3 motivi per applicare la metodologia “Lean Startup” in azienda

Quando si parla di “lean startup” per definizione si parla di startup. La verità è che ormai la maggior parte delle startup conosce questa metodologia. E la applica. Rigorosamente o approssimativamente. Strategicamente come approccio di management oppure tatticamente per uscire da qualche punto cieco. Ma la utilizzano. Il grande problema e la grande opportunità riguarda invece le aziende. Piccole, medie, grandi che siano. Ci sono almeno 3 buone ragioni per cui ogni azienda dovrebbe conoscere e applicare la metodologia “Lean”. Il primo motivo è: perché oggi chi non innova muore, ma chi innova male fa la stessa fine. L’ultimo decennio ha moltiplicato la velocità di trasformazione della società e della cultura. Secondo una ricerca del World Economic Forum il 65% dei bambini che oggi sono alle elementari farà un lavoro che oggi non esiste. Questo significa che molti dei lavori che oggi esistono domani non ci saranno. Molte aziende lo hanno capito e si stanno dando da fare per innovare, trasformarsi, evolversi. Lanciano progetti, nuovi prodotti/servizi, aprono nuovi mercati. Se il prodotto/servizio che si vuole lanciare ha un mercato ancora non definito, se è un servizio/prodotto innovativo allora l’applicazione della metodologia lean potrebbe far risparmiare anni di sprechi e un’infinità di risorse economiche e immateriali. La seconda motivazione è che l’applicazione della metodologia Lean può essere fatta all’interno dell’azienda, dal personale e dipendenti dell’azienda. Le aziende soprattutto se medio grandi esternalizzano la realizzazione di servizi di fornitura, l’analisi, talvolta la strategia di mercato. Il problema è che esternalizzando si diventa vittime della dittatura dei fornitori esterni che hanno tutto l’interesse a vendere grandi progetti. Questa dittatura potrebbe essere temperata da una prevalidazione dei nuovi prodotti/servizi/attività attraverso l’applicazione enterprise della metodologia lean. Tanto per fare un esempio, invece di investire milioni per un software di CRM senza avere minimamente testato la sua efficacia, un’azienda potrebbe fare dei mini-test di validazione, ideando un “MVP” finalizzato a testare sulla propria clientela la piattaforma. In base all’evidenze generate dall’utilizzo del MVP la scelta potrebbe ricadere su un software o su un approccio diverso da quello precedentemente ipotizzato. Il terzo motivo è che un’azienda per fare innovazione ha solo due strade. Acquisire startup che stanno aprendosi in un nuovo mercato. Oppure fare innovazione internamente. Il primo modello è push. Un’azienda vede un’opportunità e cerca di coglierla. Il secondo modello è pull. All’interno dell’azienda cominciano ad emergere determinate esigenze e il team di fondatori corporate cerca di testare queste idee sul mercato. Considerato che “lean” è un approccio manageriale e non tecnologico o ingegneristico, anche un team con competenze marketing o business può essere in grado di pre-validare le nuove idee. In questo caso il vantaggio consiste nel fatto che l’azienda cresce in modo organico sulla base di modelli che prendono una prima forma all’interno dell’azienda stessa. La metodologia lean aiuta a creare il giusto perimetro affinchè il processo di innovazione possa prendere piede senza dilatarsi per mesi e anni senza risposte del mercato Chi è interessato alla metodologia lean può iscriversi al “Lean Startup Weekend” che si terrà a Milano il prossimo 20-22 marzo, due giorni all’insegna del coaching su questa metodologia, rivolto a imprenditori e manager che vogliano portare l’innovazione in azienda. L’evento è a pagamento, il ticket very early bird (scontato) è disponibile qui.  (link: http://leanstartupweekend.it/) Pierluigi Casolari, CEO YoAgents https://about.me/piercasolari https://www.linkedin.com/in/pierluigicasolari/

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