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Tra i social che una startup dovrebbe imparare a utilizzare al meglio c’è il canale YouTube.
In questa affermazione c’è già la prima regola che qualsiasi azienda utilizzi YouTube deve tener presente: YouTube NON è un repository video gratuito, è invece un social network e come tale va trattato.
La realizzazione di video promozionali, che spiegano il proprio prodotto o servizio, è oggi piuttosto diffusa; anche per candidarsi a una competizione per startup è spesso richiesta, insieme alla compilazione dell’application form e l’invio del pitch deck, anche la presentazione di un video.
Quello che solitamente accade alle startup ai primi vagiti, ma anche a quelle più mature, è di realizzare uno o due video nell’emergenza, caricarli su YouTube (meno, ma anche, su Vimeo) e poi fermarsi lì. Sbagliato, Ora, è ovvio che la gestione del canale YouTube non può essere la priorità di una startup, ma non è nemmeno da sottovalutare l’efficacia che può avere questo canale, se ben gestito. E ben gestito significa popolarla di video con una certa costanza, senza esagerare, ma senza far passare mesi…
Diciamo che si potrebbe lanciare il canale con 3-4 video e poi cercare di pubblicarne uno nuovo al mese.
- Qui alcuni consigli per realizzare video pitch decenti senza essere video maker
Che tipo di video e quali temi trattare?
Creatività e content marketing: non si deve parlare solo di quello che fa la startup, ma del tema che affronta, il settore a cui si indirizza, il problema che risolve, visto da diversi punti di vista; potete fare video lezioni su argomenti nei quali siete è esperti, interviste ai vostri primi fan-testimonial, potete trasformare il vostro Ceo in una YouTube star, potete commentare in un minuto “la news della settimana” sull’argomento che vi tocca da vicino, insomma, fate lavorare l’immaginazione. L’alternativa è costosa: rivolgersi a un’agenzia o un video maker, fantasioso, freelance. E ricordate: quello che funziona di più su YouTube è l’umorismo, l’originalità, i tutorial e gli how to, i video di qualità.
Insomma: fate un piano ragionato sin dall’inizio, tenendo conto che vi sarà molto più facile (da perfetti sconosciuti), ottenere visualizzazioni su YouTube, ovvero la metrica del vostro successo, se vi indirizzate ad argomenti o tipologie/format video che hanno già una larga audience, come ad esempio i tutorial.
(a monte ci sarebbe da creare una video marketing strategy, ma al momento sorvoliamo, ne parleremo in un’altra puntata)
Supponendo che abbiate già aperto un account e caricato almeno un video, sorvoliamo su queste informazioni basiche (che fornisce direttamente Google) e andiamo andiamo ai nostri tips&tricks.
La nostra missione: rendere i video interessanti per chi li guarda e rintracciabili attraverso Google search e ricerche interne a YouTube stesso (YouTube è il motore di ricerca più grande al mondo dopo Google). Ricordate che un video ben fatto e ben contestualizzato, aiuta la permanenza sulla pagina in cui è embeddato.
Come indicizzare bene un video?
Lo si fa prima di tutto utilizzando sapientemente il titolo, pensate alle keyword SEO, mettete il focus sull’argomento di cui si parla.
Secondo, la scelta dell’immagine. Il sistema di default vi propone 3 frame, è un programma, lo fa in automatico, pertanto spendete 10 secondi in più ma scegliete un’immagine adatta. NO a smorfie, facce strane, bocche aperte, occhi chiusi, visi arcigni e co. Se tra i frame selezionati da Youtube nemmeno uno è adeguato, guardatevi il video, isolate un photo frame, fate uno screenshot idoneo ridimensionatelo sugli 800 di larghezza e caricatelo cliccando su “Miniatura”.
Terzo, la descrizione nell’info box (è lo spazio bianco nel box sotto al titolo) va compilata adeguatamente indicando chi è che parla, di cosa, ecc. Deve essere breve, coincisa, essenziale. Il video è riconducibile a un articolo e/o abstract che sia? Bene riportate anche il link allo stesso con la classica frase di accompagnamento “Per saperne di più guarda/clicca LINK”.
Quarto, i tag sono anch’essi basilari per indicizzare il video. Possiamo senz’altro inserire la nostra keyword principale (che avremo magari messo anche nel titolo) più altre keyword secondarie e i nomi, eventualmente, dei protagonisti del video.
Quinto, non dimenticare di rendere il tuo video embeddabile da chiunque. Non farlo sarebbe una vera scemenza, primo perchè l’embed diffonde il tuo video; secondo perchè YouTube Analytics tracciano tutti gli embed del tuo video facendo crescere la tua autorevolezza.
A questo indirizzo un elenco fantastico di consigli, un po’ più articolati, per la ottimizzazione Seo del tuo canale YouTube.
Modificare i video “passati”
Se avete deciso di prendervi cura del vostro canale YouTube e avete dentro già alcuni video caricati in passato, in fretta e senza troppi accorgimenti, sarà bene aggiornarli sapientemente con le indicazioni del punto 1 e 3.
Il processo è semplice: tornate alla home, cliccate su “Gestione video”, da lì vi si apre l’elenco, selezionate quello che volete cambiare e cliccate “Modifica”. Dalla freccina potete andare invece su un menu secondario con una serie di altre azioni, ad esempio “scarica MP4” che vi può tornare utile se non disponete del file originale.
Uso delle playlist
Sono delle raccolte di video per argomento, aiutano a organizzare le tematiche ricorrenti, gli appuntamenti/eventi a cui l’utente può essere interessato.
– Cliccate su Playlist, Nuova Playlist e definite se pubblica/privata. Poi Aggiungi Video da “I miei video” e via. Una volta create le playlist, già nell’editor di un nuovo video che state caricando potete selezionare in quale playlist volete inserire quel video.
Prossimente parleremo ancora di Seo, di come promuovere e distribuire i video del vostro canale YouTube, di video marketing strategy e di come realizzare un piano editoriale ragionato, di come collegare altri social attivi, in particolare Facebook e twitter.
Inspiration: leggete la case history di Dollar Shave Club, una startup nata nel 2012 co un’idea creativa per vendere online rasoi e prodotti per la rasatura, che ha lanciato il proprio brand su YouTube con il video “Our Blades Are F****** Great!” diventato immediatamente viralissimo e che ha portato 12,000 clienti a sottoscrivere il servizio in appena un paio di giorni. Dollar Shave Club è stata acquisita da Unilever nel , a questo indirizzo la case history con l’intervista a Adam Weber, l’uomo marketing della società fin dai suoi esordi che non lesina consigli.
(si ringrazia per la collaborazione Chiara Gemma Sommasca, social media specialist @ Network Digital4)
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