internazionalizzazione

Le startup africane alla prova di maturità

Startup Africa Roadshow di BeEntrepreneurs ha portato in Italia 5 startup africane con innovazioni concrete, con modelli di business chiari e con la capacità di diventare internazionali

Pubblicato il 20 Giu 2024

Cinque startup africane, cinque realtà innovative pronte a crescere con i loro prodotti e le loro soluzioni, cinque imprenditori che hanno saputo presentarsi con capacità e convinzione, con numeri e progetti concreti. E’ questa la voce più importante del risultato ottenuto dall’edizione 2024 del Startup Africa Roadshow che ha portato in Italia le 5 startup vincitrici del programma Next Generation Africa 2023-2024.

Organizzato dall’associazione non profit BeEntrepreneurs APS in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Uganda, Ruanda e Burundi, il roadshow si è svolto dall’8 al 16 giugno tra Milano e Bologna, consolidando le relazioni tra gli ecosistemi dell’innovazione italiano e africano. Le 5 startup vincitrici, selezionate tra oltre 330 candidature sono risultate essere Ecoplastile, Luna, Shambapro, SLS Energy e Ubuntu Education, hanno partecipato a una serie di eventi, incontri e sessioni di formazione con l’obiettivo di espandere il proprio network e trovare potenziali investitori.

Il momento clou del roadshow è stato lo Startup Africa Day dell’11 giugno, ospitato nella sede di Cariplo Factory a Milano, evento che ha visto le startup presentare le proprie innovazioni e progetti di business ad oltre 120 partecipanti tra investitori, player di mercato, acceleratori, associazioni, grandi aziende italiane e internazionali e attori dell’ecosistema dell’innovazione. Dal 13 al 15 giugno, le startup hanno partecipato a We Make Future, festival dell’innovazione di Bologna, dove hanno avuto uno spazio espositivo e hanno preso parte a eventi, panel e alla Startup Competition che ha visto una delle startup, Shambapro, tra i 4 finalisti della Global Impact Challenge e vincitore finale dell’ambito premio di 50mila euro. Da segnalare inoltre, la visita aziendale a Maserati ed ai laboratori di Reinova per la startup SLS Energy e la gradita incursione del comico Paolo Cevoli che ha intervistato volontari ed imprenditori per la prossima edizione della web series CapoLavori.

“Sono estremamente orgoglioso dei risultati ottenuti in questa edizione del programma Next Generation Africa – dice Andrea Censoni, co-fondatore e presidente di BeEntrepreneurs -. Questo nostro secondo roadshow rappresenta un ponte concreto tra l’innovazione africana e italiana, dimostrando quanto siano vivaci e promettenti le startup provenienti dall’Africa orientale. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare connessioni durature e sinergie tra i due ecosistemi, e i successi di quest’anno confermano la validità di questa missione. Siamo grati ai nostri partner per il loro supporto e entusiasti delle opportunità future che si stanno delineando per le nostre startup.”

Le startup

Ecoplastile (Uganda): sostenibilità ambientale e riciclo, raccoglie rifiuti plastici, remunerando attraverso un’app la comunità locale, e li trasforma in tegole ecologiche, leggere e performanti. L’idea nasce da un’esperienza personale del CEO & fondatore Franc Kamugyisha nello slum di Bwaise a Kampala. Ha presenziato anche Peron Nateisa, impact & communications lead della startup. Franc Kamugyisha afferma: “Presentare Ecoplastile durante il roadshow, ascoltare le idee di altre startup e partecipare alle discussioni sulla creazione di soluzioni tecnologiche scalabili in Africa sono stati tutti elementi di grande valore. Sono convinto che l’Africa abbia bisogno di nuovi mercati, partnership e investimenti per supportare i suoi imprenditori più brillanti nel creare soluzioni locali per sfide globali.”

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Luna (Ruanda): business con focus sull’empowerment e salute femminile. Si tratta di una startup femtech che offre uno spazio protetto per discutere di temi intimi e delicati con la possibilità di richiedere consulenze online (medici, psicologi ecc). Hanno partecipato al roadshow Aline Joyce Berabose (CEO & co-fondatrice) e Chibudu Nyiro (chief operations officer & co-fondatore). Aline Joyce Berabose commenta la sua esperienza in Itali: “Il roadshow è stata un’esperienza eccezionale a livello personale e professionale. Imparare e connettersi con investitori e il team di BeEntrepreneurs ci ha reso degli imprenditori migliori. Non vedo l’ora di vedere cosa realizzeremo per la nostra startup dopo questo programma che mi sento di raccomandare ad altre startup.”

