Startup city: Seoul città dello Sharing

Prosegue con questo articolo la mini serie “MIT Bootcamp Diaries” (qui la prima puntata) in cui Rachel Hentsch Spadafora, business developer della startup useit, ci racconta alcuni luoghi chiave dell’ innovativo ecosistema imprenditoriale di Seoul, vera e propria startup city.

Seoul sharing city

Seoul ci insegna con l’esempio come una diffusione robusta della cultura della condivisione passi per un attivo coinvolgimento della Pubblica Amministrazione. Seoul (città con oltre 10 milioni di abitanti, una densità doppia a quella di Londra e 5 volte quella di New York) in tal senso si sta posizionando come modello mondiale grazie al progetto chiamato appunto Sharing City, creato nel settembre 2012 e capitanato dal sindaco Park Won-soon come parte del piano del Seoul Innovation Bureau per migliorare la vita del cittadino attraverso le pratiche della collaborazione. Obiettivo: ottimizzare le risorse ed il budget della città, attraverso una condivisione  delle infrastrutture, la promozione delle imprese esistenti, l’incubazione delle startup della sharing economy, l’utilizzo delle risorse pubbliche inattive e l’accesso a dati ed opere digitali, puntando quindi sulla la tecnologia come fattore abilitante. A questo scopo viene fondato Share Hub sponsorizzato dalla Seoul City nell’atto chiamato “Seoul Metropolitan Government Act for Promoting Sharing.”  Il portale Share Hub costituisce lo snodo informatico di convogliamento di tutte le informazioni di pertinenza dello sharing: dall’elencazione dei servizi disponibili (che sono ben 63 e spaziano dai contenuti, ai beni, spazi e competenze), alla gestione di campagne e seminari per un maggior coinvolgimento dei vari player dell’economia collaborativa . Ad ottobre scorso, durante il Creative Commons Global Summit 2015 (mission: “free culture and open knowledge”) che ha radunato gruppi, organizzazioni, istituzioni e comunità con partecipanti provenienti da 80 paesi, si è vista riconfermata per Seoul la volontà di proseguire sulla via della condivisione.

Quindi PA, iniziative cittadine, finanziatori privati e realtà imprenditoriali in felice connubio contribuiscono a fare di Seoul una vivace realtà di sharing a tutto tondo: sia per il cittadino locale e “prosumer” (che può accedere ad una moltitudine di servizi di home-sharing come Kozaza, di social-dining come Zipbob, o di ricircolo dei vestiti per infanzia come Kiple) sia a livello internazionale con lo sharing di una cultura d’impresa ed innovazione di alto livello, calamitando quindi la partecipazione di eccellenze mondiali d’oltreoceano, come ha testimoniato la presenza del MIT, scegliendo Seoul appunto come teatro per la sua 3° edizione del Bootcamp.

Seoul cuore della Startup Scene

Seoul è quindi una concreta e frizzante realtà, e noi studenti del MIT Bootcamp abbiamo avuto il grande privilegio di viverla in prima persona insediandoci per un breve ma intenso periodo all’interno di questi spazi.

Il nostro programma di accelerazione si è svolto infatti presso due dei principali hub imprenditoriali di Seoul che sono espressamente dedicati alle startup: le nostre lezioni, laboratori, seminari, conferenze e presentazioni sono state ospitate nella prima fase presso il D.CAMP nel distretto di Gangnam-Gu, e poi successivamente presso Born2Global nella Pangyo Techno Valley. Inoltre abbiamo potuto visitare brevemente i due startup-ecosystems patrocinati da Google Space: Campus Seoul e Maru180.  

Mappa degli acceleratori e incubatori di Seoul

Mappa degli acceleratori e incubatori di Seoul

Il D.CAMP è situato nel cuore del distretto Gangnam di Seoul. E’ uno spazio di oltre 4,000mq sponsorizzato dalla Banks Foundation for Young Entrepreneurs, una organizzazione no profit finanziata da 20 banche coreane e con base patrimoniale di ca. 470 milioni di dollari. Occupa quattro dei sei piani del Saerom Building dirimpetto l’imponente parco di Seonjeongneung (patrimonio UNESCO) dove sono ubicate le Tombe Reali di Seolleung e Jeongneung. In questo ampio e variegato spazio composto di aree di co-working, lounge, sale conferenza, sale per eventi ed uffici dedicati per promettenti start-up, abbiamo trascorso 4 dei nostri 6 giorni di formazione intensiva.

