’organizzazione europea ha in programma a Bruxelles il prossimo 11 settembre (di cui abbiamo anticipato qui) ed è uno dei filoni su cui l’attenzione e gli investimenti non mancano. Nel corso della conferenza tale tema sarà oggetto di un apposito panel a cui prenderanno parte tra gli altri Themis Christophidou, Director-General for Education, Youth, Sport and Culture of the European Commission e il chief education officer di EIT Digital, Anders Flodström. La EIT Digital Academy è interamente dedicata alla formazione che unisce l’innovazione e l’imprenditorialità e lo fa insieme a una serie di partner come le Università, gli istituti di ricerca e le aziende. Scopo della Academy, e anche la sua unicità, è quello di unire le competenze tecniche e tecnologiche con la mentalità imprenditoriale, consentire a ingegneri digitali e imprenditori di migliorarsi e aggiornarsi indipendentemente da quale sia la fase della loro carriera professionale. In particolare la EIT Digital Master School si rivolge ai laureati che intendono sviluppare competenze imprenditoriali in ambito digitale e la EIT Digital Doctoral School si concentra invece sull’avvicinare le competenze accademiche di più alto livello al mondo dell’industria e a quello del mercato, ciò al fine di permettere a questi talenti di portare un fattivo contributo all’interno delle organizzazioni in cui lavorano in termini di spinta innovativa grazie anche ai percorsi della EIT Digital Professional School. Tra i vari partner che lavorano con EIT Digital sul fronte della formazione va certamente segnalata la recente nascita del Cybersecurity 360 programme in collaborazione con la University of California Berkeley. Il programma è stato pensato per essere volutamente internazionale, coprendo quindi gli Usa e l’Europa proprio perché il tema della sicurezza dei dati e delle infrastrutture digitali è di per sé sovranazionale. Le minacce informatiche sono cross-border e quindi le contromisure devono avere un approccio su scala globale. La prima edizione del Cybersecurity 360 programme for Professionals è in programma il prossimo autunno e coinvolge esperti sia statunitensi sia europei che nell’arco delle due settimane del programma condivideranno la loro conoscenza con esponenti del mondo dell’industria. Il programma consta di due moduli, il primo si svolge tra l’1 e il 5 ottobre a Berkeley e il secondo tra il 15 e il 19 ottobre a Monaco di Baviera e i partecipanti possono scegliere se partecipare a entrambe le settimane o solo a una delle due. La parte europea è gestita da EIT Digital Professional School e si concentra sulla cybersecurity per le applicazioni industriali per la protezione di reti e di hardware connesso alla rete. Mentre il modulo che si svolge a Berkeley è dedicato alla sicurezza delle piattaforme software e ai servizi basati sul cloud. Nel corso delle due settimane i partecipanti apprenderanno come il rischio di cyberattacchi può impattare sulle organizzazioni e i principi di base della cybersecurity al fine di poter gestire in modo efficace minacce e protezione dei dati. Sia in California, sia in Baviera i partecipanti visiteranno sedi di aziende dove gli strumenti per la protezione dai rischi informatici sono già implementati per comprendere al meglio come essi vengano integrati nei sistemi informativi e come la loro applicazione riguardi le organizzazioni a tutti i livelli. Lo studio Cost of cyber crime, condotto da Accenture e Ponemon e citato da EIT Digital nel documento che presenta la collaborazione con UC Berkeley Education, afferma che nel 2017 il costo medio per organizzazione legato ai crimini online è cresciuto del 23% passando dai 9,5 milioni di dollari del 2016 agli 11,7 milioni di dollari dell’anno successivo.

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