Search fund, cosa sono e perché sono ideali per le PMI innovative

Nel panorama dinamico degli investimenti in economia reale, il modello del search fund offre un’opportunità unica per gli investitori che cercano di identificare e far crescere promettenti piccole e medie imprese (PMI). Come veicolo di investimento innovativo e sempre più popolare, il modello search fund presenta una miscela di potenziali ricompense elevate e rischi strategici. 

Nati negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80, i search fund sono un particolare veicolo di investimento di private equity che permette a un imprenditore (il searcher) di acquisire, gestire e far crescere una PMI esistente con un potenziale significativo.

A differenza dei tradizionali fondi di private equity, i search fund si concentrano su una singola acquisizione, consentendo di concentrare l’attenzione e le risorse verso la società acquisita.

Nel search fund cruciale è la figura del searcher, spesso un ex-consulente strategico specializzato in operazioni di merger & acquisition, di ristrutturazioni aziendali o un esperto di private equity, che, grazie al finanziamento di un gruppo di investitori, cerca una PMI da acquisire e di cui assumere la gestione operativa. Dopo aver acquisito la PMI target, il searcher si impegna a far crescere l’azienda per poi vendere la partecipazione a investitori strategici o finanziari, realizzando una exit con multipli positivi rispetto al capitale investito.

Un search fund è strutturato in due fasi principali:

  1. Fase di ricerca (search phase): Il searcher raccoglie capitale da investitori per finanziare il periodo di ricerca di un’azienda da acquisire, che può durare tra 12 e 24 mesi. Durante questa fase, il searcher individua e valuta PMI in settori con forti potenzialità di crescita e margini di miglioramento operativo e gestionale.
  1. Fase di acquisizione e gestione (acquisition phase): Una volta individuata l’azienda target, il searcher raccoglie ulteriori capitali dagli investitori per finanziare l’acquisizione.  Successivamente, il searcher assume il ruolo di CEO, ottimizza la gestione operativa dell’azienda, incrementa revenue ed EBITDA e crea valore in vista della exit obiettivo. L’orizzonte di investimento medio è di circa 5-10 anni

Nati in seno alla Stanford Graduate School of Business, il modello del search fund si è poi diffuso globalmente, soprattutto in Europa e in America Latina negli anni 2000 e 2010.

Negli Stati Uniti, il search fund è un modello consolidato grazie a realtà come Relay Investments, uno dei gruppi di investimento più conosciuto al mondo, fondato da due ex searcher con esperienze di successo, che ha finanziato oltre 100 search fund in tutto il mondo, o Trilogy Search Partners e Pacific Lake Partners, entrambi con investimenti in oltre 200 search fund.

In Europa, il modello dei search fund è relativamente più recente rispetto agli Stati Uniti, ma sta crescendo rapidamente, soprattutto in paesi come Spagna (Seaya Ventures, Inveready, Wayra Search Fund), Francia (Brighteye Ventures), Germania (Ambit Partners) e Svizzera (Novastone Capital Advisors).

In Italia, i search fund sono un modello relativamente nuovo rispetto agli Stati Uniti e ad altre parti d’Europa, ma stanno guadagnando popolarità grazie alla presenza di un ampio numero di piccole e medie imprese, molte delle quali sono in fase di transizione generazionale. Questo crea opportunità per i searcher di rilevare e far crescere aziende già avviate con potenziale di miglioramento e ha spinto molti fondi di private equity a creare una divisione dedicata ai search fund. Scelta condivisa da Clessidra, da Peninsula Capital e da Pharus Group che si affiancano a realtà più specificatamente dedicate al sostegno di search fund come Search Fund Italy (SFI) e Argo Capital.

Il modello del search fund rappresenta un’opportunità di investimento attraente soprattutto per i potenziali rendimenti elevati.

I search fund hanno dimostrato la capacità di generare rendimenti impressionanti per gli investitori. Concentrandosi su mercati di nicchia e settori sottocapitalizzati, i searcher possono sbloccare un valore significativo, che porta a interessanti tassi interni di rendimento (IRR) e multipli sul capitale investito.

I dati sui rendimenti dei search fund variano a seconda delle aree geografiche (fonte: International Search Funds)

  • in USA i search fund hanno storicamente generato un ritorno medio sugli investimenti (IRR) tra il 30% e il 40%, con multipli di exit che variano da 3x a 6x il capitale investito.
  • In Europa, i search fund più affermati hanno registrato IRR compresi tra il 20% e il 30%, con multipli di exit medi di 2x-4x.
  • In Italia, essendo il modello ancora in fase di sviluppo, ci sono meno dati disponibili rispetto agli Stati Uniti, tuttavia, i search fund italiani mirano a IRR del 20%-25% e a multipli di 2x-3x.

Uno dei punti di forza principali del modello search fund è poi l’allineamento degli interessi tra i searcher e gli investitori. I searcher spesso ricevono una quota azionaria significativa nella società acquisita, assicurando che il loro successo sia direttamente legato alle prestazioni dell’azienda.

I search fund inoltre forniscono agli investitori l’accesso a opportunità di investimento di alta qualità e attentamente esaminate. Il processo di due diligence intrapreso dai ricercatori è rigoroso, assicurando che vengano perseguiti solo gli obiettivi più promettenti. A differenza dei tradizionali investimenti in private equity, in cui gli investitori possono avere un coinvolgimento limitato, i search fund offrono un livello più elevato di controllo e partecipazione attiva. Gli investitori hanno l’opportunità di guidare e supportare i ricercatori durante tutto il processo di acquisizione e oltre.

Naturalmente non mancano i rischi associati al modello, in particolare: la fase di ricerca iniziale può essere lunga e incerta. I searcher in genere impiegano 12-24 mesi per identificare un target di acquisizione adatto. Durante questo periodo, non vi è alcuna garanzia di successo e gli investitori devono essere preparati alla possibilità di tempi prolungati e potenziali ritardi.

Una volta effettuata un’acquisizione, il successo del search fund dipende fortemente dalla capacità dei ricercatori di gestire e far crescere efficacemente la società acquisita. Le sfide operative, i cambiamenti di mercato e gli ostacoli imprevisti possono avere un impatto sulle prestazioni. Inoltre, a causa del focus mono-aziendale dei search fund, vi è un rischio intrinseco di diversificazione limitata. A differenza dei tradizionali fondi di private equity che distribuiscono il rischio su più investimenti, i search fund concentrano il capitale in un’unica attività, (un po’ come avviene con le SPAC che però coinvolgono la quotazione in Borsa, ndr) aumentando l’esposizione ai rischi specifici dell’azienda. (foto di Mike Kononov su Unsplash)

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