Eventi a Roma, con Blast 2018 a settembre un assaggio di futuro

Salute, intrattenimento, manifattura e finanza. O meglio health-tech, entertainment-tech, industry-tech, fin-tech, sono questi i quattro settori su cui si concentra la seconda edizione di Blast, la conferenza internazionale dedicata all’innovazione d’impresa che è in programma il 27 e 28 settembre prossimi alla Fiera di Roma. Una conferenza internazionale che si propone di essere altrettanto innovativa quanto i contenuti che intende proporre. A dirigere il tutto è Ivan Turatti che insieme all’amministratore unico di Fiera di Roma Pietro Piccinetti sta mettendo insieme una compagine di relatori provenienti da tutto il mondo e tutti di altissimo profilo, ciò insieme a costruire un evento che sia davvero una occasione di sviluppo e di opportunità per le imprese e le startup che vi parteciperanno. L’evento si farà a Roma ma ha deciso di presentarsi ufficialmente a Milano, ciò per sottolineare la sua valenza che supera le specificazioni geografiche, così come appunto anche fa la innovazione d’impresa, e ha deciso di farlo dando da subito un assaggio dei contenuti che proporrà a settembre e dello spessore dei relatori. Un approccio che vuole andare in modo deciso oltre la retorica e le classiche leve comunicative che si toccano quando si parla di innovazione e di startup, e che si concentra sull’approfondimento, sull’impatto che l’innovazione d’impresa ha anche nella società e sulla forte internazionalizzazione. Così alla conferenza di Milano gli organizzatori, con in testa appunto l’event director Turatti, hanno chiamato Cristina Marcos che è marketing director di Barbara IoT, startup di Madrid che si occupa di internet of things e di cybersecurity la quale ha sottolineato l’importanza del fattore umano che deve essere sempre guida di qualsiasi evoluzione tecnologica, anche e soprattutto quando questa riguarda in modo diretto il mondo del lavoro il quale non si deve assolutamente sentire minacciato dall’evoluzione ma cogliere le nuove opportunità che si stanno aprendo. A farle eco è Giorgia Zunino, che lavora alla Nato come esperta di relazione tra futuro e fattore umano. Un incarico quello di Giorgia quasi unico sia perché è unica la organizzazione che la impiega, sia perché è sintomo di una sensibilità crescente da parte anche di sistemi complessi e internazionali verso l’importanza di capire come il futuro ha impatto sull’uomo. La parte più difficile, dice Zunino, è intercettare i segnali ancora deboli che possono diventare delle vere e proprie tendenze, ma bisogna farlo perché quando diventano conclamati si rischia che sia troppo tardi se si vuole fare vera innovazione. Altro illuminato relatore di Blast che ha partecipato alla conferenza di presentazione è Paolo Di Mauro, direttore marketing e comunicazione di GEC, Giochi Elettronici Competitivi. In pratica Paolo lavora per quella che aspira a essere la federazione italiana dei cosiddetti e-sport, vale dire i videogiochi competitivi. Già oggi si organizzano decine di tornei, e perfino blasonati club sportivi hanno assunto campioni degli e-sport (come abbiamo raccontato qui), ma il fenomeno sta dilagando, dice Di Mauro, oggi ci sono anche piccoli circoli locali, quasi fossero una sorta di oratori 2.0 con li grande vantaggio che sono altamente inclusivi perché possono coinvolgere anche giocatori che hanno per esempio disabilità perché per essere dei campioni di e-sport servono abilità che non richiedono un fisico perfetto ma certamente, come negli sport tradizionali, devono essere coltivate con tanto allenamento e perfino l’alimentazione è importante. Il futuro e il suo impatto sull’uomo sono protagonisti di Blast 2018, sono il filo conduttore di una riflessione condivisa che sarà declinata e condivisa da tutti coloro che parteciperanno all’evento, che siano relatori, startup, visitatori. Elemento questo che è centrale nella visione di Blast la quale si costruisce sull’innovazione d’impresa, sull’open innovation, sul dare valore a quegli imprenditori che hanno compreso come il cambiamento paradigmatico passa dalla possibilità, dalla capacità, dalla volontà di fare cose nuove e di farle sì per generare del valore economico ma anche perché solo così si può generare valore anche non solo finanziario e migliorare il mondo. Sarà quindi un ‘blast’, una esplosione sul futuro quella che si vivrà a Roma? Non resta che andare a dare un’occhiata il 27 e il 28 settembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter