Akamas, azienda specializzata nell’ottimizzazione cloud basata sull’intelligenza artificiale, fa sapere di avere raccolto 10 milioni di dollari nel suo primo round di investimento istituzionale guidato da United Ventures. L’operazione sosterrà l’espansione di Akamas nel mercato nordamericano, accelererà lo sviluppo del prodotto e rafforzerà l’ottimizzazione full-stack per ambienti cloud e Kubernetes. La holding company di Akamas, il gruppo Moviri, manterrà una partecipazione strategica di minoranza, cedendo il controllo operativo.
Il round giunge in una fase strategica per Akamas che prevede di stabilire la sua prima sede statunitense a Boston e di potenziare in modo significativo le risorse in ambito ingegneristico e commerciale.
“Siamo entusiasti dell’investimento annunciato oggi, e il nostro ingresso nel mercato statunitense rappresenta un passo fondamentale per Akamas – dichiara in una nota Luca Forni, CEO e co-fondatore di Akamas (nella foto insieme al team) – Negli Stati Uniti hanno sede alcune delle maggiori organizzazioni mondiali basate sul cloud, e siamo lieti di poter offrire a questo mercato dinamico la nostra esclusiva tecnologia di ottimizzazione applicativa. L’esperienza di United Ventures nella scalabilità internazionale di aziende software e di intelligenza artificiale ne fa il partner ideale per la nostra espansione e per il continuo sviluppo di soluzioni innovative”.
Akamas utilizzerà inoltre i fondi raccolti per espandere il team, puntando su ingegneria, vendite e marketing in Italia e negli Stati Uniti, e di lanciare nuove funzionalità innovative. Tra queste, Kubernetes Insight, presentato in versione beta nei giorni scorsi, per semplificare l’ottimizzazione degli ambienti Kubernetes, una versione SaaS della piattaforma e l’integrazione con i principali provider cloud e strumenti di monitoraggio come AWS, Dynatrace, Datadog, Grafana Labs e Google Cloud.
Akamas adotta l’approccio di ottimizzazione application-aware, che garantisce che il risparmio sui costi non vada a discapito delle prestazioni o dell’affidabilità delle applicazioni, e viceversa.
Tra i clienti di Akamas figurano Sisal, e Sabre, colosso statunitense delle tecnologie per il turismo.
“Siamo orgogliosi di guidare questo round di investimento in Akamas, azienda all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie di ottimizzazione application-aware – afferma Fabio Pirovano, partner di United Ventures – L’approccio innovativo di Akamas per semplificare l’ottimizzazione del cloud e di Kubernetes, insieme al suo team straordinario e alla sua visione ambiziosa, la rende un vero e proprio game-changer nel panorama tecnologico globale. Siamo pronti a supportare la sua espansione nel Nord America e la sua continua crescita, per ridefinire il modo in cui le aziende ottimizzano performance, affidabilità e costi su larga scala”.
Akamas opera in un mercato in cui il principale ostacolo è spesso la resistenza al cambiamento e l’utilizzo di processi di ottimizzazione manuali e reattivi. La sua piattaforma si differenzia affrontando le limitazioni dei precedenti strumenti di ottimizzazione, inclusi la gestione di Kubernetes, le piattaforme FinOps e gli strumenti nativi dei provider cloud. Akamas ottimizza l’intero stack, integrando dati sulle performance applicative e sull’infrastruttura per garantire l’affidabilità.
“L’ottimizzazione del cloud non riguarda più solo il risparmio sui costi – dice Stefano Doni, CTO e co-fondatore di Akamas – Si tratta di consentire alle aziende di scalare in modo efficiente, offrire la migliore esperienza utente e mantenere l’affidabilità. In Akamas, stiamo riscrivendo le potenzialità per gli ambienti cloud e Kubernetes”.
Nata come spin-off di Moviri, azienda che opera nell’ambito dell’ingegneria delle prestazioni, Akamas si proporne di innovare il modo in cui le aziende ottimizzano infrastrutture e applicazioni cloud, garantendo efficienza dei costi e affidabilità. La sua tecnologia proprietaria, protetta da cinque brevetti internazionali, permette alle organizzazioni di massimizzare le performance degli ambienti cloud e Kubernetes tenendo conto dell’interazione tra applicazioni e infrastruttura.
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