Survey Iban 2013, investimenti in startup innovative per 32 milioni di euro

 

Il campione di 246 business angel censito dalla Survey Iban 2013 (l’unico report che viene realizzato in Italia sulle attività di angel investment),  parla di  324 operazioni per un totale di circa 32 milioni di euro di investimenti. Il 68% degli investimenti è stato inferiore ai 100K; guidano i settori ICT, media&entertainment e medtech.

Ancora pochi, ma c’è fermento e si pensa a un Osservatorio Permanente per monitorare il mercato.

 
 
 
In occasione della XV Convention IBAN (Italian Business Angel Network), svoltasi ieri 16 giugno, sono stati resi noti i risultati dell’analisi sul mercato italiano dell’informal venture capital, vale a dire gli investimenti dei business angel nel mercato early stage.
Gli investimenti registrati attraverso la Survey ammontano a circa 32 milioni di euro, contro i 33,8 del 2012 e i 34,8 del 2011. Si ritorna praticamente ai dati del 2010.
 
Il Presidente Iban Paolo Anselmo commenta tuttavia i dati in modo ottimistico:
 
“Certo i soli numeri portano a dire che il mercato è calato, ma dobbiamo anche considerare che la Survey Iban è sempre stata realizzata contando sulla collaborazione delle singole persone che vengono invitate a compilare i questionari della Survey, per cui il lavoro di sintesi finale è, purtroppo, sempre parziale. Sono sicuro che con una maggiore partecipazione i risultati sarebbero diversi, perchè oggi c’è tantissima effervescenza nel settore dell’angel investing, ancora marginale rispetto ad analoghi Paesi europei, ma sicuramente in crescita, non in calo. Da parte nostra come Iban, insieme al Prof. Capizzi di SDA Bocconi che da anni coordina il lavoro della Survey, siamo giunti alla conclusione che probabilmente sia giunto il momento di attivare un nuovo strumento per mappare gli investimenti informali in capitali di rischio, uno strumento aperto alla collaborazione dei numerosi incubatori e realtà dell’ecosistema startup e che monitori costantemente quello che avviene, un Osservatorio Permanente”
 
Anselmo ha sottolineato anche che “l’entrata in vigore di agevolazioni fiscali per investitori in start up innovative ad opera del MISE è un’importante novità di quest’anno che ha permesso di riallinearsi a best practice ormai consolidate a livello europeo nelle economie a più alto tasso di crescita”.
 
Ecco più in dettaglio la Survey.
 

Campione censito

Ogni anno IBAN promuove una survey per analizzare il mercato italiano dell’informal venture capital, sia dal punto di vista degli investimenti effettuati sia da quello delle caratteristiche dei Business Angel, pubblicando un’indagine che da oltre dieci anni rappresenta l’unica vera fotografia aggiornata sul comparto dell’angel investing nel nostro Paese.

Per il 2013, il campione è stato di 246 Business Angel, per un totale di 324 operazioni censite, costituito da una parte rilevante di risposte aggregate (proveniente dai BAN e dai Club di Angels), mostrando il costante sviluppo degli investimenti in sindacati di Angels (cordate). Dalla ricerca emerge che il tipico Business Angel italiano è un uomo di 40-50 anni, laureato, affiliato a IBAN, a uno dei BAN territoriali, o a un Club d’investitori nel Nord Italia; solitamente si tratta di un imprenditore con un passato da manager e un patrimonio inferiore ai 2.000.000 di euro, di cui meno del 10% dedicato ad angel investment.

 

Investimenti
Il mercato italiano dell’informal venture capital è in continua crescita e nel 2013 ha fatto registrare operazioni per un totale di € 31.857.000: nel 2013 sono stati censiti 324 investimenti, di cui l’84% è stato finalizzato all’acquisto di equity, l’11% al finanziamento soci e il 5% come garanzia bancaria.

Il 68% degli investimenti è stato di importo inferiore ai 100.000 euro. Il 46% dei Business Angel ha effettuato investimenti da solo, mentre il 31% ha coinvestito con 8 o più Business Angel (dato in linea con gli anni precedenti); il 74% degli investitori possiede meno del 15% del capitale sociale dell’impresa finanziata; il 35% degli investimenti ha avuto come target un’impresa con fatturato nullo e nella maggior parte dei casi si tratta di imprese con sede nel Nord Italia.

 

I principali criteri presi in considerazione al momento della valutazione del progetto imprenditoriale sono la crescita potenziale del mercato di riferimento, le qualità del team di manager e le caratteristiche del prodotto/servizio.
Il settore che ha beneficiato maggiormente dei finanziamenti dei Business Angel italiani è stato l’ICT, seguito dal media&entertainment e dal medtech.

 

Distribuzione degli investimenti con riferimento ai diversi settori finanziati (come numero di investimenti e non capitale apportato)

 

 

 

Disinvestimenti
Solo il 10% del campione ha dichiarato di aver portato a termine almeno un disinvestimento nel 2013, per un totale di 19. I settori col maggior numero di disinvestimenti sono stati l’ICT e il cleantech. La metà dei disinvestimenti ha comportato una perdita o un recupero del solo capitale investito, mentre il 14% ha ottenuto una redditività superiore al 50%.

 

 

 

Nel corso della XV Convention Iban asseganto anche il premio Nazionale Business Angel of the Year, di cui puoi leggere qui.

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