Qualche giorno fa Startupbusiness ha commentato il recente dato presentato da Aifi, l’Associazione italiana del venture capital e private equity, relativo all’andamento degli investimenti in startup nel 2013: numeri che, seppur in flessione rispetto al 2012, sono destinati ad aumentare nel 2014, così come le opportunità occupazionali per i neolaureati (anche grazie alla legge sulla detrazione fiscale per chi investe in startup, all’impegno sia del Fondo italiano di investimenti e del Fondo europeo, oltre che al crescente impegno dei venture capital italiani).
Giovani e startup – Un ecosistema complesso e un fenomeno per certi aspetti ancora sottovalutato; oggi in Italia le startup sono sinonimo di innovazione: i settori di maggiore attività, infatti, sono rappresentati dal mercato web (49%), ICT (21%) e servizi (19%), seguiti da elettronica e prodotti di consumo. I soci fondatori, in genere 3, hanno in media 30 anni: nell’80% dei casi gli startupper italiani hanno avuto precedenti esperienze nell’ambito del lavoro dipendente, il 48% di loro vive al Nord ed il 52% è in possesso di una laurea di primo livello. Questi alcuni dei dati salienti contenuti nell’infografica realizzata dalla Facoltà di Economia dell’Università “Niccolò Cusano” dedicata all’ecosistema startup in Italia. Lo scopo del progetto è divulgativo: un primo passo nel complesso e delicato mondo delle startup, fatto non solo di sogni e idee innovative ma anche investimenti, incubatori, Venture Capitalist, acceleratori e un ‘pizzico’ di burocrazia. Per gli imprenditori alle prime armi il rischio di rimanere disorientati è dietro l’angolo: l’infografica nasce con l’intenzione di chiarire i passaggi fondamentali dell’evoluzione di una startup, definire ruoli e processi e riassumere, in un unico contenuto a portata di click, una tematica sicuramente molto articolata.
Dal sogno al business – Un ruolo decisivo nel processo di trasformazione dell’idea innovativa di business in realtà concreta è svolto dagli incubatori, veri e propri laboratori specializzati per settore che supportano gli imprenditori, forniscono chiavi di sviluppo per il progetto e ne verificano la fattibilità sotto tutti i punti di vista. Amc Instruments, azienda attiva nella ricerca biologica e meccatronica, Jobrapido, il famoso portale dedicato agli annunci di lavoro, Viamente, società attiva nel settore della logistica e dei trasporti, o Creabilis, realtà operante nelle biotecnologie, per esempio, sono solo alcune delle startup italiane di maggior successo, che anche grazie all’impegno di incubatori e investitori, volto a disseminare innovazione e contribuire allo sviluppo del Paese, oggi sono diventate aziende di portata internazionale, garantendo nuova linfa al sistema economico italiano ed opportunità professionali per i giovani. “Se le piccole e medie imprese italiane perdono ogni anno migliaia di posti di lavoro e faticano a restare a galla perché schiacciate da una burocrazia contorta e da una pressione fiscale ai massimi storici, le startup possono usufruire dei vantaggi fiscali previsti dal decreto Sviluppo Bis del Governo Monti. Non solo: pur rappresentando circa il 2% dell’universo produttivo italiano, le startup creano più occupazione delle imprese tradizionali per i giovani e in questo modo contribuiscono alla crescita economica”, commenta lo staff Unicusano che ha ideato e seguito il progetto #startupforbeginners.
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Infografica a cura della Facoltà di Economia dell’università online Unicusano
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