Le idee dallo Startupbootcamp di Berlino

Investor Demo Day dello Startupbootcamp presso l’Unspannwerk, storico edificio nel cuore di Berlino. Lo Startupbootcamp, fondato da Alex Farcet, è una rete di acceleratori attualmente presente a Berlino, Haifa, Dublino, Amsterdam, Copenhagen. Tre mesi fa erano arrivati a Berlino 20 team, selezionati a distanza tra circa 300 candidature da tutto il mondo. 20 team che avevano provato con la propria idea a conquistarsi uno dei 10 posti a disposizione nel programma di Startupbootcamp. Ora, tre mesi dopo, i 10 team scelti ad agosto hanno avuto occasione di fare il proprio pitch di fronte ad una platea di circa 500 persone, tra cui, cosa più importante, tanti potenziali investitori di peso.

Cosa è successo da agosto a novembre ai 10 team scelti da Startupbootcampo? Prima cosa: hanno ricevuto un primo, vitale, seed funding. Poi: uno spazio di coworking a disposizione, la possibilità di interagire e ricevere feedbacks da numerosi mentors esperti del settore, workshops specifici, la possibilità di inserirsi all’interno di un network mondiale di idee valide e investitori interessati. Tutte attività e formazioni che si sono dimostrate importanti durante le presentazioni di martedì scorso. Molto alte, infatti, la qualità dei pitch e la solidità di tutti e 10 i progetti presentati.

Se tre mesi fa si era di fronte a delle idee, ora sono state fatte delle proposte. 8 minuti a testa per presentare prodotti digitali di ogni tipo ma con una costante: la capacità di immaginarsi un futuro prossimo che non tutti sembrano ancora capaci di intuire.

Ecco le 10 proposte, in ordine dei pitch delle startup

Saranno tutte un successo? Ancora non si sa. Si chiamano startup per questo. LiquidState – Idea solida e avanzata nei dettagli. Un percorso che in 5 clic porta i contenuti dalle pubblicazioni a stampa a quelle su tablet. Diverse le compagnie già interessate, un nome su tutti: il colosso tedesco dell’editoria Axel Springer. Un’unica domanda: saranno anche capaci di fornire l’interattività dei contneuti nati solo per i tablet? Capsule.fm – Impressionante. La trasformazione del contenuto online in dati audio. Una voce computerizzata capace di informare l’utente delle proprie ultime mail, delle notifiche social, delle proprie notizie preferite. Le cuffie al posto dello schermo. Unica possibile barriera: la preparazione delle persone ad un simile salto sensoriale. Spotistic – Progetto b2b che punta sulla crescente importanza della geolocalizzazione. La possibilità per le aziende di integrare social media e servizi locali. Tra i clienti compare già Allianz. Weavly – Tra i più applauditi. Un mashup che offre una soluzione legale ed estremamente facile per mettere insieme video online. Con la benedizione di Youtube. Decisamente il modo migliore per iniziare. Frestyl – Special mention. Team tutto al femminile, tra cui due italiane, Emanuela Tumolo ed Arianna Bassoli. A pitchare l’americana Johanna Brewer. Un progetto partito in Italia. Un’app per interconnettere localmente organizzatori di musica live e le communities che la cercano. Business plan: 2 milioni di euro di guadagno nel 2014. ItsPlatonic – Come un sito di incontri, ma per fare amicizia. Cosa? Un’altro social network? Per chi storce il naso, non a torto, una risposta sola: ItsPlatonic ha già ricevuto, prima ancora di presentare, un finanziamento di 150.000€. Certo, ce ne vorranno di più… Raidarrr Idea visionaria e quasi poetica. Un’app per trovare in giro per il mondo scatole di contenuti a sorpresa, come foto, video, libri. Interazione fra spazi urbani e contenuti digitali. Prizgo Offerte più individualizzate a seconda dei gusti per connettere brand e consumatori. Identificazione del long tail interno per creare community intorno ai prodotti? CredportEliminare la paura dello sconosciuto online. Soprattutto nei servizi in cui bisogna incontrarsi di persona. Partiti dall’esempio del sito tedesco per i viaggi in macchina collettivi. Un sistema di verifica dei profili digitali, che passa per linkedin, ebay e altro. Offerta di garanzia di affidabilità da integrare in diversi siti online. Brisk Interessante e tecnicamente solido. Una piattaforma per lo sviluppo multi-screen. Per una nuova generazione di applicazioni web che possono facilmente passare da un device ad un altro, da uno schermo all’altro.

La palla passa ora agli investitori che, dopo i pitch, hanno avuto diverse ore per incontrare singolarmente tutti i team. Saranno gli investitori, in ultima analisi, a dare il proprio giudizio concreto ai progetti presentati, andando in profondità dei business plan e delle potenzialità. Intanto 7 team su 10 hanno scelto di evolvere ancora per altri tre mesi all’interno dello Startupbootcamp. Probabilmente non di tutte, ma certamente di alcune di queste 10 startup si sentirà parlare ancora. A Berlino e non solo. 

Lorenzo Monfregola, Jr Manager twago Italia

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