5 Differenze tra il CEO di una startup e il CEO di un’azienda

Anche la startup è un’azienda, ovviamente. Ma di un genere particolare. Steve Blank, padre ispiratore del movimento Lean Startup e autore del classico: “The Startup Owner’s Manual” definisce la startup come un’organizzazione temporanea, che ha lo scopo di cercare un business model scalabile e ripetibile.  La startup ha dunque svariate caratteristiche che la differenziano dalle altre aziende, piccole o grandi che siano. In particolare: · La temporaneità. La startup è transitoria, esiste come fase intermedia tra il prodotto e l’azienda nella sua forma definitiva. Per usare una metafora biologica, se il prodotto/idea è la larva e l’azienda finale è la farfalla. Allora la startup è la “pupa”. · La startup esiste solo nella “modalità ricerca”. Cerca di capire il suo business model, la propria sostenibilità, come acquisire clienti, come generare valore economico. Nel momento in cui passa alla modalità “execution” fondamentalmente non è più una startup, ma una scaleup. Ha trovato la sua strada, il suo business model. · La startup è scalabile. Questo la differenzia dalle tantissime aziende profittevoli, che però non hanno un business model scalabile. Si intende con scalabile un modello di business in cui le entrate/costi diretti sono infinitamente maggiori dei costi indiretti La specificità delle startup genera una tipologia di CEO completamente diverse rispetto ai CEO delle aziende (non-startup). Non è una questione di valore. Ma di skill. Sia soft che hard.

Ci sono almeno 5 differenze tra i due tipi di CEO

1. Imprenditore vs Manager Non ha importanza che il CEO di una startup sia l’ideatore o il founder. E’ comunque un imprenditore. Nella scala di gradazioni che va dal manager all’imprenditore, il CEO di una startup è molto più vicino alla bandierina degli imprenditori. Il suo compito infatti è quello di dare forma all’informe dell’idea/prodotto iniziale per trasformarla in un business model scalabile. Egli utilizza le risorse a disposizione per generare qualcosa che non è minimamente presente nel materiale di partenza 2. Prodotto vs Vision Nelle aziende non startup, il prodotto e la visione strategica possono essere separate. Non necessariamente lo sono. Ma di certo possono esserlo. Nel caso di una startup la visione e il prodotto sono due facce della stessa medaglia. E la plancia del CEO deve ruotare dall’una all’altra senza soluzione di continuità. Il CEO di una startup è un uomo di prodotto. Pensa e agisce ragionando sulle funzionalità del prodotto/servizio che sta portando sul mercato. La visione strategica fa tutt’uno con l’evoluzione del prodotto. Può essere o non essere un tecnico. Ma è necessariamente uno “specialista” del proprio prodotto/servizio 3. Esploratore vs Generale Il CEO della prima startup è stato Cristoforo Colombo partito alla volta delle Indie, alla ricerca di un nuovo business model (le Americhe), finanziato dai venture capital Ferdinando e Isabella di Castiglia che avevano grandissime aspettative di “internal rate of return” (IRR, leggi colonizzazione). Il CEO di una startup è un esploratore, non un generale. Al più è un ammiraglio. Si arma e scende in campo con la sua squadra. Assume in prima persona il rischio di non fare ritorno (di investimento!). Non è generale che guida da lontano truppe di militari a rischio 4. Guida vs Leader Il CEO di una startup non è un leader. Non che non abbia bisogno di doti leadership. Ma è prima di tutto una guida. Anzi un faro guida. Non ci sono intermediari tra lui e il team. Non può dunque permettersi di essere un leader astratto e avulso dalle persone. Il CEO di una startup gestisce tutte le risorse all’interno di una startup. Dai co-founder agli stagisti. E’ un faro guida il cui compito primario è illuminare la strada e ricordare ai suoi compagni di squadra il senso dell’avventura a cui hanno deciso di partecipare (S. Sinek, “Partire dai Perché”) 5. RAL vs Gloria Il CEO di una startup è verosimilmente squattrinato. O almeno è come se lo fosse. Non dispone di particolari risorse. Lavora sulla e nella scarsità. Scarsità di budget, di risorse, di team. Di stipendi, di cassa. Gioca sul filo del “fondo cassa” e dal “burn rate”. Nessun CEO di startup sceglie di intraprendere (e persistere) un cammino cosi’ complicato per il richiamo irresistibile del denaro. Non che questo non sia importante. Ma la gloria, la sfida, il desiderio di cambiare qualcosa del mondo lo ripagano molto di più e molto meglio di un’ottima RAL. Colombo docet. E voi che CEO siete? Pierluigi Casolari, imprenditore digitale seriale, Ceo di YoAgent https://about.me/piercasolari     (Cover image credits: Colombo sbarcato nel Nuovo Mondo. Dióscoro Puebla, 1862)

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