Shambapro (Ruanda): innovazione al servizio di chi lavora la terra. Si tratta di una startup agritech che ha sviluppato un’app per supportare piccoli agricoltori attraverso la digitalizzazione di alcuni processi amministrativi, la produzione di dati e report utili per la gestione delle loro attività. Kelvin Odoobo è CEO & fondatore: “Il programma Next Generation Africa è stato il più prezioso sostenitore di Shambapro nell’ultimo anno, offrendoci un continuo supporto personalizzato, consigli e mentorship. Durante il roadshow, abbiamo incontrato numerosi venture capitalist, business angel, aziende e startup, con le quali abbiamo stabilito solide relazioni che ci permetteranno di esplorare il potenziale di nuove partnership.”

SLS Energy (Ruanda): una seconda vita per le batterie usate, la startup ha sviluppato un sistema di recupero di celle ancora funzionanti da pacchi batteria a fine vita, per creare dispositivi di backup ed energy storage per torri di telecomunicazione. Hanno partecipato Mercy Hirwa (business development manager) e Patrick Ntwari (co-fondatore e director of hardware engineering), dice Hirwa: “La nostra settimana in Italia è stata straordinaria. Abbiamo creato connessioni preziose tra gli ecosistemi di innovazione africani e italiani. Personalmente, ho scoperto e apprezzato profondamente la vibrante cultura delle startup italiane. Questo viaggio segna un passo significativo verso l’empowerment degli imprenditori africani e la promozione di una collaborazione globale.”

Ubuntu Education (Ruanda): formazione, sviluppo professionale ed innovazione. Si tratta di una startup edtech, che offre agli insegnanti contenuti formativi, accesso ad opportunità di crescita e collabora con scuole e comunità locali per favorire lo sviluppo. Hanno partecipato David Marriott (CEO e co-fondatore) e Jess King (chief operations officer e co-fondatrice) che dice: “La settimana del roadshow ha superato le nostre aspettative grazie all’ottima organizzazione e alle opportunità di networking inestimabili. La mentorship e il supporto che abbiamo ricevuto sono stati impareggiabili. Noi di Ubuntu Education siamo entusiasti di aver fatto parte di questo progetto e di condividerlo con altre startup africane.”

Lo Startup Africa Day, oltre alle presentazioni delle startup, ha visto una tavola rotonda, coordinata da Startupbusiness, in cui Gianluca Dettori, chairman e general partner di Primo Ventures, Cristina Toscano, program manager di Fondazione Cariplo per le iniziative in Africa, Michele Raggio, fondatore e project leader di SeedScience che aiuta i docenti delle scuole africane a formarsi al meglio sulle materie STEM, Domenica Surace, head of impact, assesment, monitoring e reporting fi Joule, la scuola di Eni per l’impresa e Francesca Oliva, energy and social entrepreneurship presso Fondazione Avsi, hanno messo in luce, facendo anche riferimento alle loro esperienze professionali in Africa come le cinque startup rappresentano un esempio cristallino della maturazione della cultura imprenditoriale sia a livello di innovazione sia a livello di gestione d’impresa. In particolare è emerso come sempre più spesso si assiste a un cambio di passo che ha portato l’Africa da essere un luogo di destinazione di progetti provenienti dall’esterno a un luogo in cui sono gli stessi africani a proporre, sviluppare, consolidare iniziative che guardano con sempre maggiore attenzione alle opportunità che offre non solo l’innovazione ma anche le relazioni internazionali. La formazione rappresenta un elemento chiave in tutto ciò ma anche il ruolo che hanno le aziende europee presenti in Africa nell’aprirsi a collaborazioni specifiche con startup locali. C’è ancora molta strada da fare certo ma la direzione è segnata e la concretezza con la quale le cinque startup del programma di BeEntrepreneurs la mostrano in modo netto ponendo enfasi su come non vi è certo mancanza di capacità e di volontà e soprattutto come il continente africano sia oggi da considerare come la vera casa del futuro.

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