La sede di Born2Global, dove invece abbiamo lavorato durante gli ultimi due giorni (e dove sono stati finalizzati e portati a compimento i nostri progetti di gruppo fino a giungere alla presentazione davanti ad una commissione di giudici), si trova nel complesso del Global R&D Center, situato nella Pangyo Techno Valley (non è casuale l’allusione a Silicon Valley). Born2Global è un Centro Startup no profit. L’agenzia è stata costituita nel settembre 2013 con il sostegno del Ministero di Scienze, ICT e Future Planning (MSIP) della Sudcorea per dare supporto, fin dalla fase iniziale, alle startup che desiderano attingere al mercato globale, attraverso una rete di sostegno organizzativo e l’orchestrazione di eventi mirati a lanciare le imprese coreane a livello mondiale con dei Demo Day organizzati in Europa, USA, Cina e Giappone. La B2G ci ha accolti e messo a disposizione questa loro nuovissima e spettacolare sede, inaugurata appena due giorni prima del nostro arrivo: il gruppo di studenti MIT è quindi stato il primo fortunato gruppo ospitato in questi sontuosi spazi, un’infrastruttura mozzafiato tra aule, auditorio, spazi ufficio, anfiteatro esterno, persino alcune camerette dotate di letti a castello per rubare qualche istante di riposo alle lunghe giornate—spazio di cui abbiamo naturalmente approfittato. Per le startup locali vengono offerti servizi di consulenza in-house (finanziaria, legale, brevetti, contabilità e marketing) e le giovani imprese vengono coinvolte in periodici eventi “demo” mirati a lanciarle sotto l’attento scrutinio di potenziali investitori e business angels.

A completare la panoramica degli acceleratori locali sono state le nostre rapide visite ai due spazi di co-working di Seoul sostenuti dall’iniziativa Google for Entrepreneurs:

  • Campus Seoul (che si rispecchia in altri 5 campus gemelli situati nelle città di Tel Aviv, Londra, Madrid, Varsavia e San Paolo) e
  • l’incubatore Maru180 (spazio co-gestito con la Fondazione Asan Nanum).

Progettati ed arredati con grande cura ed una attenzione quasi ossessiva ai dettagli ornamentali, questi hub di potenziamento per le startup offrono un’ampia gamma di spazi di qualità: sale di coworking, coffee shop, sala conferenza, sale riunione, device- testing rooms (dove è possibile vedere e valutare la resa delle app in corso di progettazione su tutta la gamma dei dispositivi mobile) oltre a convogliare servizi ed eventi (consulenze, incontri, startup grinds).  

Device testing room - Campus Seoul

Device testing room – Campus Seoul

Stay tuned, nel prossimo episodio del Bootcamp Diaries parlerò degli illustri personaggi che hanno animato questi spazi mettendosi a nostra disposizione e condividendo con noi il loro personale know-how, frutto di molteplici sfide affrontate con creatività, lungimiranza, coraggio e perseveranza.

Informazioni aggiuntive

Per informazioni sul MIT Bootcamp: http://bootcamp.mit.edu/#/

Per iscriversi a MIT Global Entrepreneurship Bootcamp. http://bootcamp.mit.edu/#/apply/student

Ringraziamenti

Per i contatti e per le informazioni su Seoul City of Sharing si ringraziano:

Rhie Young Lim – Director of Seoul MIT Global Bootcamp

Seokwon Yang – D.CAMP Senior manager, Business Operations, D.CAMP, Banks Foundation for Young Entrepreneurs

Bona Kim – Co-Fondatrice di Wisdom Peak

Jiyong Huh – Team Leader di Root Impact e Manager del progetto D-Well (house-sharing per i Changemakers di Seoul)

La mia partecipazione al MIT Bootcamp è stata resa possibile anche grazie al patrocinio e al contributo della Camera di Commercio di Terni.

Contributor: Rachel Hentsch Spadafora

rachel hentschRachel Hentsch Spadafora, 45 anni, è architetto con Lauree conseguite alla University of Cambridge e a l’Università La Sapienza di Roma con un’esperienza lavorativa molto variegata che spazia dalla progettazione architettonica e la direzione di cantiere, all’interpretariato e PR in ambito appalti, alla partecipazione come protagonista di Donnavventura. E’ stata selezionata tra oltre 850 canditati dal MIT per il Global Entrepreneurship Bootcamp di Seoul 2016. Dal oltre 2 anni lavora alla startup italiana useit in qualità di Business Developer. Parla correntemente inglese, italiano, francese, tedesco e mandarino. Sposata da 24 anni e madre di 5 figli, ha sempre amato sfidare i luoghi comuni per cimentarsi in imprese “impossibili”. E’ motociclista appassionata nonché Campionessa Regionale Lazio 2015 di enduro.

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