I supercondensatori sono la chiave per rendere più efficiente la mobilità elettrica? La startup Novac ne è convinta ed è tra le prime startup italiane attive nella produzione proprio di supercondensatori per la mobilità elettrica e ne sono convinti anche gli investitori che partecipano al primo round pre-seed da 412mila euro: il fondo Eureka!Fund – Technology Transfer gestito da Eureka! Venture e Motor Valley Accelerator, il programma di accelerazione dedicato a startup che sviluppano soluzioni in ambito automotive, realizzato da CDP Venture Capital insieme a Fondazione Modena e Unicredit e gestito da Plug and Play e CRIT.
Novac è nata nel 2020 come startup universitaria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, nell’ambito del percorso imprenditoriale Training for automotive companies creations della facoltà di Ingegneria, con un team composto da ex studenti dello stesso ateneo: Matteo Bertocchi, Loris Bruzzi, Alessandro Fabbri e Aldo Girimonte. Nel 2021 è stata selezionata fra le otto startup che hanno preso parte al percorso di Motor Valley Accelerator che si è svolto a Modena.
Con le risorse ottenute dagli investitori che la startup si concentrerà in particolare sullo sviluppo dell’innovativa tecnologia, focalizzandosi sulla realizzazione di supercondensatori allo stato solido per sistemi di accumulo più eco-sostenibili.
Nel comparto industriale dei sistemi di accumulo e rilascio di energia elettrica, i supercondensatori rispondono all’esigenza di fornire una elevata potenza e tempi di ricarica molto brevi. Queste soluzioni sono di grande utilità per fronteggiare picchi di potenza e ideali se accoppiati a sistemi capaci di erogare grandi quantità di energia a potenze medie, come le attuali batterie presenti sul mercato. Per queste ultime la gestione dei picchi di potenza rappresenta una criticità in quanto fonte di stress per la struttura del materiale e di deterioramento precoce della batteria. Diversamente, i supercondensatori sono disegnati per l’erogazione di elevate correnti in tempi brevi, senza che ciò alteri il materiale di cui sono costituiti. L’elevata mobilità delle cariche elettriche assicura cicli di ricarica molto veloci ma, per contro, i supercondensatori di tipo tradizionale non sono idonei ad accumulare grandi quantità di energia. L’impiego di supercondensatori in accoppiata con le batterie permette quindi l’allungamento della vita utile del sistema di alimentazione, allocando i picchi di alta potenza sugli stessi e lasciando che le batterie lavorino in condizioni di esercizio ideali a potenza costante o a bassa variabilità.
La tecnologia proprietaria di Novac, coperta da brevetti, può trovare applicazioni possibili nell’industria delle auto elettriche o ibride, nel settore aerospaziale e delle imbarcazioni elettriche, o ancora per la produzione di monopattini, e-bike, scooter e droni a batterie. Un mercato al potenziale valore stimato a 2,4 miliardi di euro secondo quanto riferisce una nota della società.
“Siamo molto soddisfatti di questo traguardo. Sviluppiamo la nostra tecnologia da quasi due anni e questo investimento arriva nel momento giusto per portarci al livello successivo. Il supporto di Eureka!, CDP e del Motor Valley Accelerator ci consente ora di portare nuove competenze all’interno del team e accelerare lo sviluppo del prototipo. Il fattore tempo è fondamentale per poter cogliere tutte le opportunità che la transizione all’elettrico sta offrendo a realtà come la nostra”, afferma Matteo Bertocchi, co-fondatore e amministratore delegato di Novac.
Anna Amati che ha seguito l’operazione per Eureka! Fund insieme a Salvatore Majorana, che entra nel consiglio di amministrazione della società, dichiara: “Rispetto allo scenario tradizionale, Novac opera nello sviluppo di supercondensatori innovativi completamente a stato solido, senza cioè l’impiego di elettrolita liquido. I materiali nanostrutturati ad elevato rapporto performance/massa ideati dal team, che hanno portato alla richiesta di quattro brevetti per la protezione sia dei processi produttivi che garantiscono un controllo superiore delle caratteristiche di elettrodo, sia dei materiali stessi, rappresentano il cuore dell’innovazione”.
“Novac è una fra le realtà più promettenti che stiamo vedendo emergere dal vivaio di startup selezionate negli oltre 10 programmi della Rete Nazionale Acceleratori CDP, un network composto da snodi focalizzati nei mercati con maggiore potenziale di crescita e connessi a un sistema di di corporate partners e investitori – commenta Stefano Molino, responsabile del Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital – . Siamo molto soddisfatti di investire su Novac, una realtà deeptech nata da un programma di trasferimento tecnologico di un importante centro universitario italiano, che ha scelto un percorso di accelerazione sfidante ma evidentemente premiante come Motor Valley Accelerator e si pone oggi come potenziale game changer nel mercato della mobilità elettrica”.
“La proposta tecnologica di Novac è totalmente in linea con il target a cui guarda l’iniziativa Motor Valley Accelerator. I supercapacitori allo stato solido di Novac ci pongono di fronte a una innovazione di prodotto disruptive nell’ambito elettrificazione veicolo, uno dei trend più importanti ed attuali che stanno caratterizzando l’industria automotive – commenta Enrico Dente, program and venture manager di Motor Valley Accelerator – Plug and Play – . Le nostre aziende partner, che grazie a Plug and Play ampliano la loro visione a livello internazionale, sono affamate di soluzioni come quella proposta da Novac per agire da first mover in un contesto di importante cambiamento tecnologico. Siamo felici di contribuire a questo investimento insieme a CDP Venture Capital ed Eureka! e fieri di supportare una realtà così promettente come Novac”.
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