Identità Digitale, San Marino verso la ‘blockchain republic’

La Repubblica di San Marino corre verso l’innovazione e lo fa con San Marino Innovation, iniziativa interamente pubblica volta a sostenere lo sviluppo delle innovazioni più di frontiera sia nel digitale sia nel medtech, attraverso l’accordo con la società estone Polybus che si occupa di big data e blockchain, e con l’imminente presentazione da parte del Segretario di Stato all’economia di una normativa sulla blockchain che porrà il Paese tra i primi al mondo ad adottare in modo strutturale il modello delle tecnologie distribuite. San Marino Innovation è, come detto, completamente pubblica e sovrintende la politica d’innovazione della Repubblica con particolare attenzione alla blockchain, al digitale più in generale e al medtech appunto. Il mese scorso il Governo ha rilevato le quote delle due banche socie di San Marino Innovation e l’ha resa appunto una agenzia governativa al 100%. L’accordo tra Polybius e San Marino Innovation ha visto il ceo della società estone Anton Altement e il presidente di San Marino Innovation Sergio Mottola incontrarsi per mettere a punto una pianificazione delle attività che porterà all’avvio dei lavori per la realizzazione dei primi progetti di trasformazione digitale. L’incontro è stato l’occasione per presentare Anton Altement CEO di Polybius, società di big data e tecnologia blockchain che ha il compito di “essere un ponte tra la vecchia tecnologia delle transazioni e quella nuova, al fine di farle convivere e svilupparle”. Alla base di questo c’è l’identità digitale, un’identificazione unica per ciascun utente: “consentire la gestione dell’identità digitale è uno dei nostri obiettivi – ha detto Altement – e l’Estonia è il Paese dove si sono fatti i maggiori passi avanti nello sviluppo dell’identità digitale, che è al centro di tutto”. Il ruolo della joint venture tra le due strutture è quello di coordinare gli sforzi di San Marino Innovation e Polybius per stabilire un ecosistema blockchain di successo a San Marino. Questi sforzi comprendono l’istituzione di un meccanismo di identificazione digitale, nonché l’impegno con il mercato e l’assistenza nel processo legislativo già in atto per creare un quadro giuridico all’avanguardia nella Repubblica di San Marino. Perchè San Marino può diventare hub globale nell’ambito della tecnologia blockchain? Il carattere identificativo della Repubblica di San Marino è la sua dimensione, che lo rende reattivo e veloce nel reagire e prendere decisioni. Questo può rappresentare un vantaggio competitivo importante. Oggi a differenza del passato, non sono avvantaggiati i Paesi che hanno un equipaggiamento militare all’avanguardia  o un sistema industriale più sviluppato, ma piuttosto i Paesi in grado di reagire e innovare più velocemente e di adottare con adeguata celerità le nuove tecnologie: sarà questa la caratteristica più identificativa che un Paese dovrà avere nel prossimo futuro. Ci sono molti settori che saranno innovati dalla tecnologia blockchain e tutti i settori avranno vantaggi notevoli perché ci saranno scambi facilitati e più sicuri. Bisogna fare sì che le nuove tecnologie affianchino le tecnologie esistenti, innovando ma senza distruggere. Per Sergio Mottola, presidente di San Marino Innovation, come primo passaggio è fondamentale risolvere il problema della sicurezza dell’identità digitale. “Si è riconosciuta una unità di intenti come partner, ci sono molti settori che saranno innovati dalla tecnologia blockchain, che rappresenta una tecnologia disruptive. Il significato stesso della parola disrupt è cambiare innovando, quindi la nuova non ucciderà la vecchia tecnologia, ma la affiancherà e produrrà una forte innovazione. Tutti i settori avranno vantaggi notevoli perché ci saranno scambi facilitati, che risolveranno il tema della diluizione dell’intermediazione ci siamo resi conto che i primi passi per entrare nel mondo della blockchain, dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale partono proprio dal tema dell’identità digitale. Senza la possibilità di garantire la sicurezza delle transazioni non è possibile pensare a un ambiente digitale e per questo abbiamo guardato all’Estonia, perché è li che si trovano le maggiori expertise in questo settore e abbiamo cercato i migliori partner sul mercato”. “Abbiamo fondato la Joint Venture – aggiunge il Mottola – per costruire un tool per l’identificazione dove il pubblico avrà un ruolo, in un quadro normativo certo. Siamo qui per vedere come si possono accompagnare le imprese e le banche nell’attuale trasformazione e segmentazione del mercato e dei servizi, guidando il processo secondo una strategia digitale che prevede un mercato sempre più competitivo”.

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