Un gruppo di angel IAG si sono uniti a “colleghi” e venture capitalist US nell’investimento a TOK.tv , che ammonta complessivamente a 820 k dollars, poco meno di 600 k euro. TOK.tv, che in questi giorni giorni sta lanciando le sue app TOK World Cup opera in un mercato che si stima in oltre 260 miliardi di dollari per il 2017. Un investimento cross border per i soci Italian Angels for Growth, in convertible notes (come spesso oltreoceano avviene per early stage), in un ambito che ruota intorno alla cara vecchia TV.
Sembrava destinata a morte certa la cara televisione, primo strumento video di comunicazione di massa a essere entrato in ogni casa del mondo. L’impatto di internet l’ha certo messa in crisi, ma l’industria che ci gira intorno oggi sembra aver finalmente colto le nuove opportunità che l’integrazione con le nuove tecnologie web-based e sopratutto con i social può rappresentare. La Social TV è una delle nuove forme che rilanciano la vecchia TV, ed è una industria che, secondo MarketsandMarkets, varrà entro il 2017 circa 260 miliardi dollari. Già oggi grandi nomi come Apple, twitter, facebook, Google hanno stretto alleanze con i provider del “first screen” o stanno investendo in startup che operano nel settore che intercetta diversi stakeholder: social media company, produttori dell’hardware, agenzie pubblicitarie, produttori di contenuti, second screen app provider. Quest’ultimo è esattamente il tema di TOK.tv.
TOK.tv sviluppa app verticali di social tv (qui potete trovare tutte quelle disponibili per i mondiali) che permetteno ai tifosi di riscoprire l’esperienza di guardare lo sport insieme in tv grazie all’applicazione stessa che permette di creare virtual living room ed ospitare fino ad un massimo di 4 persone, mentre si guardano le partite dei Mondiali in TV o di altri eventi sportivi. Si può parlare, commentare, insultare, gioire insieme in tempo reale, scattare social selfie della room e postarle sui social. L’esperienza è arricchita con informazioni e statistiche in tempo reale sulla partita e news durante tutta la settimana.
Abbiamo parlato dell’investimento con Marco Fabio Nannini, Managing Director di IAG, l’associazione di angel italiani i cui soci hanno partecipato all’investimento apportando circa 160 mila dollari.
Qual’è il modello di business di TOK.tv e perché vi ha convinto?
Il second screen e più in generale la condivisione dei contenuti televisivi su altri media online è un trend che sta sicuramente crescendo. Il prodotto di Tok.tv ha delle features uniche rispetto ad altri competitor , come ad esempio la condivisione vocale ed una focalizzazione startegica sullo sport che rendono il business model interessante. Inoltre ci è piaciuto l’approccio iniziale di coinvolgimento dei club che permette di fare leva sulle community di tifosi, per poi arrivare a lanciare l’app delle nazionali di calcio in occasione dei mondiali
Quanto ha pesato nell’ investimento il fatto che l’imprenditore proponente fosse Fabrizio Capobianco?
Sicuramente la storia di Fabrizio Capobianco è stata una credenziale importante soprattutto per la dimostrata capacità di creare dei team di lavoro di eccellenza e molto affiatati.
Per voi angel italiani è stato complicato partecipare a un investimento basato in US?
Non è il primo investimento che facciamo all’estero. Ovviamente qualche complicazione in più c’è ma viene compensata negli US da una consolidata abitudine al rapporto fra startup e investitori. I ruoli sono più chiari e quindi è più semplice fare le trattative sulle clausole degli accordi.
L’investimento è realizzato in convertible notes, un sistema poco o per niente utilizzato in Italia: quali vantaggi presenta?
Il convertible note è uno strumento quasi sconosciuto in Italia anche se le startup innovative lo possono utilizzare. Ha fondamentalmente il grosso pregio di rimandare la valutazione dell’azienda ad un secondo momento rispetto a quando è necessario per la startup ricevere il primo finanziamento. Per la startup quindi è possibile ricevere maggiori investimenti senza diluire troppo la quota in mano agli imprenditori e per l’investitori c’è la possibilità di investire in startup promettenti in fase più early con minori rischi legati alla valutazione.
Il second screen è davvero un mercato così promettente?
Come dicevo prima la condivisione degli eventi TV su altri media è già oggi una realtà, forum, gruppi di discussione su yahoo e google, o su whatsapp o facebook si creano in maniera quasi spontanea.
Rispetto ad altri eventi (reality, trasmissioni televisive , fiction ecc) lo sport ha il vantaggio di avere una community stabile nel tempo ritengo quindi che vi sia spazio per app dedicate allo sport come quella di Tok.tv
Per andare sull’attualità, chi vincerà i Mondiali 2014?
Un po di scaramanzia ci vuole quindi preferisco non esprimermi, di sicuro spero che in finale ci sia almeno una delle nazionali per cui è stata sviluppata l’app.
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