Open innovation, nasce Gellify che acquisisce due startup da Nuvolab

Praticamente sono due notizie in una. Da una parte la nascita di un nuovo incubatore, o meglio una piattaforma di innovazione, e dall’altra una exit, anzi due. La sintesi è: a Bologna apre i battenti Gellify, creato e voluto dall’imprenditore e investitore Fabio Nalucci che ha l’obiettivo di “accelerare l’evoluzione in chiave digitale delle aziende tradizionali, attraverso la connessione e la contaminazione virtuosa con le startup più disruptive che si affacciano sul mercato. Per innovare è indispensabile oggi un’apertura verso l’ecosistema digitale, un’apertura che richiede la trasformazione e la creazione di nuovi ruoli e aree organizzative”, come spiega il Ceo in una nota. E contestualmente Gellify acquisisce il controllo di due società partecipate dal venture accelerator Nuvolab: Coppa+Landini e Crowdchicken che si occupano rispettivamente di consulenza per l’innovazione design driven e di crowdfunding per il terzo settore. “Questa è l’ennesima conferma che anche in Italia è possibile trovare imprenditori che rimettono in circolo il loro successo per sostenere lo sviluppo di nuove aziende ad alto potenziale – spiega a Startupbusiness Francesco Inguscio, fondatore e Ceo di Nuvolab – Poter accompagnare per un tratto di strada ragazzi di grande talento imprenditoriale come Marcello e Andrea (i fondatori delle due società, ndr) è un piacere. Poter fare una ‘staffetta imprenditoriale’ con una squadra di successo come quella di Gellify è un onore. La collaborazione tra imprenditori di tutte le generazioni, quello che noi chiamiamo collaborative rainmaking, è e sarà sempre di più una leva competitiva da valorizzare nel nostro Paese”. Da un lato Nuvolab ha come ispirazione il concetto di rainmaking, quindi quello di fare piovere innovazione, la capacità di far nascere e crescere nuove imprese innovative e di sviluppare il sistema imprenditoriale cambiando in meglio imprese e istituzioni, fin dal 2011 quando è stata fondata occupandosi da sempre di venture acceleration e consulenza per l’innovazione e che oggi ha un network di sette aziende partecipate con oltre 90 collaboratori. Dall’altro Gellify che nasce attorno al concetto di ‘gellificazione’ ovvero, recita una nota diffusa dalla nuova realtà dell’ecosistema delle startup italiano: “un processo proprietario che prevede supporto specifico per ogni fase di sviluppo, così da colmare eventuali gap di competenze e risorse nelle diverse fasi di crescita. A questo si aggiunge l’opportunità di entrare in contatto con investitori, potenzialmente intenzionati a investire in nuove idee imprenditoriali”. Gellify, riporta sempre la nota stampa, dialogherà con le aziende tradizionali per favorire l’adozione di un approccio di open innovation, attraverso la connessione con le startup del suo network, che potranno dare supporto per l’evoluzione dei modelli di business. Il know how aziendale verrà infatti arricchito dallo scambio con la business community di Gellify, composta da startup in fase di gellificazione e professionisti del settore. L’incubatore potrà anche sostenere il processo di trasformazione di una azienda con la creazione di startup on demand garantendo investimenti, governance e competenze necessarie allo scaling. Per creare un circolo virtuoso all’interno dell’ecosistema dell’innovazione la piattaforma si è strutturata in tre business unit: Gellify, dedicata alla gellificazione delle startup che abbiano già espresso traction nel mercato; Gellify Air, volta a creare un flusso di innovazione che connetta startup e imprenditori tradizionali; infine Gellify Investments, composta da un team di sei investitori che intende posizionarsi vicino ai principali venture capitalist Italiani come capacità di investimento in startup. Gellify gode inoltre della partnership con Accenture. È proprio Gellify Air ad avere acquisito il controllo della società Coppa+Landini, incluse le quote di Nuvolab, la quale contestualmente rileva il controllo totale di CrowdChicken, anch’essa partecipata da Nuvolab, dando così vita alla seconda exit. “Siamo convinti che la sfida dell’Industria 4.0 si giochi su un mix di competenze” ha aggiunto nella nota stampa Michele Giordani, managing partner e fondatore di Gellify “quelle specifiche dei settori industriali con focus sulla capacità di presidiare i mercati ed eccellere nella tecnica e quelle digitali presenti nelle startup con la capacità di creare valore tramite la rivoluzione digitale”.

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