L’innovazione per rigenerare il made in Italy, il progetto di 3040

Cosa hanno in comune le piccole e medie imprese del made in Italy e le startup innovative? Le prime possono rigenerarsi attingendo dal patrimonio innovativo delle seconde per farsi strada insieme sui mercati. Non a caso è ‘rigenerazione’ la parola chiave al centro della filosofia dell’associazione “3040” nata nel 2012 con lo scopo di creare un ponte tra imprese tradizionali e startup. L’associazione lo fa partendo dai settori economici tipici del made in Italy (fashion, design, food, turismo) con l’obiettivo di puntare sulle startup come leva di sviluppo – di rigenerazione appunto – per portare la giusta dose di innovazione necessaria.

A dare vita al progetto è un gruppo di professionisti e imprenditori: nella cabina di regia ci sono Sebastiano Peluso, Carla Parisi, Matteo Fenaroli, Stefano Poliani, Carmelo Cennamo e Piergiorgio Mancone, supportati dagli altri co-founder che hanno portano nel progetto le loro esperienze multi disciplinari nei campi più disparati, da quello legale, al fiscale fino al marketing. Ma perché “3040”? «Attorno a 3040 vogliamo aggregare la generazione che rappresenta il motore del cambiamento – spiega uno dei fondatori, Sebastiano Peluso – vogliamo fare la sintesi di due mondi generazionali: gli ‘anta’, che rappresentano lo status-quo, e gli ‘enta’, che riflettono propulsioni di cambiamento verso il futuro».

La ricetta di 3040 passa da cinque ingredienti principali: 1) Go Vertical: ovvero costruire progetti all’interno di settori specifici, per sfruttare economie di scopo importanti. 2) Tweakers and Makers: ricerca di una nuova generazione di innovatori in grado non solo di inventare da zero ma anche di ripensare e riprogettare l’esistente. 3) Economic Development: sostegno alle startup non solo con logiche di finanza, ma anche con azioni incentrate sulla creazione sviluppo economico. Nuove imprese, nuovi posti di lavoro, imprenditoria giovanile, nuova competitività dei settori economici. 4) Corporate Venture Capital: investire nelle startup non solo attraverso fondi ma soprattutto attraverso aziende interessate alle opportunità di innovazione e ad investire non solo soldi ma anche a trasferire know-how, attraverso attività di mentorship e networking. 5) Innovation: i progetti 3040 devono essere l’occasione per portare innovazione anche nel supporto dato alle startup, dando a noi 3040ntini la possibilità di sperimentare nuovi format e modelli che creino valore.

Due i cantieri nei quali si è cimentata finora l’associazione. Si tratta dell’evento “Il mercato delle idee”, una due giorni di full immersion a base di pitch e matching tra startupper, investitori,  imprenditori e un leader del settore, in qualità di “guru” e padrone di casa. Dall’evento vengono selezionate tre startup che accedono al percorso di accelerazione di “3040” – secondo strumento dell’associazione – che non prevede un percorso obbligato ma viene costruito di volta in volta attorno alle esigenze degli startuppers.

A dare il via alle danze di “3040” sono state imprese e startup del settore moda e abbigliamento con l’evento “Re-fashion” nato dalla collaborazione tra Stefano Poliani, presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Lombardia e Brunello Cucinelli, imprenditore illuminato del cashmere che ha ospitato l’evento nel borgo umbro di Solomeo. E’ stato lui il “guru” e padrone di casa dell’occasione ad aprire i lavori  motivando e caricando gli startupper. All’evento hanno partecipato 12 startup al fianco di imprenditori-mentor di aziende storiche nell’ambito tessile e moda.

Cosa è nato da Re-fashion? «Grazie a Re-fashion si sta costruendo una partnership interessante tra Mary e Mario che con Maison Academia aiutano i giovani talenti attraverso la loro piattaforma di crowd-mentoring e e-commerce – spiega ancora Sebastiano peluso – tra Andrea e Lucas che con Wowcracy trovano i fondi per finanziare una nuova linea di abbigliamento attraverso la loro piattaforma di crowdfunding e tra Ricky e Patrick che con Desing42day permettono di avere una visibilità importante su un audience che li ha premiati per le loro doti di talent scout), inoltre la mentorship di Andrea di Benedetto, presidente di Cna giovani imprenditori può portare al coinvolgimento di una rete di artigiani in grado di confezionare prodotti di qualità e di realizzare le collezioni».

Dopo il fashion la prossima sfida di “3040” sarà quella del “Re-food”, pensata per imprese e startup dell’ambito agroalimentare: per tenersi aggiornati sulle attività dell’associazione si può visitare la pagina Facebook del progetto. 

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