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Faros, terza call per l’acceleratore blue economy

Il progetto fa parte della rete di CDP VC e si articola sulle sedi di Taranto e La Spezia ed è sviluppato da un pool di partner industriali e istituzionali

Pubblicato il 23 Apr 2024

Faros, l’acceleratore blue economy della Rete Nazionale CDP Venture Capital  apre la call per la sua terza edizione. Faros è nato su iniziativa di CDP Venture Capital in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto ed è gestito da a|cube , acceleratore di imprese a impatto sociale e ambientale e dal local manager Wylab, incubatore certificato. Dei 195 candidati della scorsa edizione sono state 8 le startup selezionate che hanno completato il programma di 4 mesi tra i due hub di Taranto e La Spezia. Sono stati anche sviluppati 6 progetti pilota per testare il potenziale delle startup all’interno delle attività produttive dei partner coinvolti. Anche per questa edizione, alle startup selezionate, verrà offerto un percorso di accelerazione con masterclass, attività di coaching one to one, mentoring, networking con stakeholder nazionali e internazionali; inoltre le soluzioni migliori avranno la possibilità di svolgere attività di open innovation con i corporate partner; le startup riceveranno un investimento sotto forma di convertendo a partire da 75mila euro con potenziali follow-on fino a 400mila euro per i progetti più meritevoli.

Obiettivo di Faros è quello di individuare le realtà nazionali e internazionali più interessanti che sviluppano prodotti o servizi che impattano su otto focus area dell’economia del mare: ocean data, sistemi intelligenti e tecnologie innovative per la raccolta, il monitoraggio e la valutazione dati provenienti dal mare e dagli oceani; ocean energy system, creazione di un mix energetico basato sulle risorse dell’oceano; sea health & restoration, attività di prevenzione, protezione, ripristino e monitoraggio dell’ambiente e dell’ecosistema marino; smart port & green shipping, processi digitali ed automatizzati per l’ottimizzazione delle attività portuali e la decarbonizzazione dei trasporti marittimi; sustainable aquaculture; allevamento e lavorazione di pesci, alghe e molluschi per la catena alimentare; innovative use of marine resource, per applicazioni e processi industriali;  shipbuilding, processi innovativi e sostenibili nella filiera della cantieristica e coastal tourism, servizi per lo sviluppo di una filiera del turismo più sostenibile.

I team delle soluzioni innovative del settore potranno presentare le candidature entro il 16 giugno 2024 e il processo di selezione culminerà nel mese di luglio 2024 con il selection day, momento in cui fino a 10 delle migliori realtà accederanno al programma di accelerazione che avrà una durata di 4 mesi (novembre 2024 – febbraio 2025) e vedrà il suo termine con il demo day , previsto a marzo 2025.

Le attività dell’hub di Taranto sono svolte grazie alla collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, partner istituzionale orientato alla promozione a livello globale dello scalo ionico, nonché al rilancio del sistema industriale-logistico e turistico tarantino. Il supporto dei main partner: Intesa Sanpaolo e Fincantieri; le partnership istituzionali del Comune di Taranto, della Camera di Commercio di Taranto e dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Le attività dell’hub di La Spezia sono svolte in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale – Porti di La Spezia e Marina di Carrara, partner istituzionale e territoriale orientato a promuovere l’ecosistema industriale e l’integrazione dei porti di La Spezia e Marina di Carrara. I co-investitori: Crédit Agricole Italia e Duferco, il main partner: Fincantieri. La partnership istituzionale del Comune di La Spezia, Fondazione Carispezia e PromoStudi La Spezia. Per entrambi gli Hub di Taranto e La Spezia, Faros si avvale inoltre del supporto dei corporate partner: Eni attraverso Joule la sua scuola per l’impresa, BCC San Marzano, e RINA, che con la loro partecipazione forniscono competenze distintive di settore, contribuiscono alla crescita di un networking diffuso e garantiscono la possibilità di avviare progetti pilota con le diverse linee di business.

Le startup della seconda edizione di Faros

BRT Simulators produce dispositivi di simulazione personalizzabili e modulari, per migliorare la sicurezza dei lavoratori e per ridurre gli sprechi in ambienti complessi come quelli delle industrie tradizionali. La startup ha sviluppato due progetti di testing di simulatori 3D come strumento di formazione: il primo, in collaborazione con Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, focalizzato sulle attività di movimentazione delle merci e il secondo, in collaborazione con Acciaierie d’Italia, destinato a essere impiegato nei processi di formazione del personale.

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Celesta ha presentato un dispositivo IoT avanzato per la gestione ottimizzata delle risorse in grado di tracciare la posizione e l’integrità dei container e di vigilare in modo attivo gli ambienti di lavoro e quelli naturali.

Dock Power progetta pontili unici al mondo che, sfruttando il principio fisico della «diffrazione», consentono al movimento delle onde di attraversare la struttura generando elettricità e riducendo l’impatto ambientale delle infrastrutture energetiche portuali. Insieme a Eni Joule, la startup ha elaborato uno studio di fattibilità, presso il sito ENI di Taranto, per la realizzazione di una boa di ormeggio integrata con un sistema di produzione di energia da moto ondoso.

Limenet ha progettato, brevettato e ingegnerizzato una tecnologia innovativa per la conversione del biossido di carbonio in una soluzione acquosa di bicarbonati di calcio, garantendo uno stoccaggio di CO2 duraturo e stabile in mare. In collaborazione con Duferco, la startup ha realizzato uno studio di fattibilità relativo allo stoccaggio in un ambiente industriale di 100mila tonnellate di anidride carbonica.

SEADS (SEA Defence Solutions), con le sue Blue Barriers, è in grado di raccogliere il 100% della plastica fluviale prima che raggiunga gli oceani, trasformando questi rifiuti in risorse utili per le comunità locali.

SEAform sviluppa piattaforme galleggianti autosufficienti e sostenibili che, attraverso tecnologie proprietarie innovative, permettono la vita sull’acqua attraverso un sistema modulare integrato con l’ecosistema marino. La startup ha condotto uno studio di fattibilità in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio per valutare l’introduzione di un sistema di piattaforme galleggianti nel porto di Taranto.

Wast3d Shells (W3DS) estrae CaCO3 da rifiuti attualmente non riciclabili quale i gusci di mitili, producendo materiali estrudibili di alta qualità per stampanti 3D.

Wearable Robotics si occupa della progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi robotici indossabili avanzati, integrati con sistemi di realtà virtuale in ambito industriale e medicale. Con Fincantieri ha avviato una collaborazione finalizzata alla progettazione del design personalizzato di esoscheletri per esigenze e applicazioni specifiche.